La Louisiana starebbe formando un comitato che dovrà discutere su come il venticinquesimo stato più popoloso degli States possa adottare le criptovalute come metodo di pagamento. Il disegno di legge di Mark Wright, Membro della Camera dei Rappresentanti della Louisiana, vorrebbe rendere legali le crypto-currencies anche per i contributi elettorali.

Un’idea che, guarda caso, capita proprio a fagiolo: a breve, i cittadini americani saranno chiamati al voto per le elezioni di metà mandato. A sei mesi dalle prossime urne, e a due anni dall’inizio della presidenza Biden, i rappresentanti americani si scoprono amanti delle criptovalute. E non solo nella democratica Louisiana del governatore John Bel Edwards.

Un buon segno? Staremo a vedere come si evolverà la situazione, tenendo però conto del fatto che abbiamo fatto dei passi molto importanti in avanti anche in termini politici. Chi vuole può puntare su questa ritrovata pace con eTorovai qui per ottenere il conto gratuito di prova con auto crypto tranding attivo – intermediario che è ad oggi il più gettonato per investimenti finanziari punti nel mondo cripto.

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Cripto negli USA ad un passo dalle elezioni

Il popolo americano è per natura straordinariamente incline al cambiamento. Al punto di blindare la tenuta democratica del governo con un sistema di pesi e contrappesi che trova nelle elezioni di metà mandato uno degli strumenti di massima efficacia.

Almeno negli USA: ma possiamo fidarci?

Siamo ormai in vista delle prossime elezioni di metà mandato, che daranno un’eventuale rimescolata al Congresso e alle assemblee elettive degli Stati. Sub judice anche l’operato di trentasei governatori su cinquanta, che in questi giorni si trovano inevitabilmente in piena campagna elettorale.

Nel frattempo, sempre negli Staes, il fermento intorno alle criptovalute non sembra placarsi. La notizia del crollo di $MIA e $NYC ha avuto un’eco di generose dimensioni, confermando che intorno all’argomento c’è interesse e curiosità, non solo da parte degli addetti ai lavori. La gente comune, leggasi elettorato, è sempre più interessata all’argomento e pronta a scoprirne vantaggi e utilizzi concreti nella vita reale.

E siccome i politici, a qualsiasi latitudine e di qualsiasi schieramento, per loro natura sanno leggere tra le righe, quel leggasi l’hanno decifrato correttamente e metabolizzato da un bel pezzo. Le criptovalute sono un grande, grosso gancio su cui far leva per accaparrarsi più di qualche voto.

Bitcoin e cripto tema sempre più politico?

Questa che vuole essere solo una nostra riflessione, trova tuttavia qualche conferma, nello sconfinato scenario politico statunitense. O perlomeno, registriamo qualche andamento apparentemente controverso, quindi coerente con la controversa attitudine a stelle e strisce di cui sopra.

La California ad esempio, valuterà oggi se abilitare le donazioni politiche sotto forma di asset digitali. l’Irlanda si è mossa di recente nella direzione opposta, diranno i più attenti e informati, ma la stessa California ha vietato l’invio e la ricezione di donazioni in criptovalute ai politici già nel 2018.

Strano? No: ravvedersi è segnale di intelligenza. Anche politica, volendo essere (giustamente?) maliziosi. Non siamo affatto contro la diffusione delle criptovalute, e ci fa piacere che le istituzioni inizino a studiare piani di implementazione: possiamo citare Ted Cruz come esempio virtuoso. A patto però, e qui torniamo in Louisiana, che il tutto non finisca nell’ennesima mossa elettorale, e che i governi siano disposti a discutere a riguardo con cognizione di causa e la necessaria competenza tecnica.