Sam Bankman-Fried è stato prima arrestato, poi tradotto nella tristemente nota prigione di Fox Hill, dopo essersi visto rifiutare la richiesta di libertà su cauzione. Un’evoluzione rapida – e per molti imprevista – degli eventi. Imprevista probabilmente anche per Sam Bankman-Fried, che probabilmente sperava nella possibilità di attendere l’estradizione negli Stati Uniti in una delle sue residenze bahamiane.

Non è andata così, con una parte rilevante di chi popola i social network che ha salutato la notizia con un certo giubilo (giubilo che poi andrà considerato anche tenendo conto di altri fattori, dei quali parleremo in questo approfondimento).

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Sam Bankman-Fried è in carcere: la cronaca della giornata

Su richiesta degli Stati Uniti d’America e precisamente della Procura Federale del Distretto di South New York, poco meno di 48 ore fa, l’ex CEO di FTX, al secolo Sam Bankman-Fried è stato prima arrestato, poi per il giorno successivo, costretto a comparire davanti ad un giudice locale alle Bahamas.

Condizioni carcerarie pessime attendono SBF

Un rapido evolversi degli eventi, che in pochi in realtà si aspettavano, dato il tempo (più di 1 mese) che separa gli eventi di ieri dal fallimento di FTX, con SBF che più volte aveva affermato in pubblico di non essere eccessivamente preoccupato da un’eventuale carcerazione. Le cose in realtà sono andate diversamente: arrivata la richiesta di estradizione, le autorità bahamiane hanno arrestato SBF e successivamente hanno tenuto un’udienza preliminare, per fissare un’eventuale cauzione e per gestire le prime parti di una fase che si preannuncerà lunga.

  • Cauzione negata: nessuna libertà provvisoria

La prima brutta notizia per Sam Bankman-Fried e forse la più inaspettata per il suo entourage è stata la negazione della possibilità di essere libero, in attesa del processo per l’estradizione, su cauzione.

Qualcuno si sarebbe aspettato infatti la possibilità, per l’ex CEO di FTX, di poter tornare in casa o quantomeno di essere costretto al massimo agli arresti domiciliari. Ipotesi invece negata, con il giudice che ha affermato di essere stato fortemente agitato dalla decisione stessa. Le possibilità di fuga, ha detto il giudice durante l’udienza, sarebbero state troppo alte. E riferendosi ad una parola specifica del creolo locale ha detto Allez, che arriva dal francese e che suona, in questo contesto, come una sorta di descrizione di chi si da alla fuga.

  • Si aprono le porte del carcere

E non di un carcere qualsiasi. Parliamo di un carcere che è tra i peggiori a livello mondiale e sul quale, vedremo, ci sono report da far accapponare la pelle anche ai più duri dei nostri lettori.

Sam Bankman-Fried dovrà rimanere in carcere almeno fino al prossimo febbraio, e probabilmente oltre, dato che ha già annunciato di volersi opporre alla richiesta di estradizione. E per tutta la durata dell’eventuale ricorso, è a Fox Hill che dovrà rimanere.

Fox Hill: tra le peggiori carceri del mondo

Fox Hill, il carcere delle Bahamas, non ha una gran reputazione. Al contrario, è ritenuto uno dei peggiori istituti di detenzione del mondo. I report, tra i quali qualcuno piuttosto datato, raccontano di condizioni forse per noi difficili da comprendere, nonostante la situazione carceraria sia un problema che affligge la gran parte dei paesi del mondo.

  • Il report del Dipartimento di Stato USA

Le condizioni dell’unica prigione del governo bahamiano, sono dure a causa di sovrappopolazione, alimentazione scadente, situazione igienico-sanitaria e di assistenza medica inadeguata.

Il report poi aggiunge:

La struttura è stata progettata per ospitare 1.000 prigionieri ma è storicamente sovrappopolata. […] Gli individui detenuti nella prigione lamentano la negazione dell’accesso a cibo e ure mediche. […] Prigionieri malati o disabili hanno un accesso inadeguato al centro medico.

