Thumbay Group, azienda sanitaria con sede negli Emirati Arabi Uniti, sta mettendo a punto un ospedale nel metaverso. La struttura virtuale sarà pronta per ottobre, e porterà funzionalità concrete per i pazienti.

I degenti potranno consultarsi con i medici utilizzando i propri avatar, e grazie a un sistema di realtà virtuale potranno visitare la propria abitazione durante la convalescenza. Un approccio nient’affatto ludico, con la scienza medica che negli UAE trova ulteriori campi applicativi per tecnologie basate su blockchain.

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Il Metaverse piace anche al settore sanitario

Citando l’apertura, gli ulteriori campi d’applicazione riguardano questa volta la possibilità per i pazienti di interagire con i medici, oltre che poter far visita alle proprie abitazioni sotto forma di virtual tour nel caso in cui le loro condizioni ne rendessero impossibile il trasferimento.

Ulteriori perché a gennaio, sempre negli Emirati Arabi Uniti, il Ministero della Salute e della Prevenzione aveva presentato in occasione di Arab Health 2022 il progetto MetaHealth, un metaverso studiato per ricevere consulenze mediche, richiedere e inviare documenti, prenotare e pagare prestazioni tramite avatar.

Per qualcuno stiamo esagerando, per altri è invece il futuro

Il progetto poneva inoltre il focus sul benessere fisico e psicologico dei pazienti, col beneplacito della comunità scientifica internazionale, sempre più attenta alle correlazioni tra salute mentale e ripercussioni sulle condizioni fisiche della persona.

Da questo punto di vista troviamo un filo conduttore più che coerente nell’operazione messa in piedi da Thumbay Moideen, fondatore di Thumbay Group e protagonista della storia che vi raccontiamo in questa news.

Il suo ospedale virtuale permetterà alle persone di connettersi con i medici della struttura da remoto, incontrando personale opportunamente formato a gestire le dinamiche di rapporti che dal mondo reale verranno traslati su quello virtuale del metaverso.

Ma c’è di più: alla consulenza virtuale farà seguito un sistema di riconoscimento basato su intelligenza artificiale che eliminerà di fatto i processi di registrazione nel momento in cui il paziente raggiungerà la struttura fisica per farsi curare.

Lo stesso sistema di censimento permetterà al farmacista di fornire al paziente i farmaci a lui prescritti in maniera altrettanto automatica, andando a snellire l’intero processo di cura e degenza post ospedaliera.

Le cose si fanno ancor più interessanti nelle strutture fisiche di Thumbay Group, dove ai pazienti per i quali è prevista una lunga degenza verranno forniti visori e cuffie AR e VR per poter fare un tour virtuale nelle proprie abitazioni direttamente dal proprio letto d’ospedale.

I vantaggi più evidenti saranno per chi è impossibilitato a muoversi perché paralizzato. Un sollievo psicologico importante, che può favorire la corretta risposta del fisico alla malattia in corso, andando a potenziare gli effetti positivi delle terapie a cui il paziente è sottoposto.

Emirati guidano il mercato

Il progetto conferma la leadership UAE in ambito cripto, soprattutto quando si parla di applicazioni che trovano concreta spendibilità nella vita di tutti i giorni. Abbiamo assistito il mese scorso ad eventi di natura ben più leggera, con le prime nozze su Decentraland organizzate proprio negli Emirati Arabi Uniti.

Il carattere seppur leggero di quella notizia ci fa riflettere su come l’area UAE torni a confermarsi come HUB di riferimento per tutto ciò che riguarda il mondo delle criptovalute e applicazioni che ne derivano. Una terra fertile per l’intero comparto, che ha fatto da sfondo alla vicenda di Emirates Airline quando la stessa ha iniziato ad accettare pagamenti in Bitcoin per i suoi biglietti aerei. Nella stessa occasione avevamo scoperto che i piani della compagnia erano ben più strutturati, con la prossima adozione di NFT a uso e consumo di clienti e dipendenti.

Notizie differenti ma che hanno tutte in comune un’area geografica che favorisce la spendibilità nel pratico di tecnologie legate alla blockchain. Il risultato di un’apertura al mondo cripto a livello istituzionale di cui parliamo da diverso tempo, e che sta dando i suoi frutti non solo a livello prettamente finanziario o speculativo.