Il metaverso di Zuckerberg sarà un flop. Questa la bomba sganciata da Vitalik Buterin, che affida a un tweet la laconica sentenza. È ancora troppo presto per sapere se un metaverse proprietario produrrà ricchezze per Meta, secondo il papà di Ethereum, che però non si dice contrario a tale tecnologia.

I dati di secondo trimestre, nel frattempo, indicano in trend che sembra dare ragione a Buterin. È anche vero, però, che gli ingenti sforzi di Facebook in questa direzione sono finalizzati a risultati di lungo periodo. Chi avrà ragione?

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Prima Saylor, ora Facebook

L’attitudine schietta di Vitalik Buterin è ben nota a chi frequenta l’universo delle criptovalute, per passione o per speculazione finanziaria. L’ennesimo esempio ci arriva dall’attacco frontale ai massimalisti Bitcoin e in particolare a Michael Saylor, definito senza mezzi termini come “un clown”.

QUesta è l’opinione di Vitalik Buterin

Ne abbiamo parlato proprio ieri, quando a latere ma non troppo aleggiavano presunti trattamenti di favore nei confronti di Ethereum nella vicenda Securities Law e Ripple. Speculazioni certo, ma che avevano anche evidenziato tutta l’influenza, reale o presunta tale, che un personaggio come Michael Saylor potrebbe esercitare in sede di regolamentazione.

Un atteggiamento, quello di Buterin, che lo porta ancora una volta a giocare a carte scoperte nel poker delle dichiarazioni pesanti, quelle che in qualche modo possono influenzare i mercati, o perlomeno polarizzare le opinioni di chi dalla blockchain trae guadagni e interessi non solo economici.

Questa volta a finire nel mirino del papà di Ethereum è il metaverse voluto da Zuckerberg, che per come è stato concepito non avrebbe le potenzialità per andare avanti, né produrre ricchezza in quantità. Per Buterin la tecnologia in questione è valida, ma non nella declinazione alla base del progetto Meta.

Per ora un flop, ma staremo a vedere

In effetti ad oggi gli investimenti nel metaverso hanno prodotto perdite per 2,8 miliardi di dollari nelle casse del gruppo, stando a quanto si evince dal rapporto di Q2 pubblicato la scorsa settimana da Meta. Un dato che non appare nel tweet di Buterin, ma che potrebbe suonare sui mercati come campanello d’allarme.

Campanello su cui certamente anche le orecchie di Zuckerberg e soci si sono sintonizzate, non fosse altro per gli ingenti investimenti profusi in un metaverso di cui, ad oggi, s’è visto solo uno sparuto cameo di Zuckerberg e una lunga e pesante lista della spesa.

Con Facebook che non può più permettersi ulteriori passi falsi in questa direzione, si tratta di una situazione da valutare con estrema attenzione. Il metaverso in sé è ad oggi un’industria estremamente rigogliosa, e le previsioni future dipingono un quadro ancor più roseo.

Senza scomodare i tanti casi di successo targati Decentraland e The Sandbox, assistiamo a intere regioni che investono somme sempre più consistenti in tale tecnologia, con Dubai a fare da locomotiva ad ulteriore dimostrazione di quanto gli spazi virtuali del metaverse siano appetibili a tutti gli attori della cripto-filiera.

Nel comparto sono in molti a crederci, compreso lo stesso Buterin che si mostra fiducioso verso le possibilità offerte dal metaverso, ma al contempo pessimista sull’effettiva capacità di Meta nel sostenere uno sforzo economico così grande. E con rientri ancora lontani dal poter essere pur solo previsti. Per ora i 2,8 miliardi di buco sembrano dar ragione a Vitalik Buterin. Chi la spunterà?