È successo: Algorand ha effettivamente ricoperto Times Squares di pubblicità, da un lato per pubblicizzare la sua tecnologia green e le future manovre per avere impatto zero, dall’altro, in modo non troppo velato, per attaccare Bitcoin.

Torna in auge quello che è uno dei grandi temi del mondo blockchain, tema che ai più esperti sembrerà un po’ stantio ma che continua ad occupare le prime pagine dei giornali. Motivo per il quale abbiamo deciso di occuparcene anche noi, anche per fare chiarezza.

La pubblicità video a Times Square è andata in onda poco fa

Data la spesa che è necessaria per andare ad occupare i tabelloni di Times Square, in primo luogo è segnale della solidità finanziaria e pubblicitaria di Algorand. E possiamo decidere di investire su questo token con la piattaforma sicura eTorovai qui per ottenere il conto di prova gratis che ci permette di investire con STRUMENTI TOP – intermediario che ha a listino tanto $ALGO, quanto invece $BTC.

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Algorand punge Bitcoin sul tema green in occasione dell’Earth Day

Che l’Earth Day, l’appuntamento annuale per i temi ecologici su scala mondiale, diventasse occasione di attacco a Bitcoin era forse più che scontato. Meno scontato a che a portare questo attacco, seppur indirettamente, sarebbe stato Algorand, protocollo ormai non più di ultima generazione che però ha intrapreso un percorso, tramite l’acquisto di carbon offset, per diventare effettivamente a zero impatto.

Il tutto tramite una mega campagna in quel di Times Square, il cui video è stato condiviso proprio dall’account ufficiale di Algorand.

Il tutto accompagnato da un messaggio che si era in realtà già visto qualche giorno fa, che parla appunto della nuova iniziativa del gruppo.

Algorand è una blockchain carbon-negative [ovvero con impatto addirittura negativo sulle emissioni, NDR]. Creata in modo sostenibile sin dall’inizio. Oggi raddoppiamo. Creando di più da meno. Questo Earth Day risparmia energia, disconnettiti. Riconnettiti con il nostro pianeta. Domani costruisci un futuro più green con Algorand.

Anche se ovviamente il nome di Bitcoin non compare neanche una volta, non è difficile scorgere un parallellismo con le polemiche che stanno circondando il mining Bitcoin da qualche anno a questa parte. Polemiche a nostro avviso senza arte né parte, come abbiamo ampiamente discusso anche durante le nostre live.

Ma c’è qualcosa di più che dovremmo, almeno a nostro avviso, andare ad analizzare di questa vicenda, che riguarda tanto Algorand quanto invece Bitcoin.

Con chi si schierano gli altcoin?

I massimalisti Bitcoin vengono accusati di avere atteggiamenti tossici e di ritenere qualunque altro tipo di progetto uno scam. Certo, sono posizioni forti, che però quando capitano di questi eventi sembrerebbero avere altra origine. Non è la prima volta che un protocollo che è al di fuori degli scopi e dei pensieri di Bitcoin viene infatti attaccato, seppur questa volta indirettamente.

Pensiamo alla campagna di Greenpeace per il PoS, che arriva dagli stessi ambienti, quelli di Ripple, che negli anni hanno speso cifre importanti proprio per attaccare $BTC e proporsi come alternativa.

Seppure in modo più sottile Algorand sta provando a fare lo stesso, continuando sulla narrativa della possibilità di sostituire Bitcoin, narrativa che a nostro avviso poteva avere una sorta di senso agli albori, ma che oggi evidentemente non ne ha, se non a livello di marketing.

Il compito di Bitcoin all’interno dell’industria è diverso ed è bene che continui per la sua strada, con un enorme spazio però per protocolli come Algorand di trovare le loro funzioni e il loro apprezzamento di mercato.

Cosa che, anche a giudicare il costo di tali campagne, Algorand sembra avere la capacità di fare, almeno sul fronte economico. Motivo questo per il quale riteniamo che il futuro del protocollo non si giocherà su questa specifica campagna. Presto, questa è la nostra previsione, battere troppo sull’aspetto delle criptovalute green potrebbe iniziare ad essere controproducente.

Anche perché Bitcoin ha dimostrato di saper reggere in modo importante a questo tipo di attacchi, trovando sostenitori anche dove meno ce lo aspettavamo.