Ancora forte nervosismo sui mercati e bear in controllo, con molti che iniziano a dubitare della tenuta di comparti che sono nati relativamente da poco nel mondo cripto. Uno di questi è quello del gaming, cresciuto in modo estremamente rapido durante il 2021, anche grazie all’impegno di fondazioni, società di VC e fondi.

A che punto siamo? Il recente investimento di Immutable, che ha messo sul tavolo 500 milioni di dollari nel bel mezzo di una delle più grandi crisi di sempre del mondo cripto la dice lunga su quali siano le prospettive di questo mondo. Prospettive che cercheremo di analizzare nel corso di questo nostro approfondimento del weekend.

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Al suo interno abbiamo anche Immutable, che è appunto protagonista dell’investimento che segnala quanto in realtà sta avvenendo nel mondo gaming, e strumenti unici come il CopyTrader, per copiare i migliori trader o spiarli. Oppure gli Smart Portfolios, che ci permettono di investire all’interno di panieri cripto tematici. Con 50$ possiamo passare ad un conto reale.

Animoca guida il settore, ma gli investimenti arrivano anche da altrove

Mentre 3AC sembrerebbe ormai spacciata, ci sono altri gruppi che hanno guidato gli investimenti nel corso dell’ultimo bull market e sui quali si sono addensate le curiosità di chi vuole capire in che senso si stia muovendo il mercato. Nel settore del gaming su chain la più importante è sicuramente Animoca Brands, che è legata a doppio filo a progetti di grande successo, su tutti The Sandbox, che è il più popolare, conosciuto e apprezzato metaverse in particolare dagli investitori “brand”.

Gaming agli albori? Secondo noi ancora sì

Animoca Brands che è legata anche all’ultimo investimento di Immutable X: 500 milioni di dollari raccolti con l’intervento anche di Game Stop, che appunto con Immutable ha messo in piedi diversi servizi legati al mondo dei NFT.

Di denaro dunque, nonostante una contrazione che avrebbe spaventato anche il più spavaldo degli investitori, ne viene investito. E presto dovrebbe arrivare anche quello di case di produzione vecchia scuola. Ne abbiamo parlato riguardo a quanto fatto da Square, così come in relazione a quanto fatto anche da Ubisoft, sebbene con minore successo.

I filoni saranno due e forse il reset darà una mano

Il mondo dei Play to Earn è cresciuto in modo considerevole (e per molti sconsiderato), tenendo anche in virtù dei prezzi folli raggiunti dai NFT necessari per giocare una parte enorme di giocatori fuori dal circuito. Il reset dei prezzi, il grande calo di tanti protocolli che hanno fatto la prima fortuna del settore potrebbero essere, al contrario, un buon segnale quantomeno per l’adozione del settore.

Perché se non saranno più necessarie centinaia se non migliaia di euro per partecipare ai giochi più gettonati, saranno sicuramente di più gli interessati che potranno dare seguito al loro proposito. E con i migliori investitori nel settore che dovrebbero avere in cass a ancora somme importanti da sfruttare, potremmo vederne delle belle, anche in bear market. Un comparto, lo scriviamo nero su bianco, che non sparirà per adesso. Forse dovrà ridimensionarsi, forse qualcuno dei giochi più popolari non ci sarà più, ma il settore avrà praterie per andare avanti.