Dopo una settimana piuttosto positiva per Bitcoin, che torna in modo stabile sopra i 20.000$, può essere utile analizzare, con i dati forniti da CryptoQuant, diversi aspetti del mercato che potrebbero non solo raccontare cos’è successo, ma anche aiutarci a capire cosa potrebbe accadere sul breve periodo nel futuro. Dati non sempre di facile lettura, ma che comunque ci raccontano, come vedremo, di una situazione piuttosto interessante e con toni decisamente positivi.

Analizzeremo la situazione delle riserve degli exchange, così come il comportamento dei miner – alcuni dei quali in crisi – così come altri dati on chain e non che possono aiutarci a comprendere la fase del mercato all’interno della quale ci troviamo.

Potremo prendere posizione sul mercato anche tenendo conto di quali sono i dati che andranno ad emergere, potrà farlo con Capital.comvai qui per ricevere un conto virtuale gratuito con intelligenza artificiale inclusa (perfetto per crypto auto trading) – piattaforma che è tra le più solide per quanto riguarda il mondo delle operazioni speculative su coin e token e che ci propone tutti i migliori strumenti per fare trading sul mondo cripto.

Al suo interno sono infatti disponibili anche piattaforme solide e professionali come MetaTrader 4 e TradingView, con il top del mercato che è disponibile anche sul WebTrader interno, dotato anche di intelligenza artificiale. Bastano solo 20€ per passare al conto reale, denaro che poi potremo investire nelle cripto, in Bitcoin oppure negli asset classici offerti da questo broker.

Bitcoin sopra i 20.000$: cosa ci raccontano le analisi onchain

Sono precise? Non sempre. Sono un almanacco nel quale leggere il futuro? Non necessariamente. Ma i dati che arrivano dall’analisi onchain possono essere comunque strumenti chiarificatori per quanto riguarda il momento di breve periodo di Bitcoin.

Dati che non sono magici, ma comunque un’utile lettura
  • Sì, gli exchange continuano a perdere Bitcoin

È un dato di fatto: gli exchange stanno continuando a perdere Bitcoin. In altre parole sono sempre di più i Bitcoin che vengono portati fuori. In realtà però, come è chiaro dal grafico che ci viene offerto da CryptoQuant, non sembra ci sia questa grande correlazione tra prezzo e fuga dei $BTC dagli exchange.

L’andamento delle riserve degli exchange, in blu

I più ottimisti vedono in questo trend qualcosa di medio e lungo periodo, che a modo suo potrà alleggerire la pressione di vendita. Non è sempre detto: spostare i propri Bitcoin di nuovo nei centri di scambio è questione di pochi minuti. Rimarrà comunque molto interessante per farsi un’idea valutare le ragioni di questo trend, con diverse possibilità che sono effettivamente sul tavolo per spiegare questo specifico movimento.

  • Le riserve dei miner

Data la situazione di Core Scientific è anche interessante vedere come stiamo procedendo le riserve dei miner. Anche in questo caso il dato è di CryptoQuant, che ci limiteremo a prendere per buoni e ad analizzare.

Da agosto fino ad oggi ancora vendite importanti per i miner

Rispetto a questa estate il calo c’è stato ed è stato concreto, sebbene rimangano ancora quantità interessanti di Bitcoin nelle casse di chi si occupa di mining Bitcoin. Altra cosa interessante è vedere come in realtà prezzo e dotazioni dei miner si siano mosse con un alto tasso di correlazione. Il che vuol dire che è vero che parte della pressione di vendita è arrivata negli ultimi mesi proprio da questa categoria di partecipanti all’ecosistema di Bitcoin.

  • Le difficoltà dei miner sono reali

Altrettanto interessante il prossimo grafico, che indica l’andamento delle riserve dei miner di Bitcoin rispetto al resto dei Bitcoin. Un calo praticamente perpetuo e inarrestabile, senza però che la curva assuma delle pendenze eccessive.

In calo anche la quantità detenuta sul totale

E sarà quello da scongiurare nei prossimi giorni, con la crisi di Core Scientific – che ricordiamo essere il miner con la più alta concentrazione di hashrate al mondo – che è stata comunque completamente ignorata dal mercato, indice anche questo di un buon momento di forza dell’intero comparto.

La situazione non è grave, anzi…

Se dovessimo chiudere la nostra analisi con i dati che abbiamo raccolto e mostrato poco sopra, ne uscirebbe un quadro piuttosto edificante per Bitcoin, che ha attraversato una situazione complicata non solo sul lato macro – colpito come tutti gli asset dalle condizioni generali dei mercati – ma anche al suo interno, come dimostrano i dati che riguardano principalmente i miner.

Meno importanti, almeno ad opinione di chi vi scrive, i dati che riguardano la quantità di Bitcoin che sta abbandonando gli exchange. È importante e il trend è chiaro, ma questo tipo di movimenti raramente hanno avuto dei risvolti immediati sui mercati. Sono sì un ottimo segno, ma il trend può essere invertito in modo rapido nel caso di crisi.

Per quanto riguarda la prossima settimana, saranno comunque altri dati a governare l’andamento di Bitcoin. Il prossimo 2 novembre ne sapremo di più sull’aumento dei tassi negli USA, evento che potrebbe fare da catalizzatore ad ulteriori movimenti di mercato.