Finalmente ci sono i primi dati e finalmente possiamo saperne di più sulla sortita di intel all’interno del mondo del mining Bitcoin. Il gruppo, che è tra i più importanti al mondo per la produzione di chip ha infatti diffuso qualche dettaglio.

Si chiama Bonanza Mine 1, nome in codice BMZ1 con risultati già molto interessanti – e avanti rispetto alla media del settore. Ne parleremo all’interno di questo nostro approfondimento, che riguarderà anche altri movimenti nel medesimo settore.

Arriva la rivoluzione del mining Bitcoin targata Intel

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Intel svela il suo primo rig per il mining di Bitcoin

Intel finalmente c’è. Dopo aver annunciato la discesa in campo, come promesso approfitta dell’International Solid-State Circuits Conference per svelare la prima generazione dei suoi chip che sono dedicati al mining Bitcoin, che sono già disponibili per l’ordine, anche se solo a grandi gruppi come Block.

Si chiama Bonanza Mine, nome in codice BMZ1 e offre già un interessante rapporto tra consumi e hashrate. È stato inoltre presentato anche un mining rig che mette in parallelo 300 di questi chip, per un consumo totale di 3.600 watt con 40 terahash al secondo. Si tratta di chip specializzati proprio per il mining di Bitcoin, che rispetto alla concorrenza presentano dei buoni ritorni.

Certo, la concorrenza di Bitmain, che ha presentato modelli raffreddati a liquido da 5.455 watt che producono 198 Terahash è forte, ma sulle macchine non di ultimissima generazione siamo già ad un buon livello. Vedremo una volta che saranno in produzione e a fare mining quali saranno i risultati che si potranno ottenere con il fine tuning di questi circuiti.

Pronta anche una seconda generazione

Quella che è stata presentata oggi è però soltanto la prima generazione dei chip, dato che il gruppo ha lasciato intendere che a breve sarà in grado di presentare anche una seconda generazione, ancora più efficiente e ancora più ecologica. Il tutto mentre, spinti dalla competizione, anche gli altri produttori dovranno darsi da fare, con qualcosa che sarà fondamentalmente a vantaggio degli utenti finali e anche della rete di Bitcoin, che così potrà mantenersi più sicura.

Si apre una nuova era per il mining di Bitcoin, dato che questo segna ufficialmente l’ingresso di uno dei gruppi più importanti del mondo in termini di chip. Cosa che contribuirà all’innovazione anche per la concorrenza. Il tutto in un contesto dove accaparrarsi le macchine che garantiscono al network di Bitcoin di funzionare è molto difficile.

Per quanto l’azienda non abbia uno score immacolato quando si tratta di privacy degli utenti e resistenza alle intromissioni dei servizi governativi, si tratta comunque di un passo in avanti importante per l’intero settore. Tutto questo in attesa dei prossimi BMZ2, che saranno con ogni probabilità ancora più interessanti.