Western Union nel mondo delle cripto? In realtà già in passato c’erano stati contatti con Ripple, con il gruppo che è uno di quelli potenzialmente più colpiti dallo sviluppo dei pagamenti on chain. Secondo un recente filing all’ufficio Marchi e Brevetti il gruppo potrebbe entrare nel mondo degli exchange e delle cripto, offrendo servizi collegati all’universo cripto facendo affidamento sulla sua vasta e capillare rete di shop fisici.

Non sono ancora chiare le tempistiche di questo eventuale impegno, anche se la decisione presa nel bel mezzo di un bear market in piena regola è comunque segnale della forza che questo comparto continua ad avere, nonostante i prezzi siano molto poco soddisfacenti.

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Western Union registra i marchi per l’exchange e…

Sì, la notizia è di quelle che in una fase diversa del mercato avrebbe sostenuto una crescita importante di breve periodo per tutto il comparto. Parliamo della possibilità che Western Union si faccia anche exchange di criptovalute. Queste sarebbero infatti le intenzioni, o almeno quelle che si possono desumere dalla registrazione di alcuni marchi negli USA.

Western Union ha inviato 3 richieste di registrazione di marchi con piani legati al settore bancario, delle assicurazioni e finanziario; trasferimento di criptovalute e exchange, trading di crypto e di materie prime, nonché emissione di token.

Un impegno dunque a 360° nel mondo delle criptovalute e di Bitcoin, per una società che forse è tra quelle maggiormente colpite dall’eventuale diffusione di questi strumenti come metodo di pagamento. Se ne era parlato ad esempio in relazione all’adozione di Bitcoin a El Salvador, paese nel quale arrivano rimesse per quantitativi importanti di denaro, settore dove Western Union, insieme a MoneyGram, è società tra le più dominanti.

Exchange ma non solo

In passato la società è stata vicina a Ripple

O meglio, ne ha testato i servizi per il pagamento, in un settore dove Ripple è altamente competitiva e dove lo sono anche altri progetti. Vedremo che tipo di sviluppi offrirà questa notizia, tenendo conto del fatto che, volenti o nolenti, l’adozione dovrà passare anche da questo tipo di interesse delle aziende di questo comparto.

Staremo a vedere anche a che tipo di tecnologia si rivolgerà Western Union per le sue operazioni, ovvero se si tratterà di qualcosa di sviluppato in proprio oppure se si farà affidamento su servizi terzi, magari direttamente su swap. La notizia, comunque, è di quelle che dovrebbero farci rendere conto di quanto si stia facendo nel settore… anche da aziende che avevano già tentato (e abbandonato).