Intorno a marzo. Questa sarebbe la data che gli sviluppatori di Ethereum hanno comunicato alla generalità del pubblico per quanto riguarda la possibilità di prelevare gli $ETH che sono in staking sul protocollo. Una soluzione che forse non placherà le polemiche, ma che comunque fissa un orizzonte temporale relativamente chiaro per quanto riguarda una delle questioni che sta tenendo banco sui mercati cripto.

La questione è di quelle, direbbero i latini, vexata. Come è noto ai nostri lettori non è ancora possibile procedere con il prelievo degli Ether messi in staking, cosa che ha causato polemiche a non finire e, come vedremo, che ha innescato di nuovo discussioni sulla vera natura di Ethereum.

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Ethereum: ecco quando potremo ritirare gli $ETH in staking

La questione è stata una delle più dibattute e discusse durante le ultime settimane: Ethereum, nonostante sia passato ormai del tempo dal Merge, non può essere ancora prelevato dallo staking e la ritrosia di alcuni sviluppatori sulla possibilità che questa diventi la prossima priorità dell’ecosistema, aveva innescato il solito giro di polemiche via social.

Chiaramente, questa è la priorità di tutti. I team di sviluppo ci stanno lavorando. Le persone vogliono un target intorno a marzo.

Queste le parole di Tim Beiko, che è uno dei personaggi più importanti dell’intero ecosistema Ethereum, che ha confermato come si stia cercando di raggiungere la soluzione in circa 4 mesi. Sul tema è intervenuto anche Barbabas Busa, che ha confermato come in realtà i prelievi siano funzionanti su due testnet private e che ci saranno presto novità anche per quanto riguarda le testnet pubbliche:

Ci piacerebbe far iniziare una testnet pubblica il 15 o il 16 dicembre.

Parole che, speriamo, aiuteranno a riportare l’entusiasmo intorno ad Ethereum o quantomeno a ridurre le polemiche che stanno coinvolgendo il protocollo da diversi angoli e su diversi fronti.

Sarà la fine delle polemiche?

Staking e Ethereum come titolo finanziario

Il discorso più pericoloso che la situazione dello staking bloccato sta generando è quello che riguarda la natura di Ethereum in termini legali. La Senatrice Cynthia Lummis, proprio in virtù di queste problematiche, ha indicato la possibilità che Ethereum sia considerato un titolo finanziario e non più una commodity.

Affermazione che è in realtà eco di quanto avevamo sentito solo qualche giorno fa da CFTC, sempre sullo stesso tono. Situazione preoccupante? Sì, ma non troppo. Con il crack di FTX che è ferita ancora fresca e con tutti che vogliono ragionevolmente distanziarsi da quanto accaduto.

Ethereum però, nonostante il ciclo di FUD (in particolare quello che affermava che nessuno avrebbe più rivisto i propri $ETH messi in staking), continua ad andare avanti. E chi pensa che questo sia il bottom potrà trovarlo anche su Krakenvai qui per ottenere un conto gratis – intermediario che offre anche accesso, appunto, allo staking in questo ecosistema.