La querelle sul potenziale Fork di Ethereum continua a tenere banco, scomodando ieri Justin Sun e oggi niente di meno che il leader di Ethereum, al secolo Vitalik Buterin. Un Buterin che negli ultimi giorni è apparso piuttosto nervoso (passerà alla storia la sua polemica con Michael Saylor) e che questa volta se la prende con chi sta organizzando e supportando suddetto fork.

Ci sarà confusione sui mercati, dice il leader di Ethereum, accusando al tempo stesso questi attori di voler innescare confusione sul mercato che non farà bene a nessuno, se non alle proprie tasche. Una questione che comunque si sta facendo spinosa e che dovremo continuare a seguire per le prossime settimane, quelle che ci separano appunto dal passaggio di Ethereum al Proof of Stake.

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Vitalik Buterin: “Chi vuole fare il fork a caccia di soldi facili”

Dato che la questione si sta ingrandendo, come abbiamo raccontato ieri su Criptovaluta.it, anche Vitalik Buterin sembrerebbe aver sentito il bisogno di intervenire sulla questione. E lo ha fatto dalla Corea del Sud, lanciando bordate perfettamente in linea con quanto ha già fatto negli scorsi giorni, in particolare nella nota vicenda degli insulti a Michael Saylor.

Le persone che vogliono fare il fork sono fuori dalla community. […] Sono sicuro che ci saranno problemi… se vogliono fare un fork starà a loro mitigarli.

Aggiungendo poi che chi sta spingendo per il fork o lo sta supportando in realtà è, almeno secondo la sua opinione, a caccia di denaro facile. Una posizione dura ma comprensibile, in particolare dopo che a schierarsi pro-fork è stato addirittura Justin Sun, personaggio già particolarmente inviso almeno ad una parte della community, che si è detto pronto a donare i suoi ETHW, ovvero gli ethereum post fork PoW, proprio al network per permettere lo sviluppo di progetti.

Scendono in campo “i pezzi da 90”

Una questione che si fa spinosa, ma non troppo

La questione è sicuramente spinosa, ma andrebbe al tempo stesso fortemente ridimensionata, perché il network principale di Ethereum potrebbe trovarsi al massimo a perdere qualche progetto e poco più, senza che ci siano effettivamente delle ripercussioni decisive sulla tenuta del progetto.

Sta di fatto che data la portata dei personaggi coinvolti, sentiremo sicuramente parlarne anche in futuro, con le discussioni che dovrebbero concentrarsi mentre ci avviciniamo alla data del 19 settembre, che dovrebbe essere quella x per il passaggio di Ethereum a Proof of Stake. Staremo a vedere se i “ribelli”, che come ha fatto notare Vitalik Buterin sono effettivamente esterni alla community, riusciranno a dare seguito alle proprie fantasie.