Finalmente ci siamo. I tanto discussi Bitcoin Bond che verranno emessi da El Salvador saranno disponibili tra poco più di 1 mese, qualcosa che in pochi avrebbero forse immaginato come possibile.

Tutto questo nonostante gli attacchi di IMF, così come quelli della finanza classica, che continuano a puntare il dito – in parte a ragione – sulla barcollante situazione del debito pubblico del paese. Ora con i Bitcoin Bond vedremo però chi ha ragione. Perché se El Salvador dovesse riuscire a finanziarsi, tra le altre cose su canali non convenzionali, per i dinosauri della finanza internazionale potrebbe mettersi davvero male.

A El Salvador è tutto pronto per i Bitcoin Bonds

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Bitcoin Bond: il 15 marzo sarà il giorno della verità

Lo spazio temporale indicato dal Ministro delle Finanze di El Salvador è ora chiaro: si parla della finestra tra il 15 e il 20 marzo prossimi, per la quotazione presso canali alternativi (e dei quali parleremo tra poco).

I Bitcoin Bond saranno infatti emessi tramite Liquid, piattaforma che è offerta da Blockstream e tramite la quale potranno partecipare a questo evento anche i piccoli investitori, a partire da 100$ di investimento minimo.

Altro fatto importante, almeno per quanto riguarda i regolatori, è che sarà implementata una piattaforma KYC e AML per garantire l’identità degli investitori. Il CEO di Blockstream ha inoltre segnalato la presenza di 300 milioni di investimento sottoscritti in modalità soft, ovvero come promessa di investimento. L’operazione, pertanto, potrebbe essere un successo già annunciato.

Gli altri dettagli sui Bitcoin Bond

Ci sono poi altri dettagli interessanti sui cosiddetti Bitcoin Bond: pagheranno una cedola del 6,5% (molto meno del tasso al quale si finanzia oggi El Salvador sul mercato) e saranno utilizzati sia per la creazione di infrastrutture di mining sia per altri tipi di operazioni legate all’impegno di El Salvador per $BTC.

Si parla anche di Bitcoin City, nonché di liquidità che il paese potrà utilizzare per acquistare altri Bitcoin. Quello che non è chiaro è se potranno partecipare anche investitori europei, cosa sulla quale vi daremo ragguagli nei prossimi giorni, quando la situazione diventerà molto più chiara.

Si tratta di una prova del nove non soltanto per El Salvador, ma anche per l’enorme comunità che gravita intorno a Bitcoin. Se il paese sarà in grado di finanziarsi in questo modo, potrebbe aprirsi letteralmente una nuova era della finanza, dove il potere di IMF, il Fondo Monetario Internazionale, sarà molto ridotto. E chissà che altri paesi emergenti non decidano di seguire la stessa strada.