Anche in Giappone è febbre da cripto. Il paese del Sol Levante vede infatti a stretto giro di posta l’impegno nel settore di diversi grandi gruppi bancari. Ultimo in ordine temporale, ma non di importanza, è Sumitomo Mitsui, gruppo di prima fascia che offrirà servizi di custodia.

Notizia doppiamente interessante perché secondo le prime indiscrezioni il gruppo bancario giapponese non farà soltanto da custodia per Bitcoin & co. ma anche per i NFT. Una soluzione forse non unica nel suo genere, ma sicuramente futuristica. In particolare se paragonata a quanto fanno il grosso delle banche italiane, che cercano ancora di contenere la domanda di cripto da parte dei propri clienti.

Notizia comunque fortemente bullish, qualcosa di cui il mercato ha fortemente bisogno dopo una giornata che si è aperta, negli USA, ancora nel peggiore dei modi. Chi vuole investire nel dip può farlo con Capital.comvai qui per ottenere un conto di prova gratuito con CAPITALE VIRTUALE ILLIMITATO – intermediario che offre 476+ cripto a listino e ci permette di operare con i migliori strumenti per fare trading di breve o investimenti di lungo periodo.

Sumitomo Mitsui Trust farà da custode per cripto e NFT

È questa la notizia che arriva dal Giappone, dove uno dei gruppi più importanti del paese per quanto concerne le banche farà da custode tanto per le criptovalute quanto invece per i NFT. Si tratta di Sumitomo Mitsui Trust Bank, autentica istituzione nel paese del Sol Levante, che così va ad aggiungersi ad un contesto, quello giapponese, dove sono già in diverse le banche che sono attive nel settore delle cripto.

Il servizio sarà lanciato insieme a Bitbank, exchange di criptovalute, con il quale verrà avviata una nuova società controllata all’85% dall’exchange e al 15% dal gruppo bancario.

Sumitomo offrirà custodia sia per le cripto, sia per NFT

Oltre ad offrire servizi di custodia per clienti istituzionali e per grandi aziende, il gruppo si preoccuperà anche di offrire infrastruttura per la custodia di NFT di un certo pregio, così da ridurre a zero o quasi le possibilità di hack e di sottrazione, che purtroppo colpiscono di frequente questi asset, in particolare quando fanno riferimento a collezioni molto costose e molto ambite.

Una mossa fatta ovviamente per occupare un segmento di mercato ben preciso, mossa che però potrebbe avere dei risvolti molto importanti per il mercato cripto in Giappone, in particolare tra clienti di un certo spessore, che ad oggi non investono in cripto proprio per problemi legati alla custodia degli asset.

Cosa significa questo per il mondo cripto e Bitcoin?

In realtà ci sono diversi risvolti quando sul mercato entrano delle società di questo spessore. In primo luogo gli investitori istituzionali che vogliono operare sul mercato spot avranno un nuovo tipo di servizio che permetterà loro di superare una delle resistenze più comuni.

In secondo luogo spingerà anche verso un’ulteriore finanziarizzazione del settore, perché NFT in custodia presso le banche possono diventare anche collaterale per prestiti e per liquidità. Mosse che non piaceranno a molti ma che sono l’ovvio percorso di quella che è oggi a tutti gli effetti una categoria di asset che fa gola anche agli istituzionali, in particolare in prospettiva futura.

L’impegno di gruppi come Sumitomo contribuirà anche ad una normalizzazione del settore anche in termini di aspettative e di approccio da parte della finanza tradizionale. Una notizia che, almeno a nostro avviso, dobbiamo interpretare come bullish per tutto il comparto, sebbene con ogni probabilità inizierà a produrre i suoi effetti soltanto sul medio e lungo periodo.

L’effetto a cascata è comunque innescato e difficilmente si potrà tornare indietro, checché ne dicano le banche centrali, tanto in Europa come altrove, terrorizzate dalla prospettiva di perdere anche soltanto una piccola parte del loro potere.