Ancora Christine Lagarde. No, la comandante della Banca Centrale Europea, quella che firma gli euro che avete in tasca, questa volta non ha annunciato nuove politiche sui tassi, né una stretta del piano di acquisti di titoli di debito sovrano.

Avendo del tempo da dedicare ai giornalisti nonostante la preoccupante situazione economica in Europa e in area Euro ha ben pensato di rintuzzare il FUD sulle criptovalute e su Bitcoin, tornando a ripetere una litania che, sebbene recente, è già parecchio stanca.

Instancabile Lagarde all’attacco delle cripto e Bitcoin

Motivo del contendere? Gli oligarchi russi starebbero utilizzando le criptovalute e Bitcoin per aggirare le sanzioni dalle quali sono colpiti. Questione già affrontata su Criptovaluta.it e per la quale, come vedremo, non c’è lo straccio di una prova.

Ma quando si parla da scranni tanto autorevoli, vale comunque la pena essere smentiti. Ed è quello che faremo, ricordando un po’ a tutti di quale narrativa faccia effettivamente riferimento l’ultima uscita del presidente della banca centrale di Francoforte.

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Ancora russi, ancora sanzioni aggirate, ma ancora nessuna prova

La situazione è esattamente quella di una settimana fa. Ovvero non abbiamo neanche uno straccio di prova che gli oligarchi russi stiano effettivamente utilizzando Bitcoin o altre reti cripto per smistare denaro che… le banche europee stesse hanno bloccato.

La questione merita davvero un altro approfondimento? Assolutamente sì, perché comincia ad esserci del dolo in quanto le principali autorità europee in termini di politiche monetarie vanno ripetendo all’unisono, pur, lo ripetiamo, senza avere uno straccio di prova.

È partita per prima Banca d’Italia affermando di avere le prove, prove che poi non sono state mai mostrate al pubblico e con accuse che sono poi rimaste lettera morta. Poi è arrivata a dare manforte anche Christine Lagarde, che come è noto non ha esattamente un atteggiamento distensivo nei confronti del comparto che seguiamo su Criptovaluta.it.

Il punto è sempre lo stesso: dato che sarebbero fondamentalmente incontrollabili, le criptovalute starebbero giocando un ruolo nell’aiutare gli oligarchi ad aggirare le sanzioni. Qualche dato sulle chain che possa confermarlo? No. Qualche spostamento sospetto? No. Qualche segnalazione da parte degli exchange? Neanche. E la storia, ripetuta come se fosse un mantra, almeno a nostro avviso comincia a puzzare.

No, non è possibile spostare miliardi (ma neanche milioni) tramite blockchain

O meglio, tecnicamente è possibile, ma il collo di bottiglia lo avremmo nel momento in cui dovremmo riconvertire il tutto in fiat, cosa che ovviamente è necessaria per gli oligarchi.

E anche tramite piani molto articolati sarebbe praticamente impossibile comprare milioni di dollari di cripto senza che le società di analytics e senza che anche il Tesoro USA se ne accorga. Tesoro USA che ha smentito infatti tale possibilità, in aperto contrasto con quanto affermato da Lagarde, nonostante sia in possesso di dati di intelligence decisamente più concreti. Ma procediamo con ordine e andiamo ad analizzare quanto detto dalla massima autorità monetaria in Europa.

Abbiamo già mandato segnali chiari a chi offre servizi di scambio relativi agli asset cripto. Sono complici di chi prova ad aggirare le sanzioni. Le cripto sono una minaccia? Sì. Sono state una minaccia in passato? Sì. Perché ospitano tante transazioni dubbie, tanti pagamenti per attività criminali.

Cosa anche questa ampiamente smentita da diverse ricerche probabilmente maggiormente informate di un’autorità che dovrebbe preoccuparsi di offrire ai cittadini un’informazione chiara e soprattutto affidabile e veritiera. Cosa che, in questo caso, non abbiamo visto.

La battaglia per l’euro digitale è battaglia per il Panopticon finanziario

Ricordiamo anche qualche elemento di questa narrativa generale all’interno della quale si innesta perfettamente quanto ripetuto da Lagarde. Il presidente della BCE ha sempre promosso con una certa veemenza la possibilità di avere un euro digitale, una CBDC su stampo cinese che permetterà attività di controllo molto più pervasive. La banca centrale diventa infatti così il ledger unico sulla quale potranno essere iscritte le transazioni, con una moneta che sarà anche programmabile.

Per chi sostiene, da una posizione di estrema forza, questo tipo di posizioni è più che normale che Bitcon e le criptovalute risultino indigeste. Ed è forse altrettanto normale che si debba ricorrere a menzogne di questo tipo (le cripto utilizzate da oligarchi russi e criminali in modo considerevole) per ottenere consenso. Con la piccola differenza però, nella nostra era moderna, che in molti indipendenti faranno le barricate offrendo informazione vera e che quindi la narrativa della BCE e del suo presidente non saranno le uniche a disposizione.

A che gioco giochiamo ormai dovremmo averlo capito. Tirare in ballo però questioni importanti e serie come le sanzioni alla Russia è un colpo basso che in pochi si sarebbero aspettati. Ma la guerra tra fiat e cripto è soltanto all’inizio, e dovremo probabilmente aspettarcene degli altri. Senza mollare la presa e sempre ribattendo con la verità. Anche quando la quinta colonna del FUD è una pubblicazione molto rispettabile, per una narrativa che comincia ad essere troppo coordinata per essere casuale.