Le quotazioni di Tezos (XTZ) stanno facendo registrare oggi un nuovo ampio arretramento, nel contesto ribassista che si è sviluppato subito dopo l’inattesa rottura del “vecchio” supporto principale a 1.29/1.30. Il cedimento del supporto è avvenuto durante i primi giorni della settimana, in concomitanza con un’ondata di vendite indiscriminate che hanno colpito tutto il cryptospazio a seguito del fallimento di FTX, vicenda a cui tuttora stiamo dando ampio risalto.  

Le ripercussioni negative sul piano tecnico sono state immediate: Tezos ha raggiunto mercoledì scorso minimi a 0.98, su rilevazioni che non si vedevano da dicembre 2019 e, nonostante il successivo rimbalzo, ancora non ha fornito indicazioni chiare di esaurimento della pressione ribassista. Anche per quanto riguarda la 42ma valuta più capitalizzata a livello globale, quindi, dobbiamo concentrarci sulla disposizione delle nuove resistenze che mantengono attivo il ribasso in corso.

XTZ/USD, grafico a barre da 30 minuti. Prezzi fino al 11/11/22, ore ore 19.17, last 1.07

Su grafico a barre da 30 minuti possiamo constatare come le resistenze si siano riposizionate a quota 1.15/1.16 e quota 1.42. Entrambe costituiranno punti di probabile ripartenza del ribasso in caso di nuovi recuperi, in quanto livelli ove si stanno presumibilmente concentrando in questa fase gli ordini di vendita. A quota 1.00 e quota 0.93 sono posti due robusti supporti intermedi. Ci aspettiamo un provvisorio riavvicinamento alle resistenze, nel contesto di un movimento di distribuzione che sarà probabilmente preparatorio alla rottura ribassista, con proiezioni a 0.73 (target).

Il segnale tecnico è short su nuovi test delle resistenze, in ogni caso da rilevazioni non inferiori a 1.15. Lo scenario verrebbe annullato e rivisto solo nell’eventualità di rottura della resistenza principale, mediante una chiusura su grafico a 30 minuti super4iore a 1.42. Alle 19.22 CET di venerdì 11 novembre, XTZ viene scambiato sui migliori exchanges mondiali a 1.06, in calo del -7.02% su base giornaliera.

Concludiamo questa breve carrellata odierna sui “danni tecnici” prodotti dallo scandalo FTX, prendendo in esame la 46ma crypto per capitalizzazione globale: EOS. Anche in questo caso, come per Tezos, dobbiamo premettere che lo scenario ha subito un peggioramento inatteso a causa della violazione dell’ex forte supporto di quota 0.99, perforato in accelerazione ribassista durante la pesante sessione di martedì scorso, 8 novembre.

EOS/USD, grafico a barre da 30 minuti. Prezzi fino al 11/11/22, ore 19.40, last 0.9100

Si sono formate resistenze a 0.9500/9600 e 1.0550/1.0665 che, in caso di recuperi, costituiranno altrettanti potenziali punti di ripartenza del ribasso. Non ci sono infatti indicazioni di esaurimento a breve della debolezza in corso, per cui riteniamo molto probabile che il mercato possa puntare al raggiungimento di nuovi minimi. Per completezza di informazione, vogliamo evidenziare che i livelli raggiunti mercoledì 9 a quota 0.79 sono i più bassi toccati da EOS – nel cambio contro dollaro USA – dal 2017.

A quota 0.8200 e quota 0.7900 sono posti adesso i supporti di breve periodo. Le probabilità pendono verso la formazione di una fase distributiva fra i supporti e le resistenze, mediante ripetuti cambi di tendenza preparatori alla rottura ribassista. Le proiezioni fissano un target di tendenza 0.6570. il segnale tecnico è short su nuovi test delle resistenze, in ogni caso da rilevazioni non inferiori a 0.9095. Lo scenario descritto verrebbe immediatamente archiviato solo nell’eventualità di rottura della resistenza principale, mediante una chiusura su grafico a 30 minuti superiore a 1.0665. Quando sono le 19.43 CET di venerdì 11 novembre, EOS viene passato di mano sui migliori exchanges mondiali a 0.9100 dollari, in calo del -3.19% su base giornaliera.