Chi gestisce il fondo di Soros, uno dei più ricchi investitori di tutti i tempi, crede più in Ethereum che in Bitcoin, almeno sotto il profilo finanziario. È questo quanto emerge da una recente intervista a Dawn Fitzpatrick, nome che gli appassionati di cripto conosceranno già in quanto lo stesso CEO aveva aperto tempo fa proprio al mondo cripto per il fondo che gestisce.

Ora torna con un parere molto divisivo e che a nostro avviso contribuirà ad inasprire i toni di una battaglia, quella tra chi è appassionato di Bitcoin e chi è appassionato di Ethereum, che è già ai suoi massimi storici in vista del merge delle prossime settimane.

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Il gruppo Soros dalla parte di Ethereum: ma cosa significa?

In realtà a parlare è il CEO/CIO del Soros Fund Management, fondo che fa capo al celebre (e contestato talvolta) George Soros. Parliamo infatti di Dawn Fitzpatrick, la stessa che aveva tempo fa aperto al mondo cripto confermando il fatto che ce ne fossero già diverse in portafoglio.

Pronti alla polemica?

Ora torna sul tema durante una lunga intervista per Bloomberg, dove trova il tempo di analizzare l’andamento del settore cripto non solo tramite un frangente relativo ai prezzi di mercato, ma anche in termini di possibili sviluppi futuri.

Le cripto sono qui per rimanere e sono diventate mainstream grazie all’annuncio di Fidelity che le ha incluse nei piani pensione. L’unico caveat è che l’aspetto relativo all’impatto sul clima diventerà un focus sempre maggiore in questo contesto e per questo motivo Ethereum avrà maggiore trazione su Bitcoin. Quando guardiamo alle compagnie nello spazio blockchain e cripto, tutte hanno una tesoreria con moldi coin. E questo a mio avviso crea un po’ di vulnerabilità sul breve periodo. Ma come è detto, credo che la tecnologia blockchain avrà delle applicazioni interessanti.

Una sorta di polpettone all’interno del quale tornano gli stessi temi ambientalisti di Greenpeace e il solito attacco verso Bitcoin e i suoi consumi. Qualcosa che ha basi decisamente fiacche e che sembrerebbe essere l’ennesimo tentativo articolato di attaccare $BTC per qualcosa che non esiste, ovvero FUD in purezza.

Della questione abbiamo parlato, illo tempore, con Federico Rivi

Cosa significa per Ethereum?

Se era il greenwashing quello che si voleva ottenere, Ethereum è sicuramente sul cammino giusto, dato che già arriva l’approvazione della cricca dell’ESG e di chi non si sta interessando poi molto del fatto che PoS rimane, e questo è fattuale, un sistema che favorisce sicuramente la concentrazione di potere.

Dall’altro lato il supporto finanziario da parte di queste entità potrebbe fare bene al prezzo di Ethereum, ammesso però che a queste dichiarazioni seguano poi degli impegni davvero fattivi. E non soltanto le dichiarazioni di principio che lasciano, spesso e volentieri, il tempo che trovano.