Korea Advanced Institute of Science and Technology e National University of Singapore saranno a capo di Blockchain Research Center, programma di ricerca promosso da Klaytn Foundation.

Quello che si delinea come il più importante programma di sviluppo on chain per impegno finanziario, durerà quattro anni e potrà contare su un budget di 20 milioni di dollari. Il mondo accademico e quello della ricerca scientifica si trovano ancora una volta a discutere di blockchain.

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Klaytn fa un colpo grosso con le migliori università…

Uno studio del 2021 che classificava i 230 atenei più virtuosi al mondo, in termini di ricerca e sviluppo su blockchain e tecnologie derivate, vede comparire al primo posto National University of Singapore (NUS). La ventiseiesima posizione è occupata da Korea Advanced Institute of Science and Technology (KAIST).

Colpo grosso di Klaytn

Doverosa introduzione per inquadrare i soggetti selezionati per guidare Blockchain Research Center (BRC), programma di sviluppo che ha visto la partecipazione di 62 istituti di ricerca provenienti da 11 nazioni, e che ha vagliato un totale di 7 proposte differenti.

BRC si configura come un ente di ricerca virtuale finalizzato allo sviluppo dei pilastri su cui si basa tale tecnologia: rete, smart contract, metaverso, economia/etica, DeFi, privacy, consenso.

Vogliamo fare da ponte per il passaggio dal Web2 al Web3, e per farlo dobbiamo poter contare sulle comunità di ricerca più brillanti. Blockchain Research Center darà una forma concreta alla nostra vision, e grazie alle menti di KAIST e NUS il tutto si tradurrà in applicazioni pratiche di sicuro successo.

In sintesi, questo è il pensiero di Sangmin Seo, Direttore Rappresentante di Klaytn Foundation, ente che ha voluto fortemente BRC e al quale ha dedicato un budget di 20 milioni di dollari, per un programma che durerà quattro anni. Si tratterà del più grande programma di ricerca dedicato alla blockchain per impegno finanziario di cui si ha pubblica notizia.

Un passo in avanti importante per Klaytn

Alla Fondazione Klaytn si deve anche l’omonima blockchain, molto popolare in Asia e progetto sul quale ci siamo sentiti di scommettere sin dal primo istante. Un protocollo che seguiamo da molto tempo, e che è piaciuto anche alla banca centrale della Corea del Sud, che l’ha scelto per lo sviluppo di una valuta digitale locale.

Protocollo che nel tempo ha continuato a macinare consensi e popolarità, senza perdere mai di vista il tema dello sviluppo, vitale in ambienti estremamente dinamici e in continua mutazione. Quella di oggi è la conferma della bontà di un progetto che, come sempre più spesso registriamo, vede atenei e ricerca scientifica unire le forze intorno ai tavoli della ricerca.

E se in Korea come a Hong Kong le università spingono forte sull’acceleratore della ricerca, gli altri grandi Paesi non stanno certo a guardare. Di recente vi abbiamo raccontato dei piani di sviluppo in chiave Web3 di Todai, università tra le più prestigiose al mondo con sede in Tokio.

Anche gli Stati Uniti fanno sul serio: un esempio significativo ci arriva dall’università della Pennsylvania che integra l’offerta formativa con NFT dedicati ai suoi studenti. Un legame forte, quello tra criptovalute e mondo accademico, che trova nella notizia di oggi una enorme e significativa conferma.