Giornata di notizie che arriveranno dagli Stati Uniti, economia che rimane la più importante in termini di impatto sui mercati finanziari. Arriveranno importanti dati sui mutui, sulle riserve di greggio e, cosa che muoverà i mercati con maggiore decisione, i dati sulle decisioni del FOMC per quanto riguarda i tassi di interesse.

Il consenso è sui 75 punti base, ovvero 0,75%, con l’ipotesi che si passi ad addirittura un interno punto percentuale che appare, nonostante le ansie di diversi analisti, piuttosto remota. La decisione di oggi avrà degli impatti anche sul mondo di Bitcoin e delle Criptovalute, cosa che indica la necessità per tutti di seguire questa vicenda, che inizierà a dipanarsi a partire dalle ore 20.00 italiane.

Possiamo prendere posizione, cercando di cavalcare la volatilità in genere innescata da questo tipo di eventi anche con Capital.comvai qui per richiedere gratuitamente una PROVA ILLIMITATA GRATUITA – intermediario che ci permette di investire su 476+ cripto a listino, con un’offerta di piattaforme e servizi di primissima fascia.

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Giornata clou per Bitcoin e cripto? Arrivano le decisioni sui tassi di interesse

Dell’intera vicenda, che si sta sviluppando ormai da mesi, abbiamo già parlato a tempo debito su Criptovaluta.it. L’inflazione fuori controllo ha già spinto FED ad alzare i tassi ad ogni possibile occasione negli ultimi mesi, cosa che ripeterà con ogni probabilità anche oggi con l’ennesimo appuntamento del FOMC. Eventi che avranno ripercussioni, in relazione alle aspettative, anche su Bitcoin e sul mondo delle cripto.

Diversi i dati ai quali guardare

Il consenso, per il momento piuttosto solido, è sui 75 punti base di aumento, ovvero lo 0,75%, cura da cavallo a fronte di un’inflazione che non vuole sentirne di scendere e che risente sia di politiche monetarie eccessivamente espansive, sia invece di situazioni piuttosto complicate per quanto riguarda l’energia e il costo delle materie prime.

E anche su questo oggi arriveranno dati importanti sulle riserve di greggio in possesso degli USA, riserve che forse fino a qualche tempo fa in pochi consideravano come un dato macro importante e che oggi invece potrebbero giocare parte della partita.

Che tipo di comportamento aspettarsi dalle criptovalute e da Bitcoin?

Bitcoin ed Ethereum reagiranno come hanno sempre fatto, ovvero comportandosi come asset di rischio, muovendosi come una sorta di NASDAQ a leva.

E qui vanno fatte le prime precisazioni, perché in realtà a muovere i mercati in modo più deciso sarà la conferenza stampa di FOMC, che non solo spiegherà come si è arrivati alla determinazione dell’aumento dei tassi e che indicherà anche cosa aspettarsi per i prossimi mesi, subito dopo la pausa estiva.

Non sarà, a meno appunto di clamorosi stravolgimenti in questo senso, l’aumento dei tassi di oggi a far muovere mercati che hanno già largamente incorporato le aspettative, che dovrebbero essere rispettate piuttosto pedissequamente.

All’uscita del dato potremmo comunque vedere un’accentuata volatilità in entrambi i lati, che almeno nei mesi scorsi si è poi risolta su un ritorno ai livelli precedenti di prezzo, in attesa che i papaveri della Banca Centrale più importante al mondo.

Come prepararsi a questa serata di alta tensione?

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La situazione, in particolare a causa di swing poderosi ai quali abbiamo già assistito in circostanze analoghe, rimane comunque di elevatissimo rischio e dunque sconsigliata a chi sta muovendo i primi passi in questo mercato.

La questione è in realtà più interessante sul medio e lungo periodo

Sebbene questo tipo di eventi solletichino i trader più scafati, per chi investe nel mondo di Bitcoin e delle criptovalute ad essere più interessanti sono gli scenari di lungo e lunghissimo periodo. Scenari che dovranno fare i conti con le stesse circostanze che abbiamo davanti oggi.

In primis l’inflazione, che continua ad essere fuori controllo nonostante una cura che, almeno sui giornali, ci è stata spacciata come da cavallo. In secondo luogo la recessione, che ormai sembra essere tra noi nonostante qualcuno stia cercando di giocare a cercare di cambiare i criteri di valutazione della stessa. E ci sarà anche da guardare a quali saranno gli effetti indotti da circostanze quali un prolungato stato di questo tipo, con leadership politiche che non sembrano avere via d’uscita semplice da questa situazione.

Tutto questo mentre in realtà l’Europa sembra scivolare a ritmo piuttosto serrato verso una sorta di irrilevanza finanziaria ed economica. In quanti si sono, e questo è un fatto facilmente verificabile, curati del rialzo di 50 punti base di qualche giorno fa? Praticamente nessuno. A dominare, in particolare in situazioni di crisi come quelle che stiamo vivendo oggi, sono gli Stati Uniti.