Anche il gigante del caffè Starbucks ha deciso di entrare nel mondo dei token non fungibili. Secondo quanto è stato riportato da TechCrunch, il gruppo produrrà nel corso di questo anno, e dunque prima della fine del 2022, la sua prima serie di NFT.

Cosa che è stata confermata durante gli earning calls, ovvero la classica assemblea trimestrale anche per la stampa durante la quale le società quotate parlano di bilancio ma anche di strategia futura.

Arrivano i NFT di Starbucks

Segno che, checché ne dica il New York Times, il fenomeno NFT è in realtà vivo e vegeto e che ha ancora da imbarcare diversi grandi gruppi, senza tenere conto della seconda ondata che riguarderà, con ogni probabilità, anche società non quotate. Il tutto con un occhio al mantra delle società più in voga di oggi, ovvero il Web3.

Una mossa tardiva? Non è detto: sebbene sembra sia alle spalle la fase di grande crescita per il settore (ma sarebbe stato impossibile mantenere certi tassi di crescita così a lungo) in realtà ci sono ancora praterie da conquistare. Ma vediamo nel dettaglio cosa pensa Starbucks del suo futuro su chain.

NFT anche per Starbucks: e riguarderanno anche esperienze reali

La formula è in realtà quella già rodata che vede NFT da un lato e esperienze nel mondo reale dall’altro. Una categoria di espressioni commerciali delle quali abbiamo avuto modo di parlare anche con i leader di Binance in Italia, in una nostra passata intervista.

La compagnia infatti ha deciso di sviluppare il suo brand anche in luoghi diversi dai suoi punti vendita, puntando con ogni probabilità ad esperienze che riusciranno a rinforzare il rapporto della clientela con marchio a metà tra il digitale ed il reale.

Le tecnologie emergenti che sono associate con il Web3, e in particolare i NFT, ci permettono di estendere l’identità di Starbucks che è stata sempre nel suo nucleo. Stiamo creando un terzo luogo digitale. Per raggiungere questo obiettivo, allargheremo il nostro framework in relazione a ciò che significa per le persone essere membri della community di Starbucks, aggiungendo nuovi concetti come la proprietà e la membership di comunità, seguendo i modelli che si sono affermati nello spazio del Web 3.

Questo il commento del CMO della compagnia Brady Brewer, che ha aggiunto che i NFT del gruppo saranno creati su reti che possono essere ricondotte alle criptovalute green. Una preoccupazione che è diffusa tra le grandi aziende particolarmente in vista tra il pubblico, che ovviamente non vogliono essere associate, in quella che è una ubriacatura collettiva per l’ambientalismo, a sistemi che potrebbero consumare troppo.

Per il momento non è dato sapere a che tipo di infrastruttura tecnica deciderà di appoggiarsi Starbucks, anche se altre dichiarazioni dei personaggi che dovranno seguire l’operazione lasciano pensare ad un progetto che sarà in multichain.

Quanto si dovrà aspettare?

In realtà non troppo. Sempre secondo quanto è stato riportato infatti da Starbucks, i NFT del gruppo saranno disponibili entro la fine dell’anno, e saranno basati su cofefee art condita di un buono storytelling.

Come abbiamo già detto in apertura, il gruppo punta ad offrire anche delle esperienze direttamente associate al brand. E la prima serie che sarà prodotta farà anche da base per quelle future, in un’avventura di Starbucks nel mondo NFT che potrebbe durare a lungo.