Polemiche a non finire per l’intervista a Sam Bankman-Fried, leader di FTX che nel mezzo di una delle crisi più epocali del mondo cripto si fa intervistare e inserisce nel dibattito pubblico qualche punto di attrito con gli elementi più radicali della community.

Tema del contendere? Da un lato la lettura della crisi, che in parte condividiamo, dall’altro invece una sorta di richiamo per i regolatori, che a detta del leader di FTX potrebbero effettivamente dare una mano. Il tutto condito dalla volontà di intervenire sul mercato anche a tutela dell’intero comparto e per evitare ulteriori contagi.

Una situazione particolare, che però riafferma FTX come uno dei player più rilevanti. FTXvai qui per aprire un conto gratuito – punta infatti a trasformarsi in una sorta di super-banca d’affari del settore, con capitali apparentemente adeguati non solo per cavalcare il mercato, ma anche per tirarlo fuori.

Una situazione che non piacerà a molti, ma che al tempo stesso conferma come il mercato dei prossimi mesi e dei prossimi anni convergerà verso pochi grandi attori, almeno sul piano regolamentare.

Un’analisi per la crisi, un aiuto per la crisi e una strana richiesta…

In realtà dentro le ultime esternazioni del leader di FTX c’è un po’ di tutto, a partire da un’analisi della recente crisi che ha colpito il settore e che ha portato il grosso del comparto a perdere anche oltre l’80% dai massimi storici.

  • FTX pronta ad entrare sul mercato per interrompere il contagio

Anche se non si è capito ancora in quale misura, con quali tempistiche e con quali modalità di scelta. Si aiuteranno con liquidità i protocolli in difficoltà? Con quali criteri? Una situazione che al momento effettivamente puzza più di dichiarazione di intenzioni che di attività effettivamente pratica.

Secondo Bankman-Fried si tratte di operazioni come l’acquisizione di Liquid Group, e quindi di realtà già strutturate, con un pacchetto clienti e, al tempo stesso, che abbiano una qualche utilità per l’azienda.

Che tipo di mosse ha in mente SBF
  • Fed dietro il calo

Questo ormai sembrerebbe essere lapalissiano. Fed con i suoi rialzi di tassi è stata la principale responsabile del calo che ha colpito tutti i settori del mercato, criptovalute e azioni principalmente. Vale la pena di ricordare anche che Fed si trova ad operare in uno spazio relativamente ristretto, all’interno del quale in realtà a dettare i tempi è l’inflazione.

  • A latere: il regolatore

In un altro intervento sempre delle ultime ore SBF aveva puntato alla necessità di un ingresso del regolatore sui mercati per evitare che quanto è stato visto nelle ultime ore si ripeta in futuro. Rimane un’ipotesi riguardo la quale rimaniamo piuttosto scettici, perché non ci è dato capire come la presenza di un regolatore eviti crolli. Che dire di chi aveva investito in Melvin Capital? Oppure di chi aveva investito in Netflix?

Si tratta di operazioni in mercati decisamente regolamentati, dove però le regole non possono garantire alcunché in termini di prezzo ai clienti e agli investitori, cosa che la storia ha più volte dimostrato.

La community insorge

Vuoi per uno score non sempre limpidissimo di FTX, vuoi invece perché alla fin fine è stata associata a diversi crolli di mercato e a manipolazioni occulte. Mancano i dati per giustificare questa condotta, ma è chiaro che nel mondo cripto si stia consumando una lotta tra la vecchia guardia, forse più anarchica, e chi ha fatto miliardi offrendo servizi.

Con questi ultimi che sembrerebbero aver individuato nella possibilità di intervento del regolatore un’occasione anche per far fuori la concorrenza piccola e frammentata. Una battaglia epocale che aiuterà il mondo cripto a ridefinirsi se non a scindersi tra chi sogna la finanza classica e chi invece preferisce le praterie più libere.