L’intervista con Paolo Ardoino del 2 maggio sul nostro Canale YouTube è stata fonte di tante ispirazioni e di tanti potenziali dibattiti che, con ogni probabilità, continueremo a nutrire nei prossimi giorni e nei prossimi mesi.

Dopo aver parlato del FUD su Tether è il caso di tornare su qualche punto che riguarda la situazione politica, tanto in Italia quanto altrove, con un ospite che è ancora una volta d’eccezione perché coinvolto direttamente nel Plan B di Lugano.

È la politica ad ostacolare Bitcoin in Italia?

Poche speranze per il nostro Paese? Probabilmente sì, anche se fortunatamente altrove, e le esperienze di Lugano ed El Salvador lo dimostrano, c’è molto a muoversi. E potremo investire su questa scia con eTorovai qui per ottenere un conto virtuale gratuito con il TOP degli STRUMENTI DI TRADING – intermediario che offre il top per quanto riguarda analisi e operatività.

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Politica e Bitcoin: dal livello globale a quello italiano

La situazione è sotto gli occhi di tutti. Prima è stato il turno di El Salvador, che ha reso Bitcoin valuta avente corso legale ormai quasi un anno fa. Poi è stato il turno di Lugano con il suo Plan B, entrambe realtà nelle quali Tether è coinvolta in modo diretto, sebbene con modalità decisamente diverse.

Diverse quanto la configurazione da una parte di una repubblica povera del Centro America e dall’altro una città di uno dei paesi più ricchi del mondo, con atteggiamenti, attitudini e necessità che non potrebbero essere più distanti. Con una costante però: Bitcoin può funzionare in qualunque di questi luoghi e servire anche a scopi molto diversi.

  • Cosa sta succedendo a Lugano

Molto di più di Bitcoin a corso legale de facto. Perché l’occasione che coinvolge Bitcoin insieme a Tether e Luga (lo stablecoin legato al Franco Svizzero) avrà anche un apparato di aziende, start up e professionisti – in parte già trasferitisi nella città elvetica. E questo creerà un ecosistema molto importante anche di tipo economico, facendo da base, come ci ha ricordato sempre Paolo Ardoino durante la nostra intervista, a future adozioni simili da parte di altre città. Alle quali potrà essere offerto un modello già funzionante e vincente.

La situazione italiana

Abbiamo avuto modo – en passant – di discutere anche della situazione italiana, dove oltre l’interesse fiscale dell’Erario si è visto in realtà fare molto poco, se non addirittura ostacolare tramite campagne di FUD che hanno visto coinvolti anche i massimi vertici delle istituzioni.

Concordiamo sicuramente con Paolo Ardoino che ci ha fatto notare come a mancare non sia soltanto l’aspetto economico della vicenda, ma quello regolatorio e di volontà politica. Al tempo stesso, ottimisti per natura, segnaliamo le nostre interviste con due onorevoli della Repubblica che, magari nel loro piccolo, stanno conducendo una battaglia a nostro avviso meritoria.

Questa è la nostra intervista con l’On. Zanichelli, che ha creato anche un gruppo interparlamentare su blockchain e cripto e che forse il principale promotore politico del settore in Italia. Accompagnato da un compagno di partito, l’On. Carabetta, che è stato anche lui ospite sui nostri schermi.

Qualcosa si muove dunque anche a Roma, sebbene forse a ritmi più lenti di quelli che ci piacerebbe vedere. Nella speranza, che è sempre l’ultima a morire, che l’esperienza di Lugano possa fare scuola anche dalle nostre parti.