Quanti europei hanno criptovalute? Secondo l’ultima ricerca che è stata pubblicata dalla Banca Centrale Europea parliamo di circa uno su dieci, numero piuttosto alto che sarebbe però stato confermato anche dagli onorevoli, come vedremo tra poco, che abbiamo avuto ospiti in video sul canale ufficiale di Criptovaluta.it.

Una notizia di grande importanza per tutto il comparto, che dimostra come il settore da un lato abbia già fatto passi da gigante e come in realtà ci sia ancora tanta strada da fare per l’adozione.

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10% degli europei hanno già investito in cripto o le hanno possedute: i dati della BCE

La ricerca arriva da un’istituzione che è tra le più dure su scala mondiale contro Bitcoin e contro il mondo delle criptovalute in generale. Un’istituzione all’interno della quale i pezzi grossi, come il presidente Christine Lagarde, non perdono occasione di attaccare il comparto, cercando di seminare il terrore e di tenerne i cittadini alla larga.

Ottimi i dati, ma quali saranno le conseguenze?

Strali che però non avrebbero funzionato, se è vero, secondo quanto riportato dalla ricerca, che già il 10% dei cittadini europei ha avuto a che fare direttamente con il mondo delle cripto. Uno su 10, il che se trasferito su scala italiana significherebbe circa 6 milioni di persone (numero in realtà sotto le stime che abbiamo visto con due ospiti d’eccezione).

I recenti risultati del CES [Indagine sulle aspettative dei consumatori, NDR] svolta su sei paesi di grandi dimensioni dell’area euro indica, ricavando i dati da domande sperimentali, che circa il 10% delle famiglie potrebbero detenere cripto.

Il numero di cui avevamo discusso invece con i parlamentari On. Luca Carabetta e On. Davide Zanichelli sono addirittura più alti, perché si parlava in Italia di circa 9 milioni di persone. Numero che, non lo nascondiamo, ci ha sicuramente stupito, in primo luogo perché impensabile soltanto qualche anno fa, quando le cripto e Bitcoin erano più un passatempo per nerd.

Dati molto incoraggianti da un lato, anche se arrivano al termine di un’incredibile corsa per tutto il settore, che non ha potuto che invogliare moltissimi a saltare sul carro, per molti poi rivelatosi non così rialzista. Dati incoraggianti anche perché all’appello manca ancora il 90% o poco meno della popolazione. Cosa che potrebbe portare altre carne al fuoco per il settore e soprattutto nuova adozione, nuovi capitali e nuova crescita.

Dati simili negli USA diffusi da Federal Reserve

Con un tempismo sospetto poco prima erano stati pubblicati dati che arrivavano invece da Federal Reserve, l’omologa negli USA della Banca Centrale Europea. Anche qui dati molto simili, dato che si parla di circa il 12%, con un 2% che è forse dovuto ad un paese che si è sempre dimostrato un tantino più recettivo per quanto riguarda nuove tecnologie e nuovi strumenti finanziari.

Dati che ci saremmo aspettati, anche in questo caso, leggermente più bassi, con il sospetto che la metodologia abbia spinto leggermente nel rappresentare una situazione di maggiore adozione, anche perché presterebbe il fianco alle smanie di regolamentazione che ormai arrivano da tutte le parti a livello istituzionale.

Staremo a vedere quali saranno i commenti delle principali autorità a questo tipo di dati, che a chi ritiene le criptovalute qualcosa di poco desiderabile sono a tutti gli effetti materiale per gli incubi.