Un flop. È questa l’opinione generale che circola su $ETHW, o se vogliamo il fork di Ethereum per rimanere in Proof of Work. Un flop annunciato? Forse sì, ma che merita di essere comunque analizzato nei dettagli per capire non solo cosa sta accadendo nello spazio di Ethereum, ma anche come trattare in futuro i fork di chain molto popolari e che hanno una community piuttosto solida che gli si è sviluppata intorno.
Tutto questo durante una terribile fase di crollo per tutto il comparto, che sicuramente non ha aiutato ETHW a partire con il piede giusto, con anche il gemello ben più popolare $ETH, nella sua versione in proof of stake, che si trova a fare i conti con ribassi in doppia cifra percentuale.
Per molti un caos sul quale galleggiare e sul quale magari anche investire. Possiamo farlo con FTX su entrambi i token – vai qui per aprire un conto gratuito e di libero accesso – intermediario che è stato tra i primissimi a quotare anche il nuovo token che è “rimasto” in proof of work.
Al suo interno non solo la quotazione di entrambi i token, ma anche strumenti molto avanzati per cercare di cavalcare una fase di mercato complicata a prescindere da quanto stia facendo $ETHW. Uno dei migliori player del settore, per qualunque tipo di evenienza nel mondo cripto.
Il fork degli scissionisti di Ethereum è per ora un bluff: ecco la telecronaca dei primi giorni di esistenza di $ETHW
Non appena rilasciato ai fortunati possessori di Ethereum, $ETHW ha provato a galleggiare in quota 20$, ovvero poco meno di un centesimo della quotazione del gemello ben più popolare che ha affrontato il merge soltanto pochi giorni fa.
Sono bastate però poche ore di negoziazione per vederlo perdere una grossa parte della sua capitalizzazione di mercato e attestarsi, in un giorno orribile per tutto il mercato delle cripto, ad un prezzo intorno ai 5$. Play stupid games, get stupid prizes, direbbe una nostra controparte americana, e non troviamo per il momento alcuna migliore definizione per quello che sta accadendo. Con qualche chicca che ha reso il lancio di ETHPoW una via di mezzo tra un film comico e un film tragico.
- Molti exchange ancora non dichiarano il supporto
Alcuni è vero, lo hanno fatto. Altri ancora temporeggiano, il che vuol dire che ci sono decine di migliaia di utenti che non hanno ancora potuto mettere le mani sul gettone del fork. E quindi che non hanno potuto venderlo. Questo è un altro pessimo segnale per un progetto nato con scarsissima trazione e con sberleffi che sono arrivati a destra e a manca.
- C’è un altro fork
I fork in Proof of Work sono due. Abbiamo il più famoso ETHPoW e abbiamo anche un ETF, al secolo ETHFair, che è stato incredibilmente quotato poco fa anche da Poloniex. La confusione regna sovrana, e aggiungeranno gli appassionati del “vero” Ethereum, che la situazione è quindi eccellente.
- Manca tutto
Nessuno tra i grandi progetti ha dato peso a quanto sta avvenendo. Nessuno ha offerto supporto e tutti hanno sposato senza pensarci due volte la causa del passaggio a Proof of Stake di Ethereum. E questo è qualcosa che pesa oggi e peserà ancora di più domani. Perché nessun progetto senza casi d’uso, senza App e senza utenti reali può pensare di sostenersi sul medio e lungo periodo.
- Nascono diverse pool
Quasi tutti i principali provider di pool per il mining hanno già attivato servizi per permettere ai transfughi da Ethereum di dirigersi verso questi nuovi progetti. I punti qui però sono due: in primo luogo è una mossa obbligata, in secondo luogo c’è ora competizione da parte di progetti più solidi, che pur stanno comunque avendo problemi importanti in questo senso.
Una storia nata male, che finirà nell’oblio
A meno di clamorosi stravolgimenti, che avranno comunque bisogno di tempo per palesarsi e per configurarsi, dovremo tenere conto del fatto che con questi presupposti ci sarà poco da sperare. Il progetto è Dead on Arrival, come dicono ancora una volta gli americani, e senza la possibilità di sviluppare un suo ecosistema alternativo sarà destinato a finire nel dimenticatoio come tanti altri fork delle chain principali.
Ci hanno provato? Sì. Onore delle armi? Anche. Ma per sopravvivere servirà ben altro. Un ben altro che per il momento nessuno sembra essere in grado di trovare, neanche con il proverbiale lumicino.