  • Amnesty International: report del 2003

Per quanto sia ormai datato – e per quanto ci siano notizie sul tentativo di ammodernamento di parte delle strutture del carcere in questione, è a nostro avviso necessario, al fine di comprendere le condizioni di Fox Hill, il report di Amnesty International.

nella quasi oscurità, i prigionieri dormono su cartoni in diverse celle. Lo spazio è ulteriormente ristretto dalla presenza di due secchi, uno per le deiezioni, uno per lavarsi, con i prigionieri che sono costretti a defecare e urinare davanti agli altri.

  • Sam Bankman-Fried temporaneamente nella struttura medica del carcere

In attesa che gli sia assegnata una collocazione definitiva, Sam Bankman-Fried rimarrà nella struttura medica del complesso carcerario. Una volta assegnato alla sua destinazione, SBF abbandonerà il centro medico e dovrà vivere, a meno di trattamenti di favore rispetto ad altri carcerati, nelle suddette condizioni fino a quando non avverrà l’estradizione verso gli Stati Uniti.

Il caso delle tempistiche: perché è stato arrestato il giorno prima della sua deposizione?

Ieri Sam Bankman-Fried avrebbe dovuto presenziare all’udienza della Commissione Finanze negli USA, sebbene da remoto. Le tempistiche dell’arresto sono state pertanto al centro di discussioni anche particolarmente accese. La più credibile è quella di Mitchell Epner, ex procuratore federale, che ha affidato la sua analisi alle colonne del Daily Beast. In realtà le possibilità sono tre.

  • Il Dipartimento di Giustizia lo ha lasciato parlare per peggiorare la sua posizione

Dato che contro ogni tipo di buonsenso SBF ha continuato a parlare e ad incriminarsi, il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti d’America avrebbe ben pensato di lasciarlo fare per qualche tempo, al fine di avere più materiale per l’incriminazione.

  • La presenza di un mandato di arresto non appena…

…SBF avrebbe messo piede negli USA. Con ogni probabilità, dice Epner, c’era già un mandato di arresto sul suolo USA per l’ex CEO di FTX. A questo si aggiunge la necessità di preparare una richiesta di estradizione rispettosa degli accordi tra i due paesi.

  • Il dipartimento di giustizia non ama essere umiliato

E questo sarebbe potuto avvenire con la deposizione di SBF, comodo da casa sua alle Bahamas, mentre centinaia di migliaia di clienti aspettano ancora delucidazioni su quanto è avvenuto. Se questa tesi dovesse dimostrarsi essere quella corretta, con ogni probabilità la richiesta di estradizione portava con se un limite massimo di applicazione al 12 dicembre.

Quale futuro ora per SBF?

Ci sarà con ogni probabilità una lunga causa legale, con il rischio più che concreto che SBF finisca in carcere per sempre. Ci sono poi altre questioni che, ad avviso di chi vi sta scrivendo e sotto la sua esclusiva responsabilità, andrebbero forse affrontate a bocce ferme.

Niente cauzione, niente arresti domiciliari. SBF dovrà difendersi dal carcere
  • SBF dovrà opporsi alla richiesta di estradizione mentre costretto in quelle condizioni

Condizioni che sono le stesse (e probabilmente saranno migliori) del resto dei carcerati alle Bahamas. Cionondimeno in condizioni del genere aspettarsi che un detenuto in attesa di giudizio sfrutti al massimo il suo diritto alla difesa e che possa farlo nella piena lucidità mentale è quantomeno discutibile.

  • La situazione non migliorerà negli USA

Se una volta tornato negli USA dovesse opporsi, con ogni probabilità passerà tutto il tempo del processo in condizioni tra le peggiori tra le carceri degli USA, nominalmente o a Brooklyn o a Manhattan. Condizioni che gli stessi procuratori ritengono ai limiti della vivibilità.

Chi voleva vendetta sarà probabilmente accontentato. Chi voleva giustizia o comunque vederci chiaro in quanto accaduto… chissà. Lo scopriremo solo vivendo, diceva una vecchia canzone. Anche se di canzoni, per SBF, a breve rimarranno soltanto quelle dei neomelodici.