A Singapore il welfare passa anche per i Non Fungible Token. Il South East Community Development Council provvederà a sostenere le famiglie meno abbienti distribuendo loro NFT per un controvalore di 60.000 dollari, distribuiti su un periodo di 10 anni.

Si tratta di titoli su chain da presentare agli esercenti convenzionati in cambio di beni, merci e servizi di pari valore. A beneficiare dell’iniziativa saranno tutti quei cittadini che versano in condizioni economiche precarie, dopo una prima necessaria fase di test che ha coinvolto un campione di popolazione più ristretto. Test superato brillantemente, con lo stato sociale finalmente pronto a passare per la blockchain.

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Singapore all in sui NFT

Mentre buona parte dei governi occidentali è impegnata a capire cos’è la blockchain, e come eventualmente inserirla nel suo complesso sistema economico, politico e sociale, dall’altra parte del mondo c’è chi è già arrivato a impiegarla virtuosamente in favore delle comunità.

Un’applicazione davvero innovativa della tecnologia NFT

Tra i tanti casi – ne riprenderemo qualcuno in seguito per offrire una lettura quanto più ampia possibile del fenomeno – spicca quello che si appresta a prendere vita a Singapore. La città-stato ha annunciato un piano di assistenza sociale basato su NFT e destinato a sostenere i cittadini più bisognosi.

I token finiranno nei wallet di chi ne ha bisogno, avranno un controvalore economico stabilito, e potranno essere convertiti in prodotti e servizi erogati dalle attività che aderiscono al piano. I Non Fungible Token di Stato garantiranno alle famiglie in difficoltà l’equivalente di 6.000 dollari all’anno, per 10 anni.

Grazie alla collaborazione con LifesDAO siamo in grado di offrire via NFT assistenza e servizi alle fasce di popolazione più vulnerabili del nostro tessuto sociale. L’iniziativa è estremamente importante, e rientra nel nostro piano di assistenza. Vogliamo identificare le esigenze dei cittadini e affrontarle con soluzioni concrete.

A parlare è Fahmi Aliman, sindaco del distretto sud-orientale di Singapore che cita il partner tecnologico dell’operazione. Si tratta di LifesDAO, piattaforma locale su base Ethereum e Polygon che mira a offrire ai cittadini servizi primari gratuiti via NFT.

Singapore punta a diventare dominante nel settore

Una partnership tutta targata Singapore, che porta alla luce un virtuoso esempio di come blockchain e NFT possano trovare concreta applicazione non solo in ambito strettamente DeFi, ma anche in progetti socialmente utili.

Non si tratta del primo caso in cui vediamo le istituzioni adottare tecnologie mutuate dal comparto, e di certo non è una prima assoluta in Asia, dove le amministrazioni locali sembrano aver maturato una certa esperienza con blockchain, metaverse e NFT per rendere più efficiente la cosa pubblica.

Tra i tanti esempi possiamo citare il caso Seongnam, cittadina vicino Seoul che col suo piano Metaverse Special City si appresta a realizzare l’omologo virtuale del suo apparato amministrativo. Le autorità locali elargiranno servizi su metaverse per snellire la burocrazia tipica degli uffici fisici, rilasciando tra l’altro la cittadinanza NFT ai propri concittadini virtuali.

Nel prossimo futuro non ci stupiremo se dovessimo assistere a un’ampliamento dell’utilizzo dei NFT per questioni strettamente collegate alla pubblica amministrazione, cosa che in Giappone ormai sembra essere prassi consolidata. Sappiamo che il governo giapponese premia i sindaci più virtuosi con POAP NFT a riconoscimento della loro operosità e della loro efficienza, sulla scorta di un ambiente istituzionalmente favorevole all’adozione di blockchain e tecnologie derivate.

Situazione leggermente diversa alle nostre latitudini, dove finché i nostri politici non riusciranno a trovare la quadra in fatto di regolamentazione, lo sviluppo di progetti del genere non godrà di un terreno favorevole.

Ogni tanto però Bruxelles dimostra anche di sapersi muovere nella direzione giusta, a difesa delle economie comunitarie in uno scenario competitivo internazionale. Aspetteremo il 2023 per vedere se il protocollo su blockchain che dovrebbe proteggere i marchi europei dalla contraffazione vedrà finalmente la luce.