Ancora uno sforzo per l’ecologia da parte di Algorand, per quello che continuerà ad essere uno dei temi centrali del mondo blockchain, non senza qualche stortura e strumentazione.

La Algorand Foundation ha deciso infatti di avviare un programma di matching per le donazioni a Climate Ride, per un massimo di 15 milioni di dollari e con un contributo secco di 500.000$ annuali per espandere gli scopi e i risultati del gruppo. Si parte da subito, con la fondazione che contribuirà con 1 dollaro per ogni dollaro di donazioni private ed autonome.

Algorand punta sul green insieme a Climate Ride

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Algorand investe fino a 15 milioni di dollari in Climate Ride

Con la seconda che è una ONG dallo scopo oggi piuttosto comune, ma comunque da raggiungersi tramite operazioni piuttosto interessanti. Lo scopo è infatti quello di mobilizzare persone ed enti per la preservazione del pianeta e degli ecosistemi, organizzando attività di rilievo e che possano coinvolgere anche “sportivamente” i partecipanti.

Lo sforzo di Algorand, che da sempre cerca di proporsi come criptovaluta green, è chiaro: sposare una causa ambientalista per avere un’ulteriore vetrina per cercare di affermarsi come protocollo a basso consumo, non senza lanciare qualche frecciatina al mondo della Proof of Work e dunque principalmente di Bitcoin.

Ho partecipato per la prima volta ad una Climate Ride – 250 miglia in 4 giorni nella Death Valley – per raccogliere denaro per preservare la fauna in Africa insieme ad amici e parenti. Negli ultimi 12 anni persone come me hanno raccolto milioni di dollari ogni anno per sostener questo tipo di cause attraverso l’incredibile lavoro fatto da Climate Ride. Da Algorand siamo felici di aiutarli ad amplificare gli sforzi nella loro lotta per preservare l’ambiente.

Tutto questo aggiungendo nel comunicato che, essendo una PoS pura, Algorand offrirebbe un protocollo molto più sostenibile rispetto ad altri sul mercato – e ancora una volta pur senza fare riferimenti diretti ai concorrenti, il messaggio è chiaramente indirizzato tanto a Bitcoin, quanto ancora per qualche mese a Ethereum.

Green o non green: l’eterna polemica (qualche volta strumentale)

Per quanto lodevole sia lo sforzo fatto da Algorand, che metterà sul tavolo fino a 15 milioni di dollari, c’è da ricordare quanto talvolta siano strumentali le polemiche che riguardano l’impatto ambientale di Bitcoin, polemiche e campagne che hanno riguardato negli ultimi mesi anche dei grandi gruppi come Greenpeace con uno dei fondatori di Ripple.

Ne abbiamo parlato anche durante una delle nostre live, cercando di riportare il problema, ammesso che lo sia, nell’alveo scientifico. È sicuramente naturale che finché la questione sarà sul tavolo continueranno ad esserci protocolli che proveranno a cavalcarla. E di questo non si può fare una colpa ad Algorand. È altrettanto vero che i protocolli PoS consumano meno energia, ma far finta che comunque non ci sia un trade off non è, almeno a nostro avviso, il modo corretto di affrontare il problema.