La giornata ad alta tensione vissuta ieri da SBF, che ha speso la notte in carcere alle Bahamas ha portato anche altre novità nella discussione pubblica riguardante le criptovalute e Bitcoin. E sono novità che prescindono dal caso SBF e FTX in generale e in particolare e che saranno accolte dagli appassionati e dagli investitori con un certo entusiasmo.

Nella denuncia di CFTC, l’autorità pubblica che negli USA si occupa di vigilare sul mercato dei derivai e delle materie prime c’è una considerazione importante da parte dell’authority stessa. Considerazione di Bitcoin, ma anche Ethereum e Tether come materie prime / commodities. E dunque al di fuori del campo di azione di SEC.

Si tratterebbe di una sorta di ritorno alle origini, dopo che il comandante in capo di CFTC aveva affermato il contrario soltanto pochi giorni fa. Ed è, sì, un’ottima notizia per tutto il mercato cripto. Mercato cripto sul quale possiamo investire anche con la piattaforma sicura eTorovai qui per ottenere un conto virtuale gratuito con il TOP degli STRUMENTI, anche in AI – intermediario che ci permette di investire non solo sulle tre cripto citate sopra, ma su un listino che ne include 476+.

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CFTC ci ripensa? Bitcoin, Ethereum e… Tether non sarebbero titoli finanziari

La questione è, come direbbero i latini, vexata. Nel senso di discussa fino allo sfinimento. Dato che però ci sono dei nuovi elementi, vale la pena dedicarvi qualche minuto in più. Solo qualche giorno fa il leader di CFTC aveva infatti accusato, direttamente, Ethereum, di essere un titolo finanziario, sposando così la battaglia di Gary Gensler. Una questione che aveva creato non pochi patemi agli investitori, dato che il regime per la cessione e l’acquisto di titoli finanziari è enormemente più restrittivo.

Ora però all’infinita telenovela che tiene impegnati i massimi vertici che controllano i mercati USA si aggiunge un nuovo episodio. E arriva dall’esposto presentato da CFTC stessa nei confronti di Sam Bankman-Fried. Nell’esposto leggiamo:

Un asset digitale è qualunque cosa possa essere conservata e trasmessa elettronicamente e che è associata con la proprietà o con i diritti d’uso. Gli asset digitali includono valute virtuali, come Bitcoin, Ethereum e Tether, che sono rappresentazioni digitali di valore che funzionano come mezzo di scambio, unità di valore e come anche riserva di valore. Certi asset digitali sono commodity [materie prime, NDR], includendo Bitcoin, Ether e Tether e altri, così come definito dalla sezione […]

Un cambio di posizione? Dipende. Rispetto a quanto Rostin Benham aveva affermato qualche giorno fa a Princeton sicuramente sì, ma sarebbe forse più corretto definire tale posizione come un ritorno alle origini. Origini durante le quali nessuno o quasi avrebbe mai dubitato della sostanza dietro questi asset.

Una buona notizia, anche se non definitiva

Cosa cambia per Ethereum?

Per ora nulla, anche se questa dichiarazione potrà essere sicuramente utilizzata in futuro per schermarsi da eventuali azioni guidate da SEC, che si occupa appunto dei mercati dei titoli finanziari. Garanzia sufficiente? Probabilmente no, ma comunque un passo nella giusta direzione, almeno per chi desidera un trattamento di favore per Ethereum, al riparo dalle vessazioni potenziali di SEC.

La questione è comunque tutto fuorché chiusa. Sono diversi i gruppi che fanno lobby in senso contrario, anche tra coloro i quali si professano come massimalisti Bitcoin. E che vorrebbero vedere Ethereum finire nel calderone delle securities. Staremo a vedere, sarà una battaglia lunga sulla quale impatteranno anche i recenti scandali che hanno visto protagonista FTX.