Ancora Ted Cruz, che in molti anche in Italia ricorderanno come ex-candidato alle presidenziali repubblicane e come personaggio decisamente di spicco di quel partito. Ted Cruz che continua a spendersi in modo positivo per Bitcoin, questa volta specificatamente verso il mondo del mining.

Il senatore texano ha infatti affermato pubblicamente le sue intenzioni di iniziare a considerare il mining di Bitcoin come un vantaggio per l’ambiente, in netto contrasto con molti suoi colleghi che, cavalcando l’impatto del mining per la loro battaglia anti-Bitcoin, sono ovviamente di avviso diverso. Nonostante Bitcoin non abbia bisogno di politici per emergere come forza rivoluzionaria, è comunque un buon segno.

Buon segno perché nella politica USA c’è comunque maretta e qualcuno che è disponibile a dare battaglia su questo tema. E possiamo investire su Bitcoin anche con la piattaforma sicura Capital.comvai qui per ottenere un conto virtuale gratuito con il top degli STRUMENTI – intermediario che ci permette di investire con strumenti avanzati non solo su Bitcoin, ma anche su 476+ cripto asset presenti già nei listini.

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Ted Cruz ancora a favore di Bitcoin: questa volta parla di mining

Non è la prima volta che Ted Cruz si spende per Bitcoin, tema che è diventato uno di quelli che cavalca più di frequente. Questa volta però non ha parlato, come ha fatto più volte in passato, delle libertà finanziarie ed economiche che può garantire, ma degli effetti, a sua detta positivi, del mining Bitcoin sull’ambiente.

Questa l’opionione di Ted Cruz

E lo fa riferendosi alla capacità delle mining grid di andare a spegnersi nel caso in cui dovessero esserci problemi alla rete elettrica – cosa che tra le altre cose è avvenuta proprio in Texas – e di accendersi invece quando il surplus energetico andrebbe invece disperso. Una posizione che è in realtà quella dei bitcoiner, o meglio, di una frangia rilevante di questi – e che invece è apertamente contestata dai detrattori del sistema $BTC.

Il senatore Cruz ha inoltre indicato il Texas, che rimane il suo collegio elettorale, sia in realtà un’area geografica da ritenersi come ideale per il mining Bitcoin. Cosa che segnala tra le altre cose la prosecuzione di una sorta di lotta intestina agli USA tra diversi stati anche per accaparrarsi questo tipo di industria.

Ma Bitcoin non ha bisogno della politica

Saremo anche controcorrente, ma riteniamo che Bitcoin non abbia bisogno della politica, perché tecnologicamente nato proprio per farne a meno. Per quanto per qualcuno possano essere benvenuti gli sforzi di Ted Cruz, così come quelli di Nayib Bukele, riteniamo che non sarà da qui che passerà l’eventuale iperbitcoinizzazione.

Tra tentativi di farsi pubblicità per poi rispettare poco e male le proprie promesse (pensiamo al sindaco di New York) ad altri tentativi di cavalcare l’onda, fino ad oggi i matrimoni forzati tra Bitcoin e politici non sono andati nel migliore dei modi. E per quanto tali posizioni possano indicare delle potenziali aperture dei piani alti a $BTC, andrebbero sempre, e ripetiamo sempre, prese con le pinze. Almeno ad avviso di chi vi scrive.

Saranno invece sempre di più i politici, vedi Ted Cruz, che vogliono riproporsi sul mercato come libertarian o giù di lì, a cercare sponde da parte di Bitcoin.