La frittata è fatta. L’entità internazionale di FTX è in braghe di tela, i clienti che erano rimasti hanno problemi a ritirare i loro fondi (e ne avranno ancora per un po’, anche se la situazione è in via di soluzione), Binance ha vestito i panni del salvatore della patria e il mercato cripto e Bitcoin ha preso l’ennesimo schiaffo degli ultimi mesi.

48 ore estremamente convulse e che sicuramente meritano di essere ripercorse, per quanto possibile, minuto per minuto, tenendo conto dei soggetti coinvolti, di quanto abbiamo riportato qui su Criptovaluta.it e di quanto rapidamente la situazione sia precipitata, vuoi per la spintarella di CZ, vuoi invece per una situazione che era già oggettivamente (ma nessuno aveva dati chiari) compromessa già dall’inizio.

E senza cadere in facili teorie del complotto e in quella che è la naturale voglia di dare una spiegazione a tutto ma rigorosamente ex-post, cercheremo di capire cosa è accaduto, anche per essere più pronti a raccogliere certi segnali in futuro, nel caso in cui dovessero ripresentarsi certe situazioni.

Tutto questo mentre il mercato è in subbuglio, con in molti che provano a cavalcare onde pazze e molto rischiose. Chi volesse avventurarsi dovrà quantomeno preoccuparsi non solo dei rischi, ma anche di scegliere intermediari solidi. Con l’affidabile piattaforma Capital.comvai qui per richiedere un conto virtuale gratuito con strumenti top – intermediario nato proprio per offrire il meglio delle piattaforme per fare trading su 476+ cripto asset.

Abbiamo a disposizione TradingView e MetaTrader 4, ai quali possono essere associati anche i servizi del WebTrader interno con intelligenza artificiale. Con 20€ di investimento minimo passiamo al conto reale di trading.

Indice pagina

FTX gambe all’aria: cronistoria di quanto è successo

Ricostruire gli eventi che hanno portato alla prematura dipartita – o forse sarebbe meglio dire all’acquisizione da parte di Binance di FTX è ancora, paradossalmente, molto difficile. Ci sono molti punti oscuri che forse richiederanno mesi prima di diventare chiari. Noi partiremo seguendo gli eventi per come si sono sviluppati.

  • Coindesk pubblica dettagli sullo stato patrimoniale di Alameda

Per chi non avesse seguito la vicenda sin dall’inizio, è bene fare una premessa. Alameda è (o era) la divisione di trading di FTX. Pur essendo tecnicamente e legalmente separata come entità, in realtà ha sempre avuto dei confini molto labili.

Quanto riportato da Coindesk, tramite fonti che non sono mai state rivelate, è che almeno parte del bilancio di Alameda fosse strettamente legato a posizioni su $FTT, che è il token emesso dall’exchange FTX. In altre parole bilanci gonfiati da posizioni poco liquide, su di un token che in realtà era affare interno.

La notizia ha destato scalpore, ma limitato. Per diversi giorni si è andati avanti più o meno senza grossi scossoni, fino a quando nell’arena è entrato il vincitore di questa diatriba, ovvero CZ di Binance.

La decisione di Binance è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso
  • Binance prepara a liquidare le proprie posizioni su $FTT e lo comunica dopo qualche giorno

Anche qui il tempismo sarà una delle questioni sulle quali riflettere, magari a mente fredda. Anche qui sarà necessario cercare di ricostruire a posteriori quanto accaduto. C’è un trasferimento per quello che ai tempi era un controvalore di 584 milioni di dollari in $FTT verso Binance, da un wallet sconosciuto, così come correttamente segnalato da Whale Alert.

Questo a 3 giorni dalla notizia pubblicata da Coindesk, che è andata online il 2 novembre scorso. Ricostruendo la situazione solo con questi dati potremmo immaginare la situazione seguente. Coindesk pubblica quanto sopra, Binance nel giro di meno di 72 ore decide di liberarsi delle sue posizioni su $FTT. Posizioni che erano state ottenute da investimenti passati di Binance proprio in FTX.

Altro aspetto interessante è la tempistica con la quale CZ ha ammesso di essere lui il titolare di quel trasferimento. E il messaggio con la quale ha accompagnato tale rivelazione.

