Crollo, anche se contenuto rispetto a quello che si sarebbe potuto pensare, almeno guardando a quanto avvenuto sul NASDAQ e al NYSE. La sessione americana, che arriva a pochi minuti da dati macro USA sul mondo del lavoro, non porta bene al mondo di Bitcoin e delle criptovalute. E qualcuno avrà anche difficoltà a capire perché ad una buona notizia (quella del buono stato di salute del mercato del lavoro USA) siano in realtà partite le vendite.

Non sarà difficile capirlo in realtà: la congiuntura macroeconomica che stiamo vivendo è caratterizzata da un’alta inflazione e dalla promessa di Federal Reserve di fare tutto il possibile per abbassarla. Ovvero intervenendo sui tassi e comprimendo le politiche monetarie. Qualcosa che per i mercati è come la proverbiale acqua santa per il diavolo e che dunque è motivo di grande preoccupazione per tutti gli investitori.

Capendo però la situazione potremo anche provare a muoverci in modo corretto sui mercati, magari guardando agli strumenti che ha da offrire eTorovai qui per ottenere un conto virtuale gratuito con il TOP del FINTECH – un intermediario che ci permette di operare su 78+ cripto asset, tutti scelti tra i più interessanti anche a scopo di investimento.

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Il mercato USA del lavoro è ancora in salute: Bitcoin soffre le attese sui tassi

Jerome Powell, seguendo un po’ quello che è il manuale del perfetto banchiere centrale, lo va ripetendo da mesi: avrebbe continuato con rialzi consistenti dei tassi fino a quando il mercato del lavoro si sarebbe dimostrato in grado di assorbire il colpo.

Mercato del lavoro in salute? Altro fuoco per gli incendi di Powell

E oggi i mercati si aspettavano, forse all’apparenza in modo un po’ distopico, un dato sull’occupazione USA negativo rispetto alle aspettative. Cosa che in realtà non è avvenuta e che dunque ha convinto i mercati che per il prossimo FOMC, previsto per il 2 novembre, i tassi saranno alzati di 75 punti base. Una situazione complessa, che i mercati stanno prezzando in questo senso e che ha causato problemi al prezzo non solo di Bitcoin e delle cripto, ma a tutti gli asset presenti sui mercati.

In parole povere e per chi non dovesse avere delle grandi basi di macroeconomia: il comandante in capo di Fed ha più volte confermato la massima aggressività nel rialzo dei tassi sul dollaro USA. Questo almeno fino a quando la disoccupazione fosse rimasta su livelli bassi (perché il rialzo dei tassi distrugge crescita economica e occupazione). I dati sull’occupazione sono ancora ottimi anche per gli standard USA e dunque per il prossimo incontro della Fed potremo aspettarci un rialzo importante.

In realtà buona performance per il mondo cripto e Bitcoin.

Per quanto assurdo possa sembrare dirlo in un pomeriggio che ha bruciato intorno al 2,5% di media su tutto il comparto, è invece da sottolineare la situazione migliore di $BTC e comparto cripto rispetto all’azionario, che in particolare sulle azioni tech sta facendo registrare perdite in alcuni casi anche peggiori.

Qualcosa di cui gioire? No, anche se l’indicazione sembra essere almeno sul breve chiara: tutti i principali asset cripto sono più vicini al bottom di quanto pare che lo siano certe azioni. E dunque potremmo aver trovato forse il fondo della discesa.

Il condizionale è però d’obbligo, perché la prossima settimana ci aspettano dati sull’inflazione che a questo punto terrorizzano tutti (dati quelli sull’occupazione) gli astanti di mercato.

Come uscire da questa impasse?

Difficile a dirsi per ora. L’inflazione continua a galoppare ed è più che giusto, storicamente parlando, che Fed intervenga per evitare che si incorpori in modo permanente nell’economia, per quanto questo possa portare alla distruzione di valore sui mercati.

A che punto del guado siamo? Impossibile rispondere, anche se giovedì prossimo, con i dati che arriveranno da Germania e USA, potremo avere un quadro più preciso. Quadro che per il momento è ancora fosco. Chi ha bisogno di ottimismo pensi al fatto che, nonostante tutto quello che è accaduto negli ultimi mesi, Bitcoin galleggia ancora in area 20.000$.