Samsung ha annunciato che adotterà un sistema basato su una blockchain privata per i dispositivi smart connessi nella rete domestica. Il protocollo garantirà standard di sicurezza superiori, rispetto a quanto l’azienda non riesca ad offrire oggi, all’interno di reti con più dispositivi smart connessi tra di loro.

Il gigante sudcoreano non è alle prime armi con tecnologie mutuate dal comparto, dopo aver sperimentato con successo NFT e crypto wallet sui suoi prodotti di fascia consumer. La blockchain questa volta torna utile per sviluppare il sistema Knox Matrix, che permette ai dispositivi di monitorare l’uno le attività dell’altro.

Tutto questo in un mercato sempre più interessante anche in termini di arrivo di grandi gruppi, con ciascuno che probabilmente proverà a proporre la propria soluzione tecnologica per emergere. Chi ce la farà? Difficile dirlo adesso, anche se possiamo già investire sul settore nel suo complesso con la piattaforma sicura eTorovai qui per ottenere un conto virtuale gratuito con il TOP degli STRUMENTI di TRADING AUTOMATICO – intermediario che ci permette di investire su 78+ cripto asset, molti dei quali legati al mondo delle utility.

Sempre con eToro possiamo fare trading automatico con il CopyTrader, sistema che garantisce la copia dei più bravi, che possiamo copiare oppure anche spiare. Con gli Smart Portfolios possiamo invece investire su panieri cripto già distribuiti. Con 50$ di investimento nelle cripto possiamo passare al conto reale.

La blockchain al servizio della privacy

Samsung sta lavorando a una blockchain privata per garantire i più alti standard di sicurezza possibili in un contesto in cui più dispositivi smart convivono, sono interconnessi, e di conseguenza si scambiano informazioni. Una tecnologia sviluppata con l’intenzione di proteggere i dati che viaggiano sulla rete che li mette in comunicazione.

Samsung vuole fare molto altro

Il protocollo risponde al nome di Samsung Knox Matrix, e fa in modo che i dispositivi possano applicare un monitoraggio reciproco su più livelli. Il sistema condivide le credenziali da un device all’altro, proteggendo le informazioni sensibili anche se nella rete sono presenti dispositivi ritenuti affidabili. Samsung Knox Matrix fornisce un SDK di sicurezza unificato, indipendentemente dal sistema operativo che equipaggia televisori, smartphone ed elettrodomestici intelligenti presenti in casa.

L’azienda sudcoreana sta cercando di rendere i suoi sistemi di domotica smart ancora più affidabili e sicuri. Nel comunicato ufficiale vengono citati esclusivamente dispositivi del marchio. Il progetto è stato presentato alla Samsung Developer Conference (SDC) di quest’anno, anche se l’azienda non ha rilasciato ulteriori dettagli a riguardo.

Non solo in casa, o in azienda

Sebbene le informazioni rese pubbliche siano ancora centellinate, siamo certi che Samsung rilascerà ulteriori comunicati nonappena avrà fatto registrare significativi progressi in questa direzione. Una vicenda che vale la pena seguire da vicino, perché testimonia le enormi potenzialità che la blockchain può vantare, e non solo in ambito DeFi e criptovalute.

Una tecnologia le cui origini risalgono a prima che Bitcoin interrompesse sulla scena finanziaria mondiale, e che ben si presta in applicazioni e sistemi chiamati a garantire sicurezza e privacy delle reti. Dopo aver abbracciato le tecnologie tipiche del comparto per garantire ai suoi prodotti consumer funzionalità aggiuntive, ora Samsung ci offre un lampante esempio di come protocolli del genere possano essere applicati nei più svariati campi d’utilizzo.

E per svariati intendiamo davvero un’infinità di applicazioni, tanto che il 44% delle aziende top impiega la blockchain nei propri ecosistemi. Dal marketing alla sicurezza, dalle vendite alla tracciabilità, fino all’ottimizzazione dei processi produttivi, quasi tutti i comparti aziendali possono o potrebbero sfruttare sistemi basati su chain.

Un esempio, fra i tanti, ci arriva da Del Monte, che sta elaborando un sistema di certificazione e tracciabilità di prodotti finiti e materie prime basato sulla stessa tecnologia. E se fino a questo momento siamo rimasti in ambito corporate, spostiamoci sul piano istituzionale per scoprire che l’Unione Europea sta mettendo a punto un sistema che dovrebbe garantire ai produttori comunitari l’arma principale nella lotta alla contraffazione dei marchi. Ovviamente, su blockchain.