Ancora attacchi a Binance. Per quanto l’exchange non abbia forse bisogno di essere difeso – e non è il nostro obiettivo con questo approfondimento – riteniamo che al fine di una migliore comprensione di quanto stia affettivamente accadendo sia necessario saperne di più, anche per comprendere lo stato dell’industria.

Punto primo: molto di quello che avete letto ieri e oggi su Twitter è frutto di taglia e cuci ad arte, fatto per strappare qualche click, qualche retweet e un po’ di estemporanea popolarità. Punto secondo: preoccuparsi delle condizioni del più grande exchange al mondo è sicuramente legittimo.

In un contesto di questo tipo, $BNB non sta avendo tra le altre cose le migliori performance. E in molti troveranno il prezzo di queste ore interessante. Potranno acquistarlo, oltre che su Binance, anche su Capital.comvai qui per ottenere un conto virtuale gratuito con STRUMENTI PREMIUM – per un intermediario sicuro che propone 476+ cripto asset a listino e che al tempo stesso offre la possibilità di sfruttare strumenti di alto livello.

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Binance in crisi? Ecco la verità

Un ciclo di FUD, che prima ha colpito Crypto.com e poi si è diretto su Binance, innescato dalla stampa mainstream e poi raccolto, senza pensarci troppo su, da tanti degli account più in vista su Twitter relativamente al mondo cripto.

La tesi, tutta da dimostrare, è che in realtà Binance non abbia in rapporto di 1:1 i fondi dei clienti. Tesi per la quale in molti, anzi, a nostro avviso in troppi, stanno provando a dimostrare senza alcun riguardo per la verità delle prove che stanno utilizzando ieri.

  • CZ in TV: ecco cosa ha detto veramente

Questo è uno dei tweet che hanno innescato l’ennesimo ciclo di FUD. CZ è in TV e si dimostra oggettivamente nervoso di fronte ad una domanda che riguarda la possibilità che abbia da restituire 2,1 miliardi di dollari. La domanda però non riguarda fondi dei clienti ma la possibilità che durante le procedure fallimentari di FTX qualcuno venga a chiedere conto del denaro ricevuto da Binance per la vendita della sua quota.

Una questione molto diversa e che non ha nulla a che vedere con i depositi dei clienti, che fino a prova contraria sono 1:1 nelle mani dell’exchange. Fare zoom sulle facce dei giornalisti o di CZ non cambierà questo. Le preoccupazioni, se così vogliamo chiamarle, di CZ, sono relative appunto a 2,1 miliardi di dollari che l’exchange dovrebbe sborsare di tasca sua.

Ed è proprio in questa circostanza che ha dichiarato di avere anche una squadra di avvocati pronta a lottare, o comunque alla quale sarebbe affidata la questione. Nulla di strano, nulla di complicato da capire. La reazione che ci aspetteremmo da qualunque CEO di fronte a cifre che farebbero impallidire anche le più ricche società del mondo.

Sì, bisogna fare attenzione, ma non nel senso che..
  • Caso 2: l’audit non è un audit

Ed è anche vero. E il gruppo stesso ha ammesso pubblicamente di aver utilizzato con una certa leggerezza questa parola, che in ambito corporate ha invece un significato ben preciso.

Al tempo stesso però contestare Mazars, la società scelta da Binance e da molti altri per le Proof of Reserves è, almeno a nostro avviso, ben oltre i limiti del ridicolo. Si vuole una delle big four, ovvero una delle quattro principali società di revisione contabile al mondo? Ok. Ma sono in diversi nel mondo cripto a dire che di difficoltà ce ne sono diverse ad avere accesso ai servizi di queste aziende quando si è un operatore cripto.

Si obietta che Coinbase ci sia riuscita. Il che è vero. Ma è vero anche che Coinbase è una società con sede negli USA e quotata in borsa. Una situazione molto diversa da quella di ecosistemi come quello di Binance.

E allora? Non si possono fare domande all’exchange più importante del mondo?

Assolutamente sì. Anzi, riteniamo che sia corretto chiedere costantemente ulteriori garanzie, maggiore trasparenza e qualunque tipo di misura serva a garantire i clienti direttamente, e indirettamente il mercato cripto e Bitcoin.

Tuttavia non riteniamo che sia corretto o utile alla causa il taglia e cuci di video, la costruzione in fase di editing di tesi che erano in realtà preconcette e la diffusione di panico ingiustificato sui mercati. Dire che è comunque una buona cosa togliere i propri Bitcoin dagli exchange non può essere una giustificazione per mentire spudoratamente. No, CZ non parlava ieri dei fondi dei clienti. Punto.