La lotta tra gli stablecoin legati al dollaro è di quelle più silenziose, ma anche più attive dietro le quinte. E non è detto che la spunti sempre chi ha le spalle coperte dai grandi nomi della finanza. Sì, parliamo della guerra fredda tra USDC e Tether, con il secondo che nonostante sia attaccato notte e giorno da FUD, sembra essere partito per un allungo che aumenterà il distacco, almeno in termini di capitalizzazione.

Tether si è infatti già ripreso dalle liquidazioni che sono coincise con uno dei momenti più acuti di crisi per l’intero comparto, mentre USDC avrebbe perso circa 9 miliardi di dollari, o meglio, non persi, ma restituiti ai clienti in cambio del token. Una situazione che ci racconta un mondo legato agli stablecoin molto diverso da quello che viene pubblicato da certe pubblicazioni tendenziose.

Nonché un buon segno per l’intero comparto, dato che dalla stabilità di Tether dipende lo stato di salute non solo di Bitcoin, ma anche del grosso degli altcoin. Una buona notizia, se vogliamo, sulla quale potremmo anche investire con Capital.comvai qui per ottenere un conto virtuale gratuito con INTELLIGENZA ARTIFICIALE – intermediario che ci permette di investire su 476+ asset cripto, tutti scelti tra i migliori in termini di prospettive e anche di solidità, con una buona scelta anche di progetti emergenti.

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USDC lascia sul campo 9 miliardi: persa la ricorsa a Tether?

Qualche mese fa, almeno secondo una certa stampa imbeccata da noi sappiamo chi, sembrava che i destini di USDC e Tether fossero già segnati. Da un lato uno stablecoin che vede nel suo direttivo anche Blackrock e che è comunque molto più legato al mondo della finanza classica. Dall’altro il leader, seppure un po’ scapestrato, con un’anima punk e che è stato benzina per l’intero comparto, a partire da Bitcoin.

Difficile battere Tether…

Una narrativa che avrebbe visto Golia vincere contro Davide, per quanto i rapporti di capitalizzazione giocassero a favore di Tether. Ma, si scriveva e si diceva, i destini erano appunto segnati. USDC avrebbe appunto potuto contare su amici potenti e sulla possibilità di integrazione con compliance assoluta con diversi servizi di pagamento. Il tutto mentre Tether stava vivendo una delle fasi più complicate del suo recente passato, con diverse liquidazioni di token da parte di investitori terrorizzati dalla crisi del settore cripto.

E invece, in modo forse imprevedibile, le cose sono andate diversamente. Nel complesso USDC ha perso una capitalizzazione di mercato vicina a 9 miliardi di dollari secondo i report più recenti, con Tether che invece sembrerebbe essere pronta a recuperare quanto lasciato sul terreno a causa della crisi.

  • C’entra Binance?

In una sorta di mossa a sorpresa Binance ha deciso pochi giorni fa di consolidare tutte le coppie contro stablecoin sul dollaro USA, fatta eccezione per USDT. E questo ha ovviamente contribuito ad una sorta di fuga da quei token, sebbene sulla carta siano comunque ancora supportati dal popolare exchange. Cosa che l’exchange si è con ogni probabilità permesso di fare anche e soprattutto perché in realtà la posizione di tutto ciò che non è Tether è parecchio più debole. Segno anche questo del fatto che le posizioni tra i due token siano ancora molto diverse.

Il mondo cripto? Forse è in grado di battere i papaveri della finanza tradizionale

Chi vive il mondo delle criptovalute da tempo ne conosce i canoni e conosce anche come si è sviluppato dai suoi albori. E nonostante siano in molti a temere una sorta di take over da parte dei gruppi legati alla finanza tradizionale.

La storia recente di Tether potrebbe però indicare il contrario: di spazio per i “nativi su blockchain” per resistere ne troviamo a sufficienza. E non è detto che chi frequenta i piani alti di Wall Street sia necessariamente in grado di fare un sol boccone della concorrenza. Per quanto gli stablecoin siano appunto… stable, potrebbero diventare presto gli attori di una delle battaglie più epiche di questo comparto.