Una guerra fredda, anche se spesso combattuta lontano dalla luce dei riflettori. È questo quanto sta avvenendo tra grandi banche e mondo delle cripto, con una serie di colpi bassi che hanno colpito, qualche giorno fa, anche il fondatore di Uniswap, ovvero Hayden Adams.

Secondo quanto riportato via Twitter dal popolare founder, JP Morgan avrebbe chiuso il suo conto in banca senza alcun tipo di spiegazione o di avviso. Una situazione che denota l’enorme paura del comparto bancario nei confronti della finanza decentralizzata, per una guerra che, almeno a nostro avviso, non sarà in grado di vincere.

La guerra fredda è appena iniziata!

Paura che è anche una sorta di complimento per l’intero comparto, sul quale possiamo investire all’interno della piattaforma cripto eTorovai qui per ottenere un conto gratuito di prova con TRADING AUTOMATICO incluso – all’interno di un broker fintech che offre servizi esclusivi e di prima fascia che non possiamo trovare altrove.

Possiamo infatti sfruttarlo tramite CopyTrader – soluzione unica al mondo per copiare i migliori e fare trading automatico – con la possibilità di spiare anche all’interno dei loro portafogli. Abbiamo inoltre anche una piattaforma di WebTrader ricca di strumenti analitici ed operativi, in pari con quelle professionali che vengono utilizzate dai più grandi intermediari del pianeta. Con 50$ possiamo passare ad un conto reale.

Hayden Adams non ha più un conto in banca: il colpo basso di JP Morgan

Una storia come in realtà ne abbiamo già viste e sentite a iosa, anche in Europa, ma che vede questa volta colpito in prima persona uno degli elementi più influenti dell’intero settore cripto. Parliamo di Hayden Adams, che tramite il suo account Twitter ha raccontato le sue vicissitudini con JP Morgan.

Questa settimana JP Morgan Chase ha chiuso il mio conto bancario senza avvisi o spiegazioni. Conosco molte persone e compagnie che sono state colpite allo stesso modo, semplicemente per il fatto di lavorare nell’industria cripto. Grazie per averla resa una questione personale.

Tra le risposte più interessanti troviamo poi quella di Brian Quintenz, che fino a qualche tempo fa era da CFTC (ente che vigila sui mercati monetari e su altri tipi di questioni legate anche alle valute) – che ha aggiunto particolari ancora più scabrosi.

Moto probabilmente un debanking del mondo cripto di Fed o di OCC, con direttive che sono state indirizzate dal top di queste istituzioni. Se uno degli ispettori di questi enti dice ad una banca di chiudere un conto perché il cliente è troppo rischioso, la banca può farlo senza dare alcuna spiegazione al cliente stesso.

La descrizione dunque di una guerra aperta ma fredda, con gli enti principali coinvolti nel sistema monetario USA che si stanno battendo – con strumenti non sempre limpidi – contro i personaggi più importanti dell’ambiente cripto. In questo caso è toccata a Adams di Uniswap, ma purtroppo non sarà né la prima né l’ultima volta.

Non solo Italia: il mondo cripto attaccato da banche e istituzioni

Anche se almeno di facciata il mondo monetaria classico e fiat sembri essere relativamente ben disposto, in realtà è questo quanto ci troveremo ad affrontare anche per i prossimi mesi e probabilmente per i prossimi anni.

Lo abbiamo visto in Italia con Unicredit, ma anche in Australia con Westpac. Un modus operandi torbido, senza interazioni con il cliente e che sarà la pietra tombale per l’intero settore bancario classico.

Perché chi cercava delle motivazioni per interessarsi alla finanza decentralizzata non può trovare risposte più cristalline di queste. Ovvero l’arbitrio di enti che con la scusa di proteggere il consumatore in realtà cercano di colpire il mondo cripto per batterlo. A nostro avviso hanno già perso e questi saranno gli ultimi disperati canti del cigno.