Charles Hoskinson ha effettivamente partecipato ad una sessione informativa sul mondo cripto presso la commissione che negli USA si occupa di mercato delle materie prime, dell’energia e del credito.

Qualcosa di cui avevamo parlato qualche giorno fa, anticipando che si sarebbe parlato di regolamentazione del mercato in termini principalmente finanziari, con la presenza di Hoskinson che sarebbe stata un’ottima occasione pubblicitaria anche per quanto riguarda il network che rappresenta, ovvero quello di Cardano. Com’è andata? A noi Hoskinson è piaciuto e riteniamo, come vedremo più avanti, che abbia effettivamente affrontato gli argomenti da un angolo innovativo, interessante ma comunque comprensibile per i politici presenti in commissione.

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Buona figura di Charles Hoskinson in commissione

Possiamo riassumerla così: una buona figura da parte di Charles Hoskinson davanti a quello che è comunque uno dei palcoscenici più importanti per il futuro della regolamentazione del settore cripto. Il leader di Cardano si è dimostrato disponibile, preparato e anche disposto a chiarire in punti più oscuri, almeno per i membri della commissione, che pur conoscendo per sommi capi il settore cripto e blockchain hanno ovviamente preferito far intervenire un rappresentante dell’industria.

Una testimonianza piuttosto lunga, all’interno della quale si è potuto parlare non solo delle possibili regolamentazioni, ma anche dell’utilità che le blockchain possono avere all’interno dell’industria americana e mondiale. Un buono showcase, con qualche opinione di Hoskinson che, come sempre, non mancherà di sollevare qualche polemica.

Hoskinson ha proposto un percorso in stile bancario
  • Hoskinson contro una regolamentazione diffusa e uguale per tutti

Un punto che fondamentalmente condividiamo, perché dietro il nome di cripto si possono celare in realtà prodotti molto diversi tra loro, alcuni dei quali sono per l’appunto delle securities a tutti gli effetti e con altre che invece rivestono maggiormente il ruolo di valuta (con conseguente regolamentazione da parte di CFTC).

  • Il settore può auto-regolamentarsi

Questa forse la posizione più complicata di Hoskinson, che ritiene che possano nascere organi simili a quello interbancario privato, che finiranno per implementare autonomamente le migliori pratiche e che dunque non avrà bisogno, fondamentalmente, di interventi statali.

Una posizione da equilibrista che con ogni probabilità gli guadagnerà qualche consenso all’interno del Congresso, ma che potrebbe poi avere dei problemi concreti in fase di applicazione pratica. Così come sarà difficile che in questa partnership tra pubblico e privato il pubblico non prenda il sopravvento, così come avvenuto proprio nel sistema bancario, dove la ragion di stato ha completamente eroso quelli che erano ritenuti tempo fa diritti dei clienti anche in termini di privacy.

Un buon oratore è quanto serve alla causa?

Anche i detrattori più feroci di Hoskinson devono riconoscergli una certa capacità oratoria, per farsi capire anche in ambienti che potenzialmente sono ostili al mondo cripto.

In un paio d’ore è stato offerto un ottimo servizio alla causa, per quanto, lo ripetiamo, si possa o meno essere d’accordo con quanto indicato da Hoskinson in termini di opinioni personali.