Ieri in molti si saranno accorti della corsa, nonostante una giornata per l’ennesima volta piuttosto complicata per il mercato cripto, di Ripple. Al centro del boom di prezzo, rientrato poi soltanto parzialmente, una notizia poi smentita.

Segno che i rumors funzionano anche al contrario, e non solo per questi che poi si rivelano essere negative. Durante Hard money, trasmissione piuttosto seguita su Fox Business, si era infatti parlato di un accordo tra Ripple e SEC, accordo che avrebbe posto fine alla lunga causa legale che, almeno negli USA, è stata di ostacolo all’espansione delle attività di Ripple Labs. Tanto è bastato per innescare vendite che sono soltanto parzialmente rientrate dopo che la notizia è stata smentita da più fonti.

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Corsa su Ripple $XRP, ma la notizia non è fondata

O almeno non lo è per ora, e non lo è secondo diversi soggetti che stanno seguendo molto da vicino la causa che vede contrapposto Ripple tramite la società che lo gestisce – Ripple Labs – a SEC, l’authority USA che vigila sui mercati e sulla vendita di titoli finanziari.

L’accordo non si farà, ma intanto $XRP corre

La notizia è questa: nella giornata di oggi Ripple avrebbe raggiunto un accordo con SEC, cosa che avrebbe posto fine alla causa legale e che avrebbe permesso al gruppo di tornare a fare affari negli USA. Cosa che è stata diffusa da Hard Money, rubrica su Fox Business e che sarebbe stata però smentita da diversi addetti ai lavori.

Complice sarebbe una finestra di possibilità che era stata comunicata ormai tempo fa dall’Avv. Jeremy Hogan. E che non troverebbe però alcun tipo di raffronto con la realtà. Condizionale che è d’obbligo, dato che la situazione potrebbe comunque evolversi nelle prossime ore, anche se in modo, aggiungiamo noi, piuttosto sorprendente.

Non ho questa alta considerazione di me stesso… ma… nel caso in cui abbiate visto uno strano gioco di “sussurri” con Fox News, io ho detto “SE ci sarà un accorto nel caso Ripple, questo avverrà probabilmente tra il 15 settembre e il 15 novembre. NON che il caso si sarebbe chiuso con un accordo il 15 novembre.

Secondo poi Charles Gasparino, anche Ripple avrebbe smentito l’accordo, per un caso che è ha coinvolto anche Natalie Brunell, crypto-influencer di grande fama negli USA. Sta di fatto che per oggi non dovremmo aspettarci granché.

Il prezzo rimane comunque alto rispetto a ieri

Nonostante ci sia stata poi un’evidente correzione per quanto riguarda il prezzo di Ripple, questo è rimasto superiore al livello che si aveva prima che iniziasse a circolare la notizia.

Segno che l’attesa è grande per la fine di questo procedimento legale, che da quasi 2 anni ostacola qualunque tipo di attività di Ripple Labs negli USA e che ha comportato anche il delisting presso diversi crypto exchange che operano appunto negli Stati Uniti, al fine di evitare di essere coinvolti in cause inerenti la vendita di titoli finanziari e dunque sottoposti a specifica regolamentazione.

Ad ogni modo dovrebbe comunque mancare poco alla fine naturale di un processo che è stato, per Ripple, fonte di enormi problemi sul piano delle possibilità di espandersi anche negli USA.