Effetto a cascata in pieno stile. Dopo le buone notizie che arrivano dalla RCA è il turno di Panama, che pur non passando ad un regime di valuta legale per Bitcoin, ha comunque aperto in modo concreto il paese al mondo cripto e $BTC.

Lo stato centro-americano, a poca distanza da El Salvador anche sul piano geografico, ha infatti approvato un complesso di leggi che lo renderanno uno dei paesi più amichevoli nei confronti del comparto, che riguarderà tanto i privati quanto anche gli enti pubblici.

Panama fa un passo in avanti importante

Un’ottima notizia per tutto il comparto, a partire da Bitcoin per finire poi su altre cripto che faranno parte del pacchetto legislativo. Possiamo investirci con Capital.comvai qui per ottenere un conto virtuale gratuito con il TOP degli STRUMENTI DI TRADING – intermediario che propone a listino 63+ criptovalute sulle quali investire, comprese tutte quelle che sono state indicate da Panama.

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Pagamenti tra privati e tra privati e pubblico: Panama sceglie le cripto

Non si tratta soltanto di una legge che favorirà l’adozione di Bitcoin nel paese. A far parte infatti del pacchetto troviamo anche Ethereum, insieme a Ripple, Litecoin, XDC, Elrond, Stellar e anche Algorand. Non è dunque una Ley Bitcoin sulla falsariga di quella di El Salvador arrivata ormai quasi 1 anno fa, ma piuttosto un’apertura più trasversale a quello che viene offerto da questo mercato.

Cosa si potrà fare a Panama con le criptovalute? Si potrà pagare tra privati previo accordo, nel senso che nessuno verrà obbligato ad accettare le criptovalute, così come le autorità pubbliche potranno effettivamente ricevere in pagamento per le imposte le cripto che fanno parte del gruppo di cui sopra.

Ma forse la cosa più interessante per gli investitori, almeno di certe proporzioni, è la capital gain tax, ovvero la tassa sulle rendite finanziarie, che sarà a zero su tutte le criptovalute. Si tratterà, almeno secondo la lettura data da diversi analisti, di cripto che saranno legal tender de facto, sebbene questa specifica definizione possa essere difficile da inquadrare.

Non ci saranno obblighi (al contrario di El Salvador, dove sono comunque aggirabili facilmente dalla popolazione) ma al tempo stesso ci saranno dei vantaggi importanti nell’utilizzo delle criptovalute e di Bitcoin. Questo anche perché dato l’assetto costituzionale del paese è quasi impossibile introdurre nuove valute aventi corso legale.

È un altro paese dollarizzato a fare il grande salto

Bitcoin e cripto continuano ad attirare l’attenzione, come prevedibile, di quei paesi che non hanno una valuta propria e che devono subire le manovre altrui senza trarne effettivamente dei benefici. È stato il caso di El Salvador, poi della Repubblica Centrafricana, che vive una situazione piuttosto particolare con il franco CFA che abbiamo provato a spiegare anche in un nostro video.

Ora è Panama, anche questo paese dove la valuta avente corso legale è il Dollaro USA con il balboa che è comunque pegged 1:1. Una circostanza che rende, per questi paesi, enormemente più facile fare il passaggio, dato che non possono godere neanche dei vantaggi di un sistema fiat e di una banca centrale, almeno a livello governativo.

L’altra buona notizia per il mondo Bitcoin è che in realtà ci sono tanti altri paesi in queste condizioni: da tutti i paesi africani che sono sotto lo scacco del franco CFA a Ecuador e Liberia che hanno de facto il dollaro. Oppure, per rimanere in zona, anche Belize. Staremo a vedere quale sarà il prossimo a far il salto.