Mancano poche ore all’arrivo dei dati, attesissimi, sull’inflazione USA, attesa che ha già scaricato del nervosismo sui mercati, che dall’apertura della sessione americana di ieri sono in leggera ritirata. Per chi non dovesse avere grande dimestichezza con questo tipo di eventi e anche con le ripercussioni che possono avere per il mondo di Bitcoin, abbiamo preparato un breve vademecum per capire cosa c’è in ballo.

Le teorie in gioco sono diverse: c’è chi crede che il picco sia alle spalle (e queste sono le aspettative maggiori) e chi invece crede che possano esserci ancora delle sorprese importanti. Sorprese che finirebbero per porre ulteriore pressione sui mercati di rischio – compreso quello cripto.

Ci si aspetta comunque una sessione USA piuttosto movimentata, alla quale possiamo partecipare, consci dei rischi che comporta, anche con Capital.comvai qui per ottenere un conto virtuale gratuito con il TOP degli STRUMENTI DI TRADING – intermediario che ci offre la possibilità di investire su 476+ cripto con accesso a tutto il meglio che questo mercato può offrire.

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Alle 14:30 i dati sull’inflazione: cosa aspettarsi e cosa significa per Bitcoin e Cripto

Un appuntamento ad alta tensione oggi pomeriggio, quando in Italia saranno le 14:30 e quando gli americani saranno da poco svegli. Avremo in mano infatti i dati sull’inflazione, dati che sono centrali ormai da qualche tempo e che vendono due tipi di pareri in forte contrasto. Contrasto che sarà definitorio su quanto potremo aspettarci da Bitcoin e dal resto del mercato cripto.

  • Ipotesi A: inflazione all’8,7% e picco alle spalle

Sembrerebbe essere l’opinione maggioritaria e dunque, a rigor di logica, quella che i mercati avrebbero già scontato. Questo vorrebbe dire una riduzione, anno su anno, rispetto al dato del mese precedente, seppur di poco conto. Sarebbe una buona notizia per tutta una serie di motivi. Alcuni dei quali psicologici (un dato più basso) e dall’altro lato perché segnalerebbe un miglioramento delle condizioni macro che tanto stanno facendo innervosire i mercati.

Il consenso è ribassista

Si tratterebbe comunque di un dato strutturalmente alto, che comporterebbe comunque il preannunciato rialzo dei tassi di 75 punti base per il prossimo appuntamento del FOMC. Anche questo però sarebbe stato già scontato. E quindi un dato confermato di questo tipo potrebbe vedere un recupero di tutto il comparto dei titoli di rischio. Ovvero una risalita verso i livelli di inizio settimana.

  • Ipotesi B: non è ancora il picco

E queste sarebbero pessime notizie, perché vorrebbe dire che nonostante la stretta annunciata, i prezzi sono ancora completamente fuori controllo. E probabilmente i mercati reagirebbero in modo negativo almeno sul breve e il brevissimo periodo.

Si tratterebbe di una cattiva notizia, che i mercati non hanno ancora scontato e che è l’ipotesi da scongiurare oggi. Per ora una parte minoritaria degli analisti ritengono che questo possa essere il caso.

Il problema comunque rimane

Per quanto riguarda il medio periodo, non saranno pochi decimi di punto percentuale a fare la differenza. L’economia su scala mondiale continua ad avere problemi importanti che un mero aumento dei tassi, per quanto forte, non riuscirà a risolvere.

Bisognerà rimanere pertanto alla finestra e vedere quali situazioni andranno a migliorare, dalla guerra in Ucraina ai problemi alla supply chain. Saranno situazioni che avranno bisogno di tempo, prima di un ritorno ad un sentiment generalmente più rialzista sui mercati.

Chi vuole muoversi sui mercati dovrà tenerne conto, considerando però al tempo stesso i prezzi attuali come decisamente interessanti per chi guarda al medio e lungo periodo. Sia per Bitcoin sia per i migliori del comparto, che hanno sofferto in misura maggiore sia il bear market sia la pessima situazione economica.