Binance ha ricevuto circa un equivalente di 2,1 miliardi di dollari in BUSD e FTT come uscita dalle quote che possedeva su FTX. A seguito delle recenti rivelazioni che sono venute alla luce, abbiamo deciso di liquidare le nostre rimanenti posizioni su FTT. Cercheremo di farlo minimizzando l’impatto sul mercato. A causa delle attuali condizioni del mercato, ci aspettiamo che questo necessiti di qualche mese per essere completato. Binance incoraggia sempre la collaborazione tra gli attori del mercato. Riguardo qualunque tipo di speculazione che questa sia una mossa contro un competitor, non lo è. La nostra industria è nella sua fase embrionale e ogni volta che un progetto fallisce pubblicamente questo finisce per danneggiare ogni utente e ogni piattaforma. Teniamo i token per lunghi periodi, e questo è il nostro limite di detenzione in questo caso. Rimaniamo trasparenti.

Un messaggio che ha chiarito, a questo punto della vicenda, una posizione, aprendo però ad altri dubbi che almeno a nostro avviso hanno giocato un ruolo importante, se non fondamentale, in come si è sviluppata poi la vicenda.

  1. A quanto ammontavano effettivamente le posizioni che Binance avrebbe liquidato

CZ si è astenuto dall’offrire una proporzione chiara della posizione da liquidare. Riguardo quella da 584 milioni, si è limitato a riferire che si trattava di una parte del tutto. Per quanto riguarda i 2,1 miliardi ricevuti, come dato ci dicono poco, per due ordini di motivi. Il primo è che la exit da FTX è stata liquidata in una proporzione sconosciuta di BUSD e FTT, e quindi non sappiamo quanti fossero i token. In secondo luogo la transazione non è mai stata resa pubblica, se non ex post.

  1. Non si trattava di un attacco ad un competitor

Qui siamo nel campo della speculazione, ma rimane non di meno un dubbio importante. CZ si trincera dietro la necessaria trasparenza per le proprie operazioni. Qualcuno giustamente, e chi vi scrive fa parte di questo gruppo, fa notare che CZ avrebbe dovuto comprendere la conseguenza diretta di una comunicazione del genere, ovvero una bank run da FTX che avrebbe spinto tutti o quasi a prelevare i propri fondi dall’exchange.

FTX risponde agli attacchi, dichiara che tutto va bene, e così fanno anche le divisioni locali

Con il vaso di Pandora già scoperchiato,il leader di FTX, quel Sam Bankman-Fried che è da parecchio tempo uno dei personaggi più discussi dell’intero circuito cripto, non ha potuto fare altro che cercare di rassicurare gli animi. A quanto pare, con il senno di poi, mentendo.

Sono stati messi in circolazione rumors senza fondamento. [Cita la risposta della CEO di Alameda]. FTX ha la sua situazione finanziaria sotto audit. E anche se ci rallenta sotto il profilo dello sviluppo di nuovi prodotti, siamo altamente regolamentati. Stiamo già processando miliardi di dollari in depositi e prelievi oggi, e continueremo a farlo. (I controlli anti-spam richiedono tempo, scusateci. Siamo al massimo della capacità dei nodi, ma continueremo). Ci sono anche conversioni importanti USD-Stablecoin. Alla fine dovreste fare quello che volete e fare trading dove preferite. Siamo grati a chi deciderà di rimanere, e quando tutto questo sarà finito, daremo di nuovo il benvenuto a chi tornerà.

Tutte bugie? Parziale verità? Ci sono anche qui diverse chiavi di lettura e diversi spunti interessanti per ricostruire quanto è successo.

  1. Rumors senza fondamento

I rumors ai quali fa riferimento SBF riguardano le sostanze finanziarie di Alameda, che per il momento sono in una condizione che nessuno è in grado di stabilire. Caroline Ellison aveva affermato che quanto fatto circolare da Coindesk era in realtà un bilancio parziale (cosa in realtà già intuibile dall’articolo della testata) e che non c’erano problemi di sorta per la tenuta di Alameda. Questo potremo deciderlo e stabilirlo soltanto al termine di questa vicenda, perché il grosso dei problemi, almeno all’apparenza, vissuti da FTX dipenderebbero in realtà dal bank run, ovvero dall’enorme mole di prelievi in un arco temporale molto ristretto.

FTX: Nessuna insolvenza! | Si risolverà TUTTO!

Stessa linea, come si può leggere nel nostro articolo di allora, erano ripetute anche per via diretta da chi si occupava della gestione di FTX nella sua presenza in Italia: fondi al sicuro, Alameda solida, nessun problema, chi sta diffondendo questi rumors alla fine della vicenda dovrà mangiarsi il cappello, metaforicamente parlando.

Con una precisazione a nostro avviso importante, che è poi rilevante proprio per far comprendere a tutti il modus operandi di Criptovaluta.it. Siamo una testata giornalistica e in presenza di eventi di questo tipo riteniamo corretto, per un’informazione libera e trasparente verso i nostri lettori, riportare opinioni e comunicati dei diretti interessati. Commentandoli o meno. Abbiamo ritenuto che fosse importante far ascoltare a tutti la voce diretta di FTX, mentre molti degli altri si limitavano a ricorrere a far rimbalzare meme. Qualcuno l’ha presa come difesa strenua di FTX? Pazienza.

FTX ha nel frattempo mentito, cercando di limitare i danni
  • Il crack di ieri

Mentre continuano a tutta forza i prelievi presso l’exchange, ieri la situazione precipita nel giro di poche ore. Frank Chaparro segnala che i trasferimenti su rete Ethereum da FTX verso i clienti si sono arrestati da almeno un paio d’ore. La situazione rimane convulsa perché non sembra ci siano limitazioni su rete Bitcoin e anche per i trasferimenti via bonifico. A rendere ancora più complicata la vicenda c’è il fatto che la divisione americana di FTX non sembrava avere gli stessi problemi.

Ore di silenzio da parte di FTX, impossibilità per noi di contattare chi era stato sempre molto disponibile nei giorni precedenti, con la puzza di bruciato che ha iniziato a diffondersi anche nella nostra redazione. Poi il fulmine a ciel sereno, ovvero la notizia dell’acquisizione di FTX da parte di Binance, previa Due Diligence e con la possibilità per l’exchange governato da CZ di recedere dall’accordo in qualunque momento. Possibilità che sembra sia in capo anche a FTX.

Accordo che prima ha fatto schizzare i mercati in alto, poi li ha invece martellati fino a far toccare a tutti o quasi i coin e i token di questo spazio i minimi annuali. I mercati, dopo la sbornia iniziale, hanno infatti cominciato a riflettere su diversi aspetti dell’accordo che rendono la situazione tutto fuorché che idilliaca.

  1. L’accordo si farà davvero?

Una domanda importante. Binance potrà decidere di non chiudere l’accordo. E non dovrà neanche addurre motivazioni plausibili. Se dovessimo dare delle percentuali oggi, saremmo al 50/50.

  1. Valutare la posizione di Alameda

Che ha in cassa comunque tanti altri token – principalmente dell’universo legato a Solana – con questo ecosistema che anche oggi è tra quelli che soffrono di più.

  1. Valutare eventuali ripercussioni in termini di regolamentazione

Con la volpe della politica che è già nel pollaio, questo ennesimo crack potrebbe servire per rendere più accettabili da parte dell’opinione pubblica scelte di carattere regolamentare che siano draconiane. Sulla questione regolamentazioni avremo comunque modo di tornare in modo più approfondito nei prossimi giorni, perché la discussione è di quelle importanti.

Dov’erano i fondi dei clienti?

I dubbi per il futuro di Bitcoin e settore cripto in generale

Quanto si teme di più ora è un effetto contagio sul mercato di Bitcoin e criptovalute. La situazione più complicata sembrerebbe essere quella di Solana, da sempre legata a doppio filo a Alameda e a FTX. Stesso discorso per un nugolo di token legati a quell’ecosistema.

Parlando di contagio però non possiamo che valutare anche le posizioni di diversi gruppi di investimento ancora una volta all’interno di FTX e Alameda. Il leader di Tether, Paolo Ardoino, ha già negato qualunque tipo di coinvolgimento, così come ha fatto anche quello di USDC. Che ne sarà invece degli altri? E di chi, in un contesto del genere, potremo fidarci?

Rimarrà anche da valutare a fondo la causa principale che ha portato al bank run da FTX: a nostro avviso certe tempistiche hanno sicuramente dato una mano. Ma per valutarle ci sarà sicuramente spazio in un altro approfondimento.