Société Générale ha ricevuto il via libera per vendere, scambiare e custodire asset digitali. Il terzo gruppo bancario del Paese manderà avanti la sussidiaria Forge dopo l’ok delle autorità preposte alla regolamentazione.

Non si tratta di un fulmine a ciel sereno per il prestigioso istituto bancario, che aveva annunciato di recente l’intenzione di offrire servizi di custodia alle società di gestione patrimoniale con fondi in criptovalute. E non si tratta di una novità assoluta per la Francia, sempre più determinata a proporsi come crypto hub per l’area Euro.

Una situazione invidiabile per il gruppo e una buona notizia anche per quanto riguarda il mondo delle criptovalute, sul quale già da oggi possiamo investire, senza aspettare quanto offerto dal gruppo francese. E possiamo investirci anche con Capital.comvai qui per ottenere il conto di prova per il trading, che ci propone accesso anche all’INTELLIGENZA ARTIFICIALE – per un intermediario che ci consente di investire non solo su Bitcoin e Ethereum, ma anche sul resto del mondo cripto, con un listino che ne include in totale 476+.

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AMF su Bitcoin ed Ethwreum, una storia d’amore annunciata

L’Autorité des Marchés Financiers (AMF) ha autorizzato Forge a vendere, custodire e scambiare criptovalute e asset digitali. La notizia assume una certa importanza, perché di fatto l’ok dell’autorità di regolamentazione francese autorizza la banca a custodire gli investimenti in token di venture capital transalpine, che fino a questo momento faticavano a trovare in patria soluzioni regolamentate.

Forge è una controllata di Société Générale, la terza banca più grande di Francia, un colosso che può vantare un capitale da quasi un miliardo e mezzo di euro. L’istituto aveva annunciato qualche settimana fa di voler offrire servizi di custodia per le società di gestione del capitale intenzionate a sviluppare fondi in Bitcoin, Ethereum, le altre criptovalute e asset digitali.

Una svolta?

Un punto di svolta importante sia per Société Générale che per il Paese stesso, a conferma di quanto i cugini transalpini siano intenzionati a diventare crypto hub per il vecchio continente. La notizia di oggi inoltre fa il paio con l’accordo tra Forge e Metaco annunciato a giugno, con quest’ultima intenzionata a espandere il suo bacino di asset digitali.

Metaco che in estate aveva stretto un accordo con un altro colosso finanziario francese, BNP Paribas, sempre con lo stesso obiettivo. I servizi di custodia sono evidentemente molto appetibili ai grandi operatori finanziari, e non solo nel vecchio continente, dove nonostante le lungaggini e le controverse vicende intorno al tema della regolamentazione c’è chi inizia a fare sul serio.

Criptovalute: Parigi capitale d’Europa?

Il vecchio continente trova nella Francia un attore di primo piano quando si parla di custodia e trattamento anche dei titoli classici tokenizzati. La notizia di Forge va letta quindi in un quadro del genere, col Paese che più degli altri sembra volere una regolamentazione in tempi brevi.

I cugini transalpini d’altronde sono stati tra i più decisi nel voler approvare il MiCa a stretto giro, confermando l’impressione che la Francia si stia preparando a proporsi come crypto hub comunitario. Già un anno fa Parigi aveva dimostrato di voler fare sul serio sperimentando le CBDC e studiando un sistema per l’emissione di debito pubblico basato su blockchain.

L’ok delle autorità Société Générale, che lo ricordiamo è all’interno di Tezos, arriva peraltro in un periodo particolarmente vivace per il settore, in quel di Francia, con Crypto.com che di recente ha annunciato un corposo investimento per insediarsi a Parigi con una sua sede operativa.

Parigi terra di exchange e di banche che puntano sulle criptovalute, che contende alla non troppo lontana Lugano il ruolo di capitale crypto d’Europa, geograficamente parlando.