Three Arrows Capital starebbe trasferendo tramite la sussidiaria Starry Night Capital il suo fondo NFT a Teneo, il liquidatore che sta gestendo l’ennesimo disastroso capitolo della saga che vede in 3AC il triste e colpevole protagonista.

La procedura fallimentare prosegue non senza strascichi, che vanno ad alimentare ulteriormente il clima di sospetto intorno a una compagine, quella di Three Arrows Capital, che si è guadagnata con la sua azione aggressiva e suicida una scarsissima fiducia all’interno del comparto, oltre che in qualche aula di tribunale.

Segno di un mondo che torna alla normalità? Staremo a vedere. Per il momento quello che sappiamo è che si stanno facendo dei passi in avanti importanti per la liquidazione di 3AC. E che ovviamente, non sarebbe la prima volta che lo diciamo da queste parti, in realtà i NFT sono capitale a tutti gli effetti. E che ora permetterà di recuperare un po’ di denaro anche ai creditori di 3AC.

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I NFT di 3AC finiscono al liquidatore

La vicenda è piuttosto articolata. Per comprendere al meglio gli ultimi sviluppi, di cui vi diamo notizia oggi, è necessario tornare indietro nel tempo, e negli eventi. Torniamo quindi a settembre 2021, quando Three Arrows Capital annunciava la nascita della sussidiaria Starry Night Capital, voluta per attingere a piene mani dal fiorente mercato dei NFT con una serie articolata di iniziative.

Una storia che ci ricorderemo per un lungo tempo

Il collezionista Vincent Van Dough affidava a Twitter il roboante annuncio, in cui venivano citati un portale educativo e una galleria NFT per un’operazione che avrebbe sfruttato la blockchain per supportare la carriera di artisti emergenti.

In quei giorni la società acquistava un’opera di Dmitri Cherniak per 1.800 Ethereum, che ai bei tempi che furono corrispondevano a circa 6 milioni di dollari, in un periodo in cui la cultura su chain godeva di una certa popolarità e nel momento in cui magnati e imprenditori dalla spiccata sensibilità artistica non risparmiavano un centesimo nell’acquisto di opere digitali.

In questo contesto Three Arrows Capital iniziava a mettere le mani sui progetti di maggior popolarità, con i CryptoPunks tra i nomi illustri, tanto per fare un esempio. L’obiettivo era quello di raccogliere un centinaio di milioni da destinare alla buona causa descritta qualche riga sopra.

Una brutta storia

Le vicende sono andate avanti per mesi, fin quando Starry Night Capital non ha spostato l’intera collezione, che le era costata oltre 20 milioni di dollari, su SuperRare. Eravamo a pochi giorni dal disastro, e intorno a Su Zhu e Kyle Davies iniziavano a circolare voci ben poco rassicuranti.

Quello che è successo dopo è sotto gli occhi di tutti: la società sarebbe andata in bancarotta di lì a breve, colpita da un default che l’avrebbe poi affondata definitivamente e che ha gettato nel panico più totale gli stessi legali che si stavano occupando dei suoi libri contabili.

Dopo un periodo di apparente latitanza Zhu e Davies erano tornati a parlare cercando di scaricare altrove le responsabilità dell’immane disastro di cui si erano resi loro malgrado, ma non per questo senza responsabilità, protagonisti.

Una somma comunque piccola rispetto al crack

La vicenda arriva così ai nostri giorni con Starry Night che starebbe spostando i suoi NFT su un indirizzo Gnosis Safe riconducibile a Teneo, il cui protocollo per la cronaca richiede più firme per accedere al wallet e spostare le ricchezze.

A quanto pare la collezione avrebbe un valore stimato in 625 $ETH, quindi inferiore al milione di dollari al cambio attuale. Teneo avrebbe inoltre confermato che tutti i Non Fungible Token della sussidiaria di 3AC sarebbero stati contabilizzati e in possesso del liquidatore, o in procinto di essere trasferiti. Nello stesso comunicato si rende noto che il misterioso Vincent Van Dough sarebbe disposto a collaborare, supervisionando il trasferimento dei beni.