Indietro tutta! Dopo aver approvato in fretta e furia il MiCA e aver minacciato la redazione di un ulteriore complesso di regole, ora l’UE sembrerebbe pronta a lanciare una nuova agency, che avrebbe il compito ingrato di regolare quasi in tutto e per tutto il mondo delle criptovalute e di Bitcoin.

Si tratterebbe in realtà di una agency dedicata all’Anti Riciclaggio, che supererebbe dunque almeno per il mondo cripto e blockchain la disciplina attuale, in una moltiplicazione di sedi di decisione che, almeno secondo gli analisti delle cose politiche che avvengono in Europa, potrebbe causare ancora più confusione.

La cosa curiosa è che i mercati ormai ignorano bellamente quanto avviene in Europa, mercato di dimensioni e prospettive ormai sempre più asfittiche, mentre in molti investono sulle cripto in pieno contrasto con quanto raccontano le autorità del continente. E possiamo farlo anche noi con la piattaforma sicura eTorovai qui per ottenere un conto virtuale gratuito con il TOP degli strumenti di trading – intermediario che ci consente di investire su 75+ cripto asset che sono stati già inseriti a listino.

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Leggi, leggi, ancora più leggi

Se si muove, normalo. Se continua a muoversi, normalo ancora. Tutto questo fino a quando qualunque tipo di settore diventi un incubo burocratico, le cui operazioni rimangono ad appannaggio di pochi enormi moloch dei servizi, unici in grado di muoversi in una selva di leggi, regolamenti, autorizzazioni, licenze, bolli, firme e malleverie.

Leggi, controlli, enti: l’UE vincerà sicuramente il primato

Ancora una volta l’Unione Europea si fa prendere la mano dall’ipetrofia legislativa e si dice pronta ad inaugurare un nuovo pacchetto di regole per Bitcoin e criptovalute, o meglio, si tratterebbe di un pacchetto nato per misure dedicate al contrasto al riciclaggio, che conterebbe anche indicazioni per la creazione di una nuova authority per vigilare sul mercato delle criptovalute.

Manca ormai solo la revisione del Concilio, per entrare in quella fase (di scarsissima trasparenza) che va sotto il nome di trialoghi, ovvero una fase durante la quale dialogano le tre maggiori istituzioni dell’Unione Europea. E se così dovesse passare, avremmo un ulteriore ente, l’AMLA, che avrà come obiettivo quello di coprire il mondo cripto, indagando su aziende del settore ad alto rischio in via diretta.

La falsa sicurezza percepita

Vedremo come si evolverà questa situazione. Quel che rimane chiaro a tutti coloro i quali hanno studiato certe tematiche è che l’intervento salvifico del legislatore è qualcosa più per i libri di favole che per i libri di storia. Facciamo l’esempio di quanti tra i politici di rango europeo stanno affermando che con il MiCA e con le leggi sugli Stablecoin di nuovo conio non avremmo assistito al disastro di Terra Luna. Al massimo si tratta di wishful thinking, perché al massimo tali leggi avrebbero potuto impedire la quotazione di certi token sugli exchange che sono dotati di licenza europea.

Questo semplicemente non è vero, perché in realtà oltre a bandire il token dagli exchange con licenza europea, tutto il resto sarebbe rimasto esattamente uguale, con gli europei che avrebbero avuto comunque accesso a sistemi come Anchor. Quindi no, non è vero che delegando all’Europa (ma lo stesso sarebbe con gli stati nazionali) ci troveremo al riparo da ogni tipo di rischio e di truffa, organizzata o meno.

E gli specialisti?

Rimane inoltre aperta la questione specialisti. Qualche giorno fa le istituzioni avevano lanciato l’allarme, dichiarando che sarebbe stato difficilissimo trovare specialisti per implementare le regole contenute nel MiCA, oggi invece dobbiamo fare i conti con ulteriori regole, che colpiranno in modo più gravoso i soggetti coinvolti.

Chi potrà permettersi di rispettarle? A quali costi? Con quali strutture? Cosa ne sarà del libero mercato degli operatori cripto? Sono domande alle quali si dovrebbe rispondere prima dell’implementazione di un ulteriore pacchetto di leggi. Ma anche questa volta, questo è il timore, ne parleremo con ogni probabilità dopo.