…a patto che siano CBDC! Ancora il Fondo Monetario Internazionale, ancora le cripto e ancora le tendenze di questo importante ente internazionale di mettere la mani su un settore che ritiene essere inefficiente, ma potenzialmente utile per risolvere l’equazione dei trasferimenti internazionali e anche quella dell’accesso ai pagamenti digitali da parte della popolazione che non ha ancora accesso alle banche. Bastone da un lato dunque e carota dall’altro.

Con entrambi saldamente, almeno nel progetto di IMF, dell’ente internazionale che ha fatto del dollaro il suo cavallo di Troia, e che ora vorrebbe piegare anche il mondo libero delle criptovalute ai suoi desiderata.

Brutta o buona notizia per il mondo cripto? Cercheremo di capirlo in questo nostro ulteriore approfondimento sulle manovre di IMF, che non è la prima volta che si esprime sul mondo cripto e indica un piano relativamente preciso di come conquistarlo per piegarlo alla sua agenda politica. Qualcosa degno di attenzione fosse anche soltanto per la grande forza di questo ente a livello politico ed economico.

IMF guarda alle cripto, ma vuole “migliorarle”

Il liet motiv è quello di tutti gli interventi precedenti di IMF nel campo delle cripto. Questa volta però non abbiamo un paper articolato, ma una sorta di dichiarazione di intenti pubblicata sul sito ufficiale, che in realtà riprende molti dei temi che abbiamo già avuto modo di affrontare anche in una live con Matteo Navacci proprio su questi argomenti e intorno ai desiderata di questo ente.

Si parla di migliorare il mondo cripto e di farlo per piegarlo a quelli che sono i desideri di inclusività e di controllo da parte del Fondo Monetario Internazionale. Un mondo cripto che sarebbe affetto, almeno secondo quanto riporta il FMI, da due problemi irrisolvibili dal privato: una certa instabilità nelle quotazioni e un certo livello di insicurezza, trattandosi di un settore, dice IMF, al di fuori del perimetro di regolamentazioni del settore finanziario classico.

  • Moneta come credito, e dunque basata sulla fiducia

E qui siamo d’accordo con IMF: il sistema monetario si basa ad un certo livello sulla fiducia. Da un lato però, nel mondo fiat, dobbiamo riporre questa fiducia nel buon funzionamento dei sistemi politici e nell’indipendenza delle banche centrali. Nel caso di Bitcoin si tratterebbe invece di riporre la propria fiducia nella matematica e nella scienza, con un piano monetario già definito e che nessuno in autonomia, fosse anche il più importante degli enti politici al mondo, può modificare.

La soluzione invece indicata dal Fondo Monetario è diversa: perché si tratterebbe di far entrare il mondo delle banche centrali all’interno di questo spazio. Banche Centrali che però non si limiterebbero a garantire il valore dei token, ma che gestirebbero i nodi e anche le modalità di accesso.

Tutto sotto controllo, il loro

Soluzione utile? No. Proprio perché il valore del mondo cripto e del mondo di Bitcoin sta nel fatto che tutti possono accedervi e, rispettando le regole scritte nel codice, interagire con chi preferiscono.

  • Una trasformazione radicale

Questo è il sunto delle CBDC secondo IMF, che cita il controesempio, in realtà in breve, di USDC, uno degli stablecoin più diffusi e che a nostro avviso è stato scelto per l’esempio a scapito di Tether proprio per maggiore compliance dichiarata da parte dello stable dell’alta finanza.

E quindi si torna ancora lì, ad utilizzare il tema delle cripto per far passare un’idea di moneta, quella delle CBDC, che sarebbe la morte del denaro per come lo conosciamo. Una sorta di denaro in comodato, che può essere bloccato in qualunque momento e che, lo dice IMF stessa in un altro approfondimento, può essere utilizzato anche per spingere la popolazione verso determinati comportamenti.

La battaglia si è appena aperta: abbiamo gli strumenti per resistere

La maggiore insistenza con la quale IMF torna a parlare di cripto e di CBDC lascia intendere che l’intenzione sarebbe quella di iniziare a spingere molto su questo comparto, cercando di far passare come utile per tutti un’idea che sarebbe in realtà utile soltanto per chi governa l’economia, essendo un ulteriore strumento di controllo.

Una battaglia che apriremo citando le immortali parole di Giacomo Zucco proprio sui nostri schermi. Spiace anche a noi, per il Fondo Monetario Internazionale, ma chi vuole una moneta trasparente e fatta i regole ha già una risposta. E quella risposta è Bitcoin.