Il nemico delle banche centrali, dei governi di mezzo mondo, delle autorità monetarie e dei grandi nomi dell’economia. Sì, parliamo proprio di lui, di Bitcoin. Di quel Bitcoin che nonostante il fuoco di fila di cui è stato vittima è ancora qui, vivo e vegeto, sia per quanto riguarda il suo prezzo, sia invece per quanto riguarda il suo funzionamento.

Il centesimo o forse più funerale, cantato sempre dallo stesso coro, i cui toni però si fanno, giorno dopo giorno, mese dopo mese, anno dopo anno, sempre più preoccupati (e non preoccupanti, vedremo poi perché). Bitcoin è qui per restare: qualcuno ci contesterà, come ha sempre fatto, di appoggiare ancora una volta questa posizione, ritenuta noiosa e stantia. Ma che noi vogliamo ripetere a pieni polmoni, basandoci non su una fede cieca, ma su dati a nostro avviso incontrovertibili.

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Coinbase che offre comunque un ambiente sicuro per l’acquisto e che supporta i più comuni metodi di pagamento. Starà poi a noi decidere se diventare auto-custodi dei nostri Bitcoin (come correttamente viene consigliato) oppure no.

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Bitcoin è come Achille, ma senza tallone

Ogni tanto bisognerebbe provare a volare un po’ più alto, lasciarsi un po’ alle spalle il rumore di breve periodo e cercare di fotografare il quadro complessivo in modo più razionale. È quello che cercheremo di fare su Bitcoin oggi, facendo un punto della situazione che riteniamo necessario proprio mentre l’intero comparto mostra il fianco ai suoi detrattori di sempre. Da un lato, appunto, per mettere un punto. Dall’altro per dimostrare che certi attacchi strumentali non possono abbattere Bitcoin, così come non sono riusciti a farlo negli scorsi mesi e negli scorsi anni. E qui vale, sempre a nostro avviso, ripercorrere un po’ i temi forti della scorsa settimana, dei quali abbiamo già avuto modo di parlare su Criptovaluta.it e che meritano forse un ulteriore ripasso.

  • Bitcoin non è morto, lo dicono anche i delusi

Il deluso in questione è Tom Lee, che hanno cercato di spernacchiare in mondovisione in quanto sostenitore, fino a qualche tempo fa, di un Bitcoin potenzialmente prossimo ai 200.000$. La cosa ovviamente non si è verificata, ma l’esperto investitore ha comunque avuto da aggiungere quello che secondo noi è un punto di vista corretto o comunque interessante per capire dove si sta andando. Sì, siamo in una situazione, almeno finanziariamente parlando, vicina a quella del 2018, dove in molti tra i soloni dell’economia tradizionale si erano già vestiti di tutto punto per un funerale che no è mai avvenuto.

  • Sì, ci sono situazioni che vanno monitorate

In particolare quella dei miner, che stanno incontrando difficoltà importanti causate dal prezzo non esaltante di $BTC. Situazioni alle quali si sommano ban e strette in Canada e negli USA, ban e restrizioni che però non saranno che un piccolo incidente di percorso. I miner se vogliono possono spostarsi praticamente ovunque con una certa semplicità. E certe giurisdizioni, ad agire come hanno fatto, non fanno altro che chiudere le porte a business redditizi e che possono creare posti di lavoro nelle loro aree.

  • I soloni dell’economia tradizionale

Ieri si è espresso Nouriel Roubini, le cui previsioni passate su Bitcoin sono state sbugiardate più e i più volte. Ma quando si costruisce una carriera sulle profezie di sventura, capiamo bene che ci siano incentivi a gridare “a fuoco!” in ogni angolo della strada e in ogni teatro, anche il più affollato. Rumore di breve, che impatta zero su $BTC, tanto sul suo prezzo quanto sulla sua capacità di funzionare meglio del sistema monetario tradizionale. Si è espresso a riguardo anche Nassim Taleb, che trovate al link di cui sopra. I toni? Sempre gli stessi anche qui. Ma a Bitcoin, lo anticipiamo, non importa.

Il caso di BCE: i due economisti che…

Ne abbiamo parlato 2 giorni fa, a pochi minuti dalla pubblicazione del post della discordia. Due esperti di moneta della Banca Centrale Europea hanno ben pensato di impegnare il proprio tempo attaccando Bitcoin, ritenendolo inutile, dichiarando che è usato in realtà per poco più che attività criminali.

Una musica, anche questa, alla quale hanno danzato più e più volte persone e personaggi che arrivano da certi ambienti. Anche qui la risposta di Bitcoin è stata la stessa: tick tock… next block. Un blocco dopo l’altro, incessantemente, nonostante i problemi dei miner. E il massimo della complicazione sarà un aggiustamento della difficoltà, dovuto perché l’hashrate è diminuito.

Bitcoin continua a fornire banking e sistema monetario agli ultimi della terra

Quando le discussioni su Bitcoin ricalcano quelle di qualche anno fa sulla necessità di una crittografia accessibile a tutti, lo sgomento ci assale. Chi vive stipendiato dalla Banca Centrale Europea, chi gode di un certo status nel continente più ricco del mondo e che gode delle conseguenti protezioni pubbliche e politiche non ha forse nulla da chiedere a Bitcoin. Comprensibile, così come è comprensibile che non lo ritengano necessario già oggi.

Difficile però comprendere come un discorso pubblico di facciata sempre più impegnato verso gli ultimi della Terra, almeno di facciata, non sia in grado di comprendere o faccia finta di non riuscire a rendersi conto dell’enorme importanza di Bitcoin per tutti. A partire da quegli ultimi che di recente sono entrati, ripetiamo il nostro dubbio sulla facciata, così prepotentemente nel discorso pubblico.

Stessa musica, stesso spartito, ma Bitcoin non li accontenta

Bitcoin è:

  • Per tutti

Tutti possono avervi accesso senza l’autorizzazione di terzi. Il terzo potrebbe essere il benevolo e magari anche amichevole direttore della vostra banca, sul quale non nutrite alcun tipo di dubbio. Ma potrebbe essere anche un governo accentratore e autoritario, che ha interesse a mantenere una parte della popolazione senza accesso a trasferimenti digitali di valore.

  • A basso costo

Anche qui, è facile parlare quando si è pieni cittadini di aree coperte dai bonifici SEPA istantanei, che comunque il grosso delle banche fanno ancora pagare 1€ (e oggi potete transare su rete Bitcoin a molto meno). Sarebbe meno facile ignorare quanto competitivi siano i costi di Bitcoin quando viviamo in un paese in via di sviluppo e attendiamo le rimesse di un figlio o di un parente. Rimesse dalle quali gli operatori classici tagliano una fetta talvolta superiore al 25%.

  • Incensurabile

Quando si è potenti o in prossimità del potere, quando si hanno garanzie riconosciute, si fa sempre un’enorme fatica a pensare di poter essere censurati. Chi vive però oggi in Occidente ha già avuto degli esempi chiari di cosa vuol dire avere come unico canale d’accesso alla moneta elettronica una banca. E sono in tanti già dalle nostre parti ad avere problemi enormi, problemi che si traducono poi sempre nella difficoltà di vivere una vita piena e soddisfacente. Bitcoin fixes this. Perché permette a tutti di inviare a qualunque indirizzo quanto desiderano. Da noi aiuta l’evasione? Sciocchezze. E pensate comunque al potenziale che sblocca una feature del genere in paesi dove, ancora una volta, la popolazione è sotto il giogo di aguzzini rapaci.

Sì, Bitcoin fixes this

Grazie, ora portatevi via FTX

La chiusura non può che spendere qualche riga anche per FTX, che vorrebbero spacciare come organica al mondo di Bitcoin. No, non è così. FTX è il caso scolastico di un’entità centralizzata, capace di battere moneta, capace di fare riserva frazionaria anche contro la legge e capace di correre rischi con capitali non suoi.

Non esiste nulla di più antitetico alla filosofia di Bitcoin e al suo funzionamento. E a ricordarvelo c’è il fatto che i più arguti la stanno definendo, correttamente, la Lehman Brothers del settore cripto. Lehman Brothers che era, fino a poche ore prima del suo fallimento, ai piani alti, anzi altissimi, di quel settore che oggi vorrebbe impartire lezioni a Bitcoin.

Questi i criminali secondo i detrattori di Bitcoin?

Si fa speculazione su Bitcoin? Assolutamente sì, come si fa su tutto ciò che ha un valore. Ed è per questo che lo troviamo anche da broker, affidabili e sicuri, come eTorovai qui per ottenere un conto gratuito con trading automatico incluso – intermediario che ci consente di investire non solo su Bitcoin, ma su migliaia di asset anche dei mercati più comuni. Serve sicurezza, serve affidabilità e serve in particolare rendersi conto della rivoluzione Bitcoin, che è antitetica a tutto quello che FTX rappresenta.