L’ormai noto fast food Welly ha recentemente annunciato che inizierà a fare burn di $SHIB. I dettagli dell’operazione sono ancora poco chiari, ma gli amministratori della società napoletana hanno annunciato una sessione AMA per fare chiarezza sulla vicenda. Con la promessa di offrire un burn sostanziale anche legato ai loro futuri accordi di franchising.

Le mosse di $SHIB continuano quindi a destare grande curiosità da parte degli appassionati, a giudicare dalla rapidità con cui la cripto ha smosso le carte in tavola, in quel di Napoli.

Welly brucerà altri SHIB – e presto arriveranno altri franchising

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Welly parteciperà alle operazioni di burn di Shiba Inu Coin

La mossa di Welly non è affatto casuale. L’hamburgeria di Via Sannazzaro a Napoli sta infatti attuando i piani concordati con il direttivo di Shiba Inu Coin dal momento in cui le due realtà hanno stretto una partnership da ormai qualche mese. Il ristorante ha intrapreso una profonda operazione di rebranding, legando la sua immagine a quella del meme token, che legherà anche al mondo del franchising, con richieste che, sempre secondo il gruppo, hanno già superato el 300.

È possibile consumare pagando in $SHIB, con però ben altre mire da parte della dirigenza. L’adozione di una criptovaluta popolare come Shiba Inu ha aperto la strada alla vendita di NFT, con sviluppi che porteranno anche ad una DAO, i cui contorni sono ancora però da definire.

La partnership, come è noto, è totale: parte dal sistema di pagamento per abbracciare branding e comunicazione, fino a condividere l’idea del burn sulla cripto stessa.L’operazione dovrebbe generare un reddito passivo, con gli imprenditori disposti a sacrificare parte degli introiti anche per contribuire al tanto atteso burn di $SHIB.

Napoli: città della pizza, della pasta e di Shiba Inu token

Il sistema non è una novità assoluta in territorio partenopeo, con la pizzeria Sorbillo che ha fatto da apripista nel settore food per le transazioni in $SHIBA. La famosa catena di pizza tradizionale utilizza NOWPayments da un po’ di tempo, permettendo così ai suoi clienti di pagare con la criptovaluta nipponica.

Il tutto a pochi giorni dalla nascita dello Shib Burning Portal, tramite il quale poter burnare i propri token $SHIB in cambio di RYOSHI token, che più avanti saranno utili per altre operazioni.

Un’operazione che porta con sé discussioni ma anche tanto interesse. In attesa di un effettivo riscontro ci offre un’idea di quanto in $SHIB siano impegnati nel tenere vivo l’intero ecosistema, messo in piedi da un relativamente sparuto team di sviluppo. Sistema che, come è noto, ha tanti detrattori che non mancheranno neanche questa volta, e che con ogni probabilità andranno ad attaccare l’esiguità della mossa.

Trecento richieste di franchising però parlano chiaro, e si accompagnano anche all’impegno di John Richmond per Shib e ad altre iniziative che forse in pochi sarebbero riusciti ad immaginare soltanto qualche settimana fa.