Ripple comincia a togliersi qualche sassolino dalla scarpa all’interno di una settimana che ha premiato enormemente $XRP all’interno del mercato, con una crescita di oltre il 40% mentre il resto del mercato è rimasto fondamentalmente fermo. Sassolini dalle scarpe che si sono accumulati in buon numero, mentre la causa intentata da SEC con ogni probabilità festeggerà il secondo compleanno prima di chiudersi definitivamente.

A parlare è Stuart Aldertoy, che è General Counsel proprio da Ripple e che in un incontro con Politico negli USA ha colto l’occasione al balzo per parlare un po’ di quello che sta avvenendo anche a causa di SEC e di regole non sempre chiare da parte delle autorità, che puntualmente finiscono per abusare della situazione.

Con queste esposizioni pubbliche che denotano una certa sicurezza per Ripple, che potrebbe continuare a riflettersi sul prezzo di $XRP. Coin che possiamo trovare anche su eTorovai qui per ottenere un conto virtuale gratuito con il TOP dei TOKEN e degli STRUMENTI – intermediario che ci offre il meglio sia in termini di selezione di asset, sia per quanto riguarda gli strumenti.

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Ripple al contrattacco: l’ostilità dei regolatori finisce per danneggiare i piccoli investitori

La tesi è quella in realtà sposata in lungo e largo nell’industria: il comportamento erratico delle autorità USA nei confronti di Ripple e più in generale verso le criptovalute sta danneggiando più i piccoli investitori che i criminali. Questa è l’opinione di Stuart Aldertoy, che è consigliere di Ripple e che può parlare a nome della società che ne gestisce le sorti.

Nei due anni passati abbiamo avuto i migliori della nostra storia come azienda. I 10 miliardi di volume arrivano principalmente da oltreoceano. E sono trasferimenti che implementano tutti le regole dell’anti-riciclaggio, quanto imposto da OFAC, le leggi contro le aszioni etc. Perché è così? Perché non abbiamo aggiunto alcun cliente statunitense negli ultimi due anni? Per colpa dell’incertezza in termini di regole, che è in realtà ostilità. Quello che stiamo facendo negli USA e credo principalmente tramite SEC come istituzione, è che stiamo preferendo l’autorità e la politica alle regole solide. E facendo così non solo si danneggia l’innovazione e gli innovatori come gli imprenditori che Ripple raccoglie (così come altri), ma si danneggiano i piccoli investitori in questa categoria di asset.

Opinione che possiamo definire come ineccepibile, e che in realtà è condivisa largamente nell’industria, nonostante il comportamento tribale (di cui Ripple è, ad onor del vero, responsabile almeno in parte) spesso scateni l’uno contro l’altro progetto. Parole che dovranno pur arrivare ai piani alti di SEC e della politica USA, che dopo la sonora sconfitta al processo contro Ripple dovrà forse rivedere in dettaglio il suo modus operandi.

Ripple al contrattacco

Tutti contro la regulation by enforcement

È questo il sistema che SEC stava provando ad adottare: regulation by enforcement, ovvero l’imporre regole in sede giudiziale e farne poi precedente. Un sistema che in realtà apre a molte incomprensioni e anche ad autentiche persecuzioni giudiziarie verso società e progetti colpevoli soltanto di aver operato in un settore con poche regole per volontà stessa del Congresso.

Il tutto mentre le leggi che si stanno partorendo invece al Senato dovrebbero arrivare comunque con un certo ritardo e non potranno fare da punto di sutura per le ferite che SEC avrà già aperto con i suoi comportamenti.

Una situazione che fa riflettere: Ripple ha gli strumenti, anche finanziari, per difendersi in una causa lunga già quasi 2 anni. I piccoli progetti cosa dovrebbero fare per resistere alla furia di SEC e del suo capo Gary Gensler? Se servono regole, servono in primo luogo per definire i poteri attribuiti alle agency governative, che fino ad oggi non hanno particolarmente brillanto.

Seminando terrore quando possibile, dando il solito aiuto a qualche amico e in generale creando una situazione di incertezza che non può davvero aiutare nessuno.