Ripple dà il via al primo step per la creazione di una sidechain compatibile con EVM (Ethereum Virtual Machine) che, tramite un apposito bridge, possa girare su XRPL.

Attualmente la sidechain è attiva sul network di sviluppo aziendale. La seconda fase, prevista per l’inizio 2023, renderà la sidechain permissionless, cioè aperta a tutti, mentre la terza fase, programmata per il secondo trimestre del 2023, dovrebbe vedere il completo sviluppo del software.

Un passaggio di enorme importanza per Ripple, con la compatibilità con EVM che rimane una delle più importanti per qualunque tipo di progetto, anche quelli solidi e popolari come Ripple. E possiamo investirci anche con Capital.comvai qui per ottenere un conto virtuale con INTELLIGENZA ARTIFICIALE e piattaforme top – per un intermediario che propone accesso a 476+ cripto asset e al top delle infrastrutture tecniche per il trading e anche per gli investimenti di lungo periodo.

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Smart contract ETH anche su Ripple

Con questa iniziativa si vuole dare la possibilità agli sviluppatori di testare con semplicità smart contract basati su Ethereum su una blockchain che opera in parallelo con la XRPL (Ripple mainnet). L’obiettivo finale è avere la sidechain integrata nella mainnet entro il 2023, come annunciato da David Schwartz, CTO di Ripple Labs.

In tutte e tre le fasi, la sidechain supporterà contratti e app come Metamask, Remix e Truffle. Tuttavia si è scelto di utilizzare una sidechain (tecnologia layer-2), e non la mainnet, sia per motivi di sicurezza che di performance, per evitare quindi di compromettere l’efficienza e scalabilità di XRPL.

Gli smart contract che utilizzano Solidity come linguaggio, infatti, sono quelli più diffusi attualmente. Si tratta di un robusto ecosistema che mette a disposizione numerosi developer tool e dApp, e resta quello preferito dalla maggioranza degli sviluppatori, per la sua efficienza e semplicità d’uso. E’ in sostanza il metodo più consolidato per sviluppare smart contract. D’altro canto, la velocità e il basso costo delle transazioni su Ripple sono molto appetibili per chiunque voglia sviluppare applicazioni su questa blockchain, rendendola, da questo punto di vista, più competitiva di quella Ethereum.

Uno step di enorme importanza, una volta che sarà portato a termine

Ripple Labs sbarca in Europa nonostante il mercato ribassista

In un momento in cui le crypto sono bearish, e l’intera economia, anche tradizionale, mostra segni di debolezza, l’azienda ha comunque deciso di avviare operazioni commerciali in Europa. E’ stato infatti firmato un accordo con Lemonway, un’azienda francese che fornisce servizi finanziari per marketplace online, e un altro accordo con Xbaht, società di money transfer svedese.

Quest’ultimo accordo vuole facilitare trasferimenti di danaro tra Svezia e Tailandia, senza doversi affidare a istituzioni bancarie estere. La società che gestisce XRP, infatti, è sostenuta da consistenti finanziamenti e vuole aprirsi a nuovi mercati e servizi proprio in questo momento difficile, vedendo un’opportunità di crescita futura.

Ripple Labs sta inoltre consolidando la sua posizione in ambito CBDC (Central Bank Digital Currency), siglando a settembre una partnership con The Royal Monetary Authority of Bhutan per un private ledger dedicato alle banche. Ciò a conferma, se ce ne fosse ancora bisogno, della scarsa propensione di questa crypto ad una vera decentralizzazione, e all’approccio invece più centralizzato, rivolto alle banche e alla finanza tradizionale.

Nonostante questo annuncio, il prezzo di XRP non ha mostrato sostanziali rialzi, e ha performato, anzi, meno bene delle altre principali criptomonete.