Cominciano ad emergere particolari sulle cause che hanno portato FTX e Alameda Reserach, la sua divisione per il trading e gli investimenti, a liquefarsi nel giro di 24 ore. Secondo quanto è stato riportato da Reuters infatti, parte dei fondi degli utenti che in questo momento non possono essere recuperati, sarebbero stati dirottati da FTX proprio nel tentativo di salvare Alameda.

Tutto questo mentre nel mondo cripto impazzava l’effetto contagio innescato da Terra Luna e che è finito per far saltare per aria, grazie al proverbiale gioco di leve e specchi, anche il secondo exchange al mondo per importanza e volumi.

Una questione dalla quale esce sicuramente rafforzata, tra le altre cose, la posizione di tutti gli intermediari che offrono invece solide garanzie per i depositi dei propri utenti. Come ad esempio Krakenvai qui per aprire un conto gratuito e tutti quegli intermediari che stanno compiendo passi in tal senso.

Kraken ha aperto la strada alla Proof of Reserves che a breve coinvolgerà anche altri intermediari del settore. Per un miglioramento delle policy generale per tutto il settore delle cripto e degli intermediari, quantomeno tra quelli più in vista. Ma la storia che dobbiamo raccontare adesso è sicuramente un’altra.

FTX avrebbe utilizzato fondi degli utenti per coprire ammanchi di Alameda

Arrivano i primi particolari sull’orrenda debacle di FTX. E come in molti sospettavano la gestione dei fondi dei clienti è stata quantomeno allegra. Secondo quanto riportato dall’importante agenzia di stampa Reuters, i problemi sarebbero esplosi oggi, ma a fronte di situazioni molto preoccupanti che si erano già innescate tempo fa, in concomitanza con i primi interventi di SBF, CEO del gruppo, per salvare altri gruppi in dissesto.

Arrivano i primi dettagli

Gruppi in dissesto nei quali talvolta Alameda, che è la società di trading sempre collegata a SBF, aveva delle partecipazioni importanti. Dissesti che, riporta sempre Reuters, sarebbero stati la causa della spirale che poi ha portato SBF al fallimento, trascinando con lui il suo exchange, che pur qualcuno sta però cercando di salvare.

Durante maggio e giugno scorsi, Alameda Research ha avuto perdite importanti, secondo tre persone che avevano familiarità con la situazione. Tra questi un accordo di prestito da 500 milioni con il crypto lender in default Voyager Digital, hanno aggiunto due persone. Voyager ha attivato le procedure di protezione durante il fallimento per i suoi asset lo scorso settembre. Reuters non è in grado di stabilire la quantità delle perdite.

Aggiungendo poi che:

Nel tentativo di aiutare Alameda, che aveva almeno 15 miliardi in asset, Bankman-Fried ha trasferito almeno 4 miliardi di dollari di fondi di FTX, con controparte in asset come $FTT e azioni del gruppo Robinhood, hanno affermato queste persone. Alameda ha dichiarato una partecipazione del 7,6% in Robinhood a maggio. Una parte di quei fondi FTX erano depositi dei clienti, due delle persone hanno aggiunto. Reuters non è riuscita a stabilire il valore di questa porzione.

In parole povere le attività spericolate di Alameda avrebbero richiesto l’intervento di SBF con fondi di proprietà di FTX, parte dei quali erano in realtà depositi dei clienti sulla piattaforma.

Diversi particolari non tornano

La storia è lungi dal chiudersi questi dettagli. Gli ammanchi che SBF avrebbe comunicato all’exchange OKX degli ammanchi per 7 miliardi in totale, somma decisamente superiore rispetto ai 4 miliardi che avrebbe trasferito a Alameda.

Con ogni probabilità ci sono altri dettagli sulla vicenda che verranno fuori nei prossimi giorni e che aiuteranno tutti ad avere un quadro più preciso del percorso che ha portato SBF da essere il genio della finanza che avrebbe potuto comprare Goldman Sachs ad un pariah ormai scacciato da tutti. E con miliardi da coprire. Ci riuscirà con l’aiuto di Justin Sun?.