Arriva Bank of America e dice quello che tutti o quasi pensano del Merge di Ethereum. Ma siccome è appunto Bank of America a dirlo, sarebbe il caso di prestarvi la maggiore attenzione possibile, perché pur sempre di una delle più importanti banche del mondo si tratta.

Secondo il gruppo bancario il Merge di Ethereum, che porterà il sistema ad avere un sistema di consenso basato sulla Proof of Stake, potrebbe fare da innesco all’arrivo di investitori e utilizzatori istituzionali del network. Aggiungiamo noi, di quelli che devono o vogliono preoccuparsi di criteri ESG e di utilizzare tecnologie sostenibili, ancora meglio se lo sono sulla carta.

Se la profezia di Bank of America dovessero essere confermate, si tratterebbe di un’ottima spinta all’adozione di Ethereum. Adozione sulla quale possiamo puntare anche con eTorovai qui per ottenere un conto virtuale gratis al 100% – intermediario che ci permette di investire su 78+ cripto, inclusa ovviamente anche $ETH. Il tutto con i migliori strumenti per l’analisi e per le operazioni.

È qui infatti che abbiamo accesso al CopyTrader, sistema di copia integrale di quanto stanno facendo altri, che offre anche la straordinaria opportunità di verificare tutte le loro mosse sul mercato. E abbiamo poi gli Smart Portfolios per chi preferisce prodotti assortiti in paniere, per una maggiore diversificazione. Con soli 50$ possiamo passare, con un investimento minimo, al conto reale di trading.

Per Bank of America il Merge di Ethereum potrebbe essere una svolta

Lo avevamo già detto qui e lo abbiamo sentito ripetere anche da tanti specialisti, in particolare da quelli che frequentano con una certa disinvoltura i piani alti del mondo finanziario. Ethereum potrebbe diventare molto più appetibile per i clienti e gli utenti istituzionali. Questo in virtù del suo prossimo passaggio, che si presuppone indolore, alla Proof of Stake, meccanismo di consenso meno esoso in termini energetici. Ma non si tratta solo di una questione energetica.

L’abilità di mettere in stake ETH e di generare ritorni di qualità più alta (basso rischio creditizio e di liquidit) come un validator oppure attraverso servizi di staking potrebbe essere un ulteriore spinta per l’adozione di Ethereum.

In altre parole oltre all’aspetto, forse anche troppo discusso, della riduzione dell’impatto, sarebbe la possibilità di partecipare come staker e dunque come validatori che ricevono un ritorno sull’investimento fatto potrebbe rendere più conveniente per gli investitori istituzionali il percorso che li conduce ad Ethereum. Questo però, e dal report non emerge, a patto che il prezzo in rapporto tenga.

Le due forze che spingeranno gli istituzionali verso Ethereum

Una lettura comunque interessante, che arriva da uno dei gruppi bancari più importanti del mondo e che riapre il discorso sul prossimo merge, per il quale mancano ormai pochi giorni e che potrebbe per sempre cambiare i destini di una parte molto rilevante del mondo delle criptovaluite.

La questione ambientale non è secondaria, anche se discussa con toni semi-demenziali

Sì, è un’opinione forte la nostra, ma la discussione che si sta avendo intorno ai consumi di Bitcoin, e conseguentemente intorno a tutti gli altri sistemi in blockchain, ha dei tratti assolutamente demenziali.

È vero che i criteri ESG, pur non applicabili a questo tipo di prodotti, sono importanti per le grandi società di investimento. Così come è vero che molte con ogni probabilità si orienteranno verso quelle che garantiscono anche una certa dose di green washing.

Ma è altrettanto vero che quando anche la Casa Bianca cita report sballati e si disinteressa pienamente della traiettoria di Bitcoin in termini di qualità dell’energia consumata (la parte rinnovabile è in forte crescita), c’è ancora molto lavoro da fare.

Ci sono i più arditi, dei quali avremo modo di parlare in modo più dettagliato nelle prossime settimane, che vedono addirittura un Bitcoin in grado di avere un impatto negativo sulle emissioni, nel senso che grazie al consumo di gas che altrimenti andrebbe disperso potrebbe avere degli effetti positivi sugli obiettivi green degli stati di mezzo mondo.

Staremo a vedere. Per ora che sia specchietto per le allodole o meno, il passaggio di Ethereum a PoS sarà più che in grado di solleticare qualche appetito. E forse anche quelli, talvolta bestiali, degli investitori istituzionali. Sarà comunque la storia a parlare, una storia che non dovremo aspettare a lungo, perché comincerà a tessere le sue fila tra pochi giorni.