Caos nel mondo di Ethereum, o meglio, nel mondo di ConsenSys, con moltissimi utenti che si lamentano del fatto che le nuove policy spinte dal gruppo prevedono la possibilità che questo collezioni IP e indirizzi wallet degli utenti, non è ancora chiaro con quali scopi. Il tutto da una compagnia che, come vedremo, era stata già contestata per altri posizionamenti particolari all’interno del mondo cripto.
Una violazione della privacy? Per molti nulla di più scontato per prodotti di questo tipo. Ma quanto avvenuto nelle scorse ore non smetterà di far discutere chi credeva di avere una sorta di protezione da parte di MetaMask, che rimane uno dei wallet più utilizzati dell’intero ecosistema.
Tutto questo mentre Ethereum fatica a recuperare livelli di prezzo convincenti sopra i 1.200$. Anche con volumi oggi bassi per la Festa del Ringraziamento negli USA possiamo comprare e vendere Ethereum ricorrendo a quanto viene offerto da eToro – vai qui per ottenere un conto virtuale gratuito con TRADING AUTOMATICO – un intermediario che ci offre un ambiente sicuro per fare investimenti nel mondo cripto, con 78+ asset già a listino e le garanzie offerte dalla legge.
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ConsenSys ficca il naso negli affari degli utenti: ecco cosa succede
Scandalo, se così vogliamo chiamarlo, nell’ecosistema di Ethereum. ConsenSys ha infatti ammesso la raccolta, tramite un aggiornamento della propria Privacy Policy la raccolta di informazioni sugli utenti.
Cosa che forse interesserà i più, è stato anche apertamente dichiarato che quando si utilizza Infura come provider RPC, vengono raccolti tramite MetaMask anche l’indirizzo IP e gli indirizzi di wallet Ethereum legati a quell’indirizzo IP, insieme ai dati finanziari (chiaramente).
C’è la possibilità di cambiare il provider di RPC standard, ma per larga parte degli utenti si tratterà di un’operazione che non verrà fatta, permettendo così all’intermediario di raccogliere un’enorme quantità di informazioni sugli utenti finali.
Quando utilizzi Infura come provider default di RPC, Infura raccoglierà il tuo indirizzo IP e il tuo indirizzo di wallet Ethereum quando invii una transazione.
Una questione che sta facendo dibattere in modo acceso diversi utenti su Twitter, con polemiche a non finire che coinvolgono un gruppo che è stato più e più volte nel mirino della community, anche per particolari posizioni in relazione al tema ambientale, che in molti hanno vissuto come un autentico attacco al mondo di Bitcoin e più in generale della Proof of Work.
ConsenSys: per molti l’elefante nella cristalleria
Senza scendere nel dettaglio di una guerra che ormai si protrae da tempo, è bene ricordare che in molti contestarono anche il ruolo di ConsenSys nel Merge di Ethereum e il recente annuncio, durante il COP27, dell’avvio della Ethereum Climate Platform, che include tra le altre cose altri grandi gruppi del mondo cripto, come ad esempio Celo, AAVE, Huobi, Polygon. Un tema ambientale denso di significati che prescindono la legittima preoccupazione per il futuro del pianeta. Gli appassionati Bitcoin infatti vivono questo tipo di posizionamenti come una sorta di attacco alle modalità di funzionamento (e al consumo energetico) dell’ecosistema Bitcoin. Polemiche che non sono esattamente campate in aria, data la presenza di movimenti come Change the Code, che sono finanziati proprio da personaggi legati ad altri protocolli cripto.