Non abbiamo ancora trovato il bottom. Questa è la paura che alberga oggi sul mercato delle criptovalute, che vede prima Bitcoin trascinare tutto il comparto in basso, poi una timida ripresa che lascia però al palo gli altcoin, in un’altro bagno di sangue.

Ma cosa sta succedendo? Perché sia la sessione europea sia invece quella USA stanno imponendo un altro calo ad un settore che è stato già colpito in modo duro dalla paura della recessione e dalla paura di tassi ancora più alti? Cerchiamo di vederci chiaro, anche per capire come muoverci all’interno di un settore che ora è solo per gli stomaci forti.

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Altro bagno di sangue e mini-recupero: Bitcoin continua a guidare le danze

Se c’è una certezza in un mercato che affonda come le sabbie mobili, questo è Bitcoin. In ogni momento di crisi, in ogni momento di caos sui mercati e anche di risk off, è proprio Bitcoin a comportarsi relativamente meglio, dimostrando ancora una volta che se di porto sicuro vogliamo parlare, è $BTC che dobbiamo tenere in considerazione.

Tuttavia si tratta di una magra consolazione: anche il re del comparto fa registrare sulle 24 ore comunque un ribasso. Contenuto, perché dopo un calo in picchiata in occasione dell’apertura della sessione USA, ha recuperato sopra i 29.000$, per una situazione che comunque non allontana la paura. Il peggio, lo vedremo tra poco, si è avuto su Avalanche, su Ethereum e più in generale sulle L1 che sembravano essere inattaccabili o quasi. O meglio, destinate a durare l’onda lunga della distruzione di denaro targata Fed.

Ethereum, Avalanche, Elrond, Tezos tra le peggiori: punite le L1

In una situazione dove trovare chi è in verde è estremamente difficile, a far registrare performance da paura e delirio sono le L1, quegli altcoin che avevano sempre dato segno di una maggiore resilienza rispetto ai protocolli e ai progetti di nuovissima generazione.

  • Ethereum paga i dubbi crescenti sul passaggio a PoS?

Ieri abbiamo avuto un reorg importante sulla Beacon Chain di Ethereum. Sebbene gli sviluppatori da un lato minimizzino e dall’altro ringrazino i santi che hanno in paradiso dato che il tutto si è verificato mentre si è in fase di test, i mercati potrebbero averne risentito. Il problema va risolto, i proposal per farlo sono già attivi, ma questo per molti vuol dire che il traguardo del passaggio a PoS in agosto potrebbe allontanarsi.

Bitcoin si conferma porto sicuro, anche in mezzo alla tempesta

Incertezza che in una fase bullish di mercato i mercati avrebbero probabilmente ignorato, ma che ora prende la forma di paura che si aggiunge all’ansia. Paura che in un mercato con i nervi a fior di pelle si traduce sempre in vendite importanti, che trovano una resistenza molto fiacca da parte di chi invece non crede in un ribasso.

  • Avalanche disastro

Avalanche è in condizioni preoccupanti. In molto ritenevano i 30$ come supporto impossibile da superare. E invece prima abbiamo perso quota, poi ci siamo trovati addirittura sotto i 25$. Forse sarebbe il caso di riorganizzare le idee, cercare di raggiungere gli obiettivi che ci si era prefissati e approfittare di fasi di mercato molto complicate per costruire qualcosa che potrà essere messo all’incasso più avanti. Avalanche rimane un progetto, commercialmente e tecnicamente molto valido. E forse è una delle opportunità più interessanti in ottica di lungo periodo. A patto che la profezia della grande onda, della quale parlano sempre più analisti, non diventi realtà.

  • Tezos paga il prezzo del rischio

Tezos è entrata sul mercato con il suo stablecoin algoritmico nel momento psicologicamente peggiore, ovvero nel momento in cui tutti hanno paura di un altro caso Terra Luna. Questo ne ha aumentato il rischio percepito e in momenti in cui i mercati sanguinano, è ovvio che sia uno dei token che pagano il prezzo più alto. Anche questa sarà una situazione da monitorare, tenendo conto del fatto che in genere però chi fa registrare perdite più importanti è in genere più reattivo quando si riparte. Una scommessa però in questo momento sicuramente rischiosa.

Muoversi in questo mercato: o di come si naviga nel sangue (risposta breve: a vista)

C’è una teoria che sta diventando sempre più consistente tra quelli che la sanno lunga. Ve la raccontiamo in breve, perché tanto è il nucleo che ci interessa: come nel 2018, anche in questa crisi del 2022 vedremo un radicale cambiamento nella classifica delle criptovalute per capitalizzazione di mercato.

Occhio alle scelte che faremo

O per dirla alla Warren Buffet: quando l’onda si ritira si vede chi stava nuotando nudo. È possibile? Sicuramente sì. È certo? Non ancora. Terra Luna ha pagato già con la vita, almeno in senso metaforico. E tante altre non se la stanno passando benissimo. Ma la situazione ci sembra essere ancora molto diversa da quella del 2018.

Chi ha dato grande dimostrazione di solidità

Bitcoin è una risposta quasi scontata. Va un plauso anche a Binance Coin, che dall’inizio di questa fase discendente è di gran lunga il migliore della divisione altcoin. Dietro c’è Binance – che si trova forse alla sua fase di picco in termini aziendali – e questo sta portando i suoi frutti.

Fare scelte adesso è piuttosto difficile, ma vogliamo esprimerci, nero su bianco come siamo abituati a fare, cosicché tutti potranno tornare a chiedercene conto tra qualche giorno o qualche settimana. Oltre alle due sopracitate (che avevamo citato anche all’interno della nostra live con Eugenio Benetazzo) riteniamo che si possa guardare con un relativo ottimismo anche alla progressione di Tron, che almeno per il momento sembrerebbe essere organica e solida.

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A dominare sarà ancora la scena macro

Il mercato Cripto non è, checché ne dicano i commentatori classici, il grande malato di questa fase di mercato. Una fase di mercato che, dovrebbe essere ovvio ormai per tutti, continua ad essere dominata in lungo e largo dalle paure di una recessione (ormai sempre più concrete) e da una politica dei tassi ancora di difficile lettura, che vedrà comunque altri rialzi.

Se da un lato è vero che ormai i mercati sembrerebbero aver scontato anche una potenziale apocalisse, è altrettanto vero che una stretta di Fed si tradurrà comunque con meno denaro a disposizione per tutti. E che questo avrà eventualmente dei riflessi importanti sui mercati di ogni tipo.

Non siamo pessimisti. Ma il momento è complicato: è in queste circostanze che si fanno grandi affari, ma sempre nella medesima situazione che si fanno delle pessime scelte. Stay safe guys, direbbero i nostri amici americani. Senza però mai perdere la ferma convinzione che siamo mani e piedi all’interno di una grande rivoluzione. E nessuna rivoluzione è una passeggiata. Anche se dovesse aspettarci, lo abbiamo anticipato nel titolo, un weekend di alta tensione.