Piove sul bagnato, o forse sarebbe il caso di dire che piove anche sulla $LUNA. Il lancio di Terra Luna 2.0 non sembra esser andato nel migliore dei modi, con il prezzo a picco e in pochi che sembrerebbero essere effettivamente interessati a quanto ha da proporre Do Kwon.

Ma non è soltanto la price action a preoccupare i nuovi astronauti: tra cause legali, vecchie storie che riemergono e Do Kwon che mette il lucchetto su Twitter, sembra di essere di nuovo nel momento più difficile per un ecosistema che, almeno fino a poco tempo fa, sembrava essere imbattibile. E invece le cose sono cambiate molto rapidamente – e hanno portato ad un crollo, a questo punto anche emotivo, dei papaveri del progetto.

Cosa ne sarà di Terra Luna 2.0? A questo punto i dubbi diventano sicuramente più forti, anche perché le autorità sud coreane starebbero investigando molto a fondo nel progetto, con diversi comportamenti poco limpidi anche da parte dei dipendenti, anche in relazione alla cassa utilizzata dal progetto teoricamente a tutela del peg di $UST.

Ancora indagini in Corea: questa volta ci sarebbero ammanchi in Bitcoin

Tutti si ricorderanno della cassa anche in Bitcoin detenuta dalla Luna Foundation Guard al fine di garantire il peg di UST con il Dollaro USA. Ed è proprio tale cassa ad aver solleticato le fantasie degli inquirenti, che ormai da qualche tempo stanno scavando nei segreti che si celavano da Terraform Labs, riportando a galla anche storie piuttosto vecchie.

Chi ha rubato i Bitcoin? La storia risale al 2021

Uno di questi sarebbe un misterioso ammanco di Bitcoin, che secondo quanto è stato fatto circolare dalla stampa coreana sarebbe avvenuto per opera di un dipendente della società, apparentemente non legato a Do Kwon. Storia che comunque si inserisce in una narrativa ormai chiara di comportamenti poco trasparenti da parte delle società coinvolte e che dunque ha gioco facile a guadagnarsi le prime pagine del settore cripto.

L’ammanco sarebbe tuttora al vaglio degli investigatori e per il momento non si sarebbe capito se possa essere segnale di comportamenti più diffusi, che potrebbero aver contribuito almeno in parte al crash dell’intero ecosistema.

Con una nota a nostro avviso importante: il fatto risalirebbe al maggio dello scorso anno e sembra strano che soltanto adesso la notizia sia venuta fuori: scarsi controlli prima del crack, oppure l’interesse adesso a segnalare tutto il male possibile riguardo un progetto sul quale tutti avevano pochi dubbi fino a qualche tempo fa?

Do Kwon si allontana da Twitter

Quella che era la sua giungla, il social network che ha più volte utilizzato per attaccare, anche pesantemente, i detrattori, non sembrerebbe essere più un luogo ospitale per il leader del progetto, Do Kwon, che poche ore fa ha lucchettato, perdonateci il neologismo, il proprio account. Soltanto account “selezionati” potranno continuare a leggere quello che scrive, in una mossa che quando viene presa da personaggi così in vista non può che innescare qualche ulteriore polemica.

La situazione si sta facendo tesa e sta colpendo nel profondo anche chi, fino a poco tempo fa, si faceva vanto di essere praticamente invicibile. Segno, probabilmente, di un’era che si chiude, ed di un’era che sembrerebbe essere già chiusa. Terra Luna nella seconda versione, che è stata consegnata ormai al grosso degli aventi diritto, sta avendo quasi sempre una sola destinazione, ovvero quella degli exchange per essere immediatamente liquidata.

Senza che chi abbia operato in questo senso sia in realtà da biasimarsi: chi ha incassato perdite ingenti non può essere invitato a fare ancora da scudo all’ennesima favola made in Do Kwon